Back

LA CITTA’
CHE NOI
VOGLIAMO

Una cittą realizzata dal basso

Le continue e profonde trasformazioni intervenute nel sistema di produzione hanno anche determinato una radicale modificazione dell'assetto urbano delle citta'.
Molte delle vecchie aree industriali, dopo la chiusura delle fabbriche, sono rimaste abbandonate a se stesse ed intere zone della citta' hanno mutato radicalmente sia il loro aspetto che la loro destinazione d'uso. Sull'utilizzo di tali aree dismesse si scontrano, quindi, idee ed interessi assai diversi tra loro.
Quasi sempre i progetti presentati e realizzati, oltre ad essere calati dall'alto, si pongono come unico obiettivo la difesa di potenti interessi economici e speculativi.
Il risultato di questa politica urbanistica e' sotto gli occhi di tutti, con la progressiva espulsione dei cittadini meno abbienti dal centro, l'esclusivo sviluppo di centri direzionali o commerciali, il traffico sempre piu' caotico, il cemento che avanza soffocando tutto e tutti, la recinzione dei parchi in perfetto stile " Zoo di Berlino", ecc.

L'idea di realizzare questo seminario nasce, quindi, dalla volonta' di sviluppare progetti concreti capaci di ridisegnare e realizzare una citta' pensata dal basso, partendo dai bisogni e dalle necessita' delle persone e non dalla difesa di potenti interessi economici.

Allo scopo di evitare discussioni general/generiche, abbiamo deciso di focalizzare il dibattito su alcune problematiche relative al possibile sviluppo di progetti sull'uso sociale delle aree dismesse.

Nello specifico e' nostra intenzione costruire, in un secondo tempo, un laboratorio di progettazione architettonica, da tenersi presso la Scuola Internazionale di Architettura " La citta' Europea" di Orta S. Giulio, con lo scopo di ridefinire e realizzare il progetto sull'area di Via Watteau nų7, attualmente occupata dal C.S. Leoncavallo, proseguendo cosi', concretamente, il dibattito seminariale.

L'ideazione e la realizzazione materiale di questo progetto rappresentano per noi una formidabile occasione per mettere a confronto intelligenze e competenze diverse tra loro e soprattutto per stimolare la nascita e lo sviluppo di mille altri progetti sull'uso sociale delle aree dismesse e piu' in generale sul funzionamento e sulla gestione delle citta'.