Milano, 18.03.92
ASSASSINIO DI FAUSTO E JAIO
I LATI OSCURI DELLA VICENDA PROCESSUALE
Dopo 14 anni di silenzio, depistaggi e supposizioni, quest'anno il Giudice Salvini che ha in mano l'inchiesta su Fausto e Jaio non ha dubbi: l'omicidio e' politico, compiuto da ambienti della destra romana riconducibile ai NAR. Le prove: volantino di rivendicazione dell'omicidio della Brigata Franco Anselmi; la sentenza dell'85 contro i NAR accusati anche dell'omicidio dei Fausto e Iaio; sappiamo che elementi di questa brigata si trovavano proprio in quei giorni a Milano; la dinamica dell'omicidio e' identica ad altre azioni rivendicate dal gruppo Anselmi: gli assassini portavano dei trench bianchi lunghi, da loro sempre usati per nascondere le armi; la tecnica del sacchetto per raccogliere i bossoli; la dinamica della fuga.
Queste prove non sono emerse adesso, ma giacciono nelle cartellette dell'inchiesta fin dall'inizio, e' cosi' immediato chiedersi come mai questa pista non sia stata seguita prima. Che cosa ci sta dietro ? Siamo convinti che dietro a questo omicidio materialmente eseguito dai fascisti romani ci sia la manovra di qualcuno che sta' molto piu' in alto e la volonta' di colpire la sinistra extraparlamentare che proprio in quegli anni concentrava nel quartiere casoretto di Milano molti dei suoi luoghi e del suo agire. Non ci riferiamo solo al centro sociale Leoncavallo, ma alla casa di Montenevoso, via Dogali, la sede di Rosso Foglio di contoinformazione, le fabbriche presenti in quel quartiere che vedevano centinaia di operai in lotta, la facolta' di Architettura occupata. Un luogo, quindi, dove la lotta comunista era pratica quotidiana e si estendeva a tutti i settori sociali ed in tutte le sue forme.
Questa convinzione e' maturata rispondendo ai forti dubbi scaturiti da questa indagine, che i Giudici non hanno mai voluto prendere in considerazione:
Innanzitutto pensiamo a quel 18 Marzo '78, due giorni dopo il rapimento Moro. Il clima che si respirava era quello dell'immobilismo piu' assoluto, della forte militarizzazione estesa a tutto il territorio nazionale, in poche parole le citta' erano difficilmente penetrabili, senza possibilita' di eludere i posti di blocco. In questo contesto ci e' difficile pensare che alcuni soggetti della destra romana si muovano tranquillamente armati senza che qualcuno non gli abbia dato piena agibilita', una sorta di consenso militare o copertura ad alti livelli.
Altri elementi, legati a questo clima sono, il fatto che la casa di Fausto era proprio di fronte all'appartamento di via Montenevoso dove successivamente sono state trovate le lettere, poi sparite, di Moro; che i carabinieri dopo la morte dei due compagni possedevano le chiavi di casa di Fausto, infatti, approfittando dell'assenza dei familiari il giorno del funerale, avviene una perquisizione e spariscono delle registrazioni e un diario; Inoltre sappiamo che, in data imprecisata, la casa di Montenevoso era tenuta costantemente sotto controllo dai carabinieri, da un'appartamento di fronte ad esso.
Un'altro dubbio che ci fa riflettere e' legato alla figura del pentito legato ai NAR: Cristiano Fioravanti.
Ci chiediamo infatti come mai questo pentito abbia parlato di "tutti" gli omicidi e azioni appartenenti ai NAR, senza mai dire una parola su Fausto e Jaio. Vediamo in questo la volonta' o il dovere di coprire qualcuno, qualcuno o qualcosa che non deve essere toccato, qualcuno o qualcosa che ha cosi' tanto potere da scaturire paura e terrore. E' di circa un mese fa l'omicidio di un pentito della banda della Magliana, che stava per dire troppo su alcuni affari legati ad ambienti malavitosi ad alto livello.
Questa banda non solo contiene in se' elementi della destra eversiva, ma anche legami e connivenze con il potere politico (P2).
La riflessione e' quindi immediata le infamita' dei pentiti che da sempre vengono usate in modo spropositato per eliminare la sinistra e la lotta di classe, vengono usate anche nei confronti di quegli elementi della destra che non fanno piu' comodo, la' dove non mettono in luce i legami tra fascisti e servizi segreti.
Ultimo elemento, ma non per questo meno importante, riguarda il depistaggio avvenuto nell'inchiesta di Fausto e Jaio.
Infatti agli inizi degli anni '80 si svolge a Roma il processo ai NAR ai quali viene attribuito anche l'omicidio di Fausto e Jaio ma, a differenza degli altri omicidi e attentati, non emerge alcuna indagine riguardante loro, perche' a Milano si "sceglie" di proseguire un'altra pista, quella della malavita milanese legata allo spaccio di eroina. Questo nonostante la traccia che il Giudice Palermo aveva dato alla madre di Fausto dicendogli che la pista da seguire e' quella della malavita romana legata alla destra e alla P2.
Per questi motivi non accettiamo che la giustizia borghese, dopo 14 anni di presa per il culo, oggi ci dia il contentino o ammetta cio' che noi abbiamo sempre sostenuto e cioe' che Fausto e Jaio sono stati ammazzati dai fascisti, senza andare pero' ad indagare nei lati oscuri della vicenda processuale da cui emergono piste nascoste che hanno a che fare con la loggia P2, con i servizi segreti, vale a dire con lo stato stesso.
Non accettiamo la logica di chi vuole ingabbiare questo omicidio nella teoria degli scontri tra opposti estremismi lasciando volutamente nascosti i depistaggi, le operazioni di polizia, l'assoluta protezione nei confronti degli assassini dei compagni, elementi che inseriscono questa vicenda in una operazione ben piu' grande che inizia con la strage di Piazza Fontana: la strategia della tensione.
In questo contesto si inserisce l'assassinio di Fausto e Jaio,perpetrato dalla fantomatica Brigata combattente Franco Anselmi che non e' altro che un organizzazione della estrema destra non piu' legata in apparenza ai vecchi schemi di alleanza fra il potere dello stato, i servizi segreti e organizzazioni fasciste, ma e' un primo tentativo di creare un nuovo schema e cioe'quello della destra rivoluzionaria che porta avanti l'attacco contro lo stato in tutte le sue forme e allo stesso tempo si lanciano messaggi alla sinistra rivoluzionaria e in particolare all'area dell'autonomia per una alleanza comune per abbattere le istituzioni dello stato,invito che non sara' raccolto proprio per le differenze di ideologia ma portera' i compagni del movimento a denunciarli come i servi sempre fedeli allo stato e alla sua logica di strage per il controllo delle masse. Laddove le lotte del movimento operaio studentesco creavano le condizioni di contropotere proletario all'interno del territorio si inserivano le azioni criminali dei fascisti quasi mai casuali, per quanto apparentemente mascherate come tali.
Ritornando all'omicidio di Fausto e Jaio, la fantomatica Brigata F.Anselmi non e' altro che il segnale di nascita dei NAR ( nuclei armati rivoluzionari ) e del suo braccio politico Terza Posizione che viene inquadrato come avevamo gia' detto prima in un discorso di nuova destra, fuori da vecchi schemi, che risultera' fuorviante per le sue azioni criminali dirette in due direzioni.
La prima le azioni classiche contro sedi di organizzazioni politiche della sinistra rivoluzionaria e storica contro militanti della sinistra rivoluzionaria e istituzionale .
La seconda, una novita', l'attacco contro le istituzioni e cioe' partendo da un discorso di rottura con il passato che si voleva si' che settori del neofascismo e i servizi segreti magistratura e polizia camminassero insieme sullo stesso progetto di destabilizzazione, ebbene per rompere questo schema si andranno a compiere azioni contro magistrati, poliziotti e giornalisti che indagano su questo fenomeno di nuova destra (contraddizione del potere).
In questo contesto si inserisce sia l'omicidio di Fuasto e Jaio in cui si
tentera' di coprire le complicita' fra questi settori neofascisti e la malavita organizzata sul problema del grosso spaccio dell'eroina e sia l'omicidio di Valerio Verbano, militante dell'autonomia romana, che aveva raccolto in un dossier le prove della stretta alleanza fra i nuclei armati rivoluzionari, terza posizione, settori della magistratura e della polizia.
Questo dossier verra' poi sequestrato dalla polizia, consegnato alla magistratura che lo fara' sparire e verra' poi ritrovato senza alcune parti compromettenti per quei settori dello Stato legati ai neofascisti, ma il lavoro di controinformazione del movimento antagonista portera' alla verita' rispetto ai grossi traffici dell'eroina legati a quei settori cosidetti di nuova destra che hanno sempre portato a grossi scambi di favori della loro zozza impunita', questo grazie anche all'alleanza con la P2 di Licio Gelli e alla famigerata Banda della Magliana: organizzazione malavitosa romana legata ai servizi segreti di cui compiono il lavoro piu' sporco e allo stesso tempo organizzano grossi traffici di eroina e traffici-scambi di armi, in cui i nuclei armati rivoluzionari trovano una punta di appoggio , non senza i dovuti ricompensi dovuti a una richiesta di commissione sottointesa come azioni omicide contro personaggi che in quel momento davano fastidio a seconda della particolarita' del problema che richiedeva la sistematica eliminazione del soggetto la' dove si andavano a scoprire segreti che dovevano rimanere segreti.
Centro Sociale LEONCAVALLO
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