Radio Onda Diretta

   

Percorsi di comunicazione radio, l'esperienza di Milano 1992 - 1995

Immediatamente a ridosso l'approvazione della legge Mammi', all' interno dell' area del movimento antagonista a Milano, ma in particolare all 'interno del C.S. Leoncavallo nasce l'esigenza di costruire un percorso sulla comunicazione ed acquisire un ulteriore strumento, oltre a quelli gia'esistenti: la radio.
Le precedenti esperienze di radio di movimento, a partire dalla meta' degli anni 70, per alterne vicende, o non erano riuscite a sopravvivere al progressivo restringimento degli spazi di liberta' e di comunicazione o si erano profondamente trasformate perdendo totalmente la connotazione di emittenti legate all'area dell' antagonismo sociale.
A Milano il movimento non era stato quindi nelle condizioni di lasciare in eredita' alle generazioni successive uno strumento di comunicazione di massa immediato ed interattivo come la radio. Un' intera generazione sembrava cosi' consegnata alla distanza dall' uso dei mezzi di comunicazione di massa, mentre la loro gestione diventava sempre piu' oggetto di scambio fra potere economico e potere politico.
Aprire una radio dall' interno di un centro sociale, rivendicando l'illegalita' del gesto, anzi preparandone l'apertura attraverso una serie di assemblee pubbliche significava riconsegnare l'uso dell' etere ad un soggetto collettivo che decide di divenire attore e non passivo fruitore della rappresentazione degli eventi. Significava affermare che gli spazi di comunicazione sono spazi sociali da sottrrarre al mercato.
Ma una radio illegale con sede in un centro sociale sotto sgombero e' consegnata per definizione ad una breve esistenza. Consapevoli, fin dall' inizio che uno strumento di questa importanza andava acquisito in modo definitivo dal movimento, si trattava in prospettiva di trovare il modo per acquisire una regolare frequenza, togliere la radio dalla precarieta' e lavorare per svilupparne le potenzialita'.

Radio Onda Diretta

Inizia le sue trasmissioni il 4 luglio 1992 dall' interno del Centro Sociale Leoncavallo, emittente illegale, ma non pirata perche non nasconde la sua identita' e la sua sede, anzi le rivendica. Radio Onda Diretta sottrae concretamente spazi di comunicazione al mercato coprendo per alcuni periodi altre frequenze con le proprie e creando cosi' una caduta nei prezzi delle frequenze coperte e di quelle disturbate arrecando danni al mercato dell' etere nell' ordine di alcune centinaia di milioni.
Alimentata da un generatore di corrente trasmette tutti i giorni dalle 15 alle 24.
Inizialmente totalmente in balia di se stessa nel giro di poco tempo la radio acquista il suo ritmo, diversi compagni si turnano durante il giorno garantendo la realizzazione degli spazi di informazione, l'acquisizione e la diffusione di informazioni e notizie ed il supporto per le altre trasmissioni.
Nessuno aveva mai fatto radio e la velocita' di realizzazione del progetto fece si' che la radio venne pensata e progettata facendola. Si trattava, fra le altre cose, di fare della radio un laboratorio di riflessione su forma ed uso del linguaggio.
Ed inoltre la presenza della radio all' interno di un centro sociale ha fatto si' che essa divenisse anche una sorta di sportello sempre aperto e fruibile, uno strumento pensato, nelle sue stesse modalita' di utilizzo, come luogo di sperimentazione per un libero accesso all'utilizzo dei un mezzi di comunicazione di massa.
L 'informazione quotidiana viene garantita attraverso 4 notiziari flash (ore: 16, 18, 20, 23), 3 bollettini ecn con relativo spazio servizi (ore: 16,10; 20,10; 23,10). Le fonti sono: le altre radio, la rete telematica ecn, l' utilizzo demistificato degli altri media (giornali, televideo). Fra il 93 ed il 94 si riesce a fare in modo che la totalita' dei radio giornali venga scritta al computer (alfabetizzando diverse persone all'uso dello stesso ), consentendo cosi' una rilettura a posteriori e d'insieme ed iniziando una riflessione su contenuti e forma dell'informazione.
Si comincia gia' in questo periodo a discutere sul cosidetto "commento alle notizie": ritenendo sicuramente insufficiente la semplice riscrittura delle notizie di regime. Ma al tempo stesso reinquadrare le notizie in senso storico, liberare i fatti dalla dimensione dell'evento, guardare oltre le campagne stampa e vederne le reali finalita' necessita una mole di lavoro, di studio e di impegno continuo in radio che nessuno e' nelle condizioni di fare. Si tratterrebbe di costruire una base di conoscenze diffuse fra tutti coloro che in radio lavorano sull'informazione tale da rendere coerente quello che si mette in onda.
E' il nodo della formazione con cui prima o poi ci trova a fare i conti.
Si optera' per la ricerca all' esterno di pareri qualificati a cui fare riferimento per i commenti ai fatti ed a guardare con attenzione a quello che succedeva nella altre radio del circuito. Esisteva al tempo il progetto AIRA.
Stimolato dal nascere di radiosorgenti simili a Torino e Bologna, non era difficile immaginare un percorso comune con le nuove radio che si affiancavano a quelle storiche di Roma, Padova e Brescia. E tuttavia il potenziale di ricchezza degli scambi di idee ed esperienze fra vecchie e nuove emittenti dell' area dell' antagonismo sociale e' rimasto per buona parte immaginazione.
Il progetto AIRA non e' mai decollato forse perche' si sono sovrapposti al dibattito sui rapporti tra le radio e l'informazione problemi piu'generali legati al dibattito politico del momento, e probabilmente anche perche' l' investimento fatto da Radio Sherwood nel promuovere il progetto ha forzato i tempi di maturazione interna delle nuove radio.

A Radio Onda Diretta progressivamente diversi gruppi e collettivi cominciano a costruire trasmissioni di informazione e discussione sui temi propri del gruppo di lavoro. Alcune hanno carattere estemporaneo o costituiscono piccoli cicli altre si stabilizzano nel palinsesto.
Diverse le trasmissioni a tema curate da gruppi di lavoro interni al centro sociale ed in collaborazione con altre realta', riempiono il palinsesnto, dal mondo del lavoro la trasmissione "Incompatibili", sul carcere la trx "Controsbarre"; ed ancora la trasmissione sulla casa, sulla palestina, la rubrica curata dagli studenti, piu' una serie di appuntamenti legati all'attualita' che di settimana in settimana si costruivano.
Alcune trasmissioni di intrattenimento: in particolare una di statira ed una di poesia e teatro. Trasmissioni musicali separate per genere.
Il prevalente riferimento al mondo delle autoproduzioni musicali rende inconfondibile la radio all'ascolto e su questo tema vengono intervistate decine di gruppi musicali che si alternano nella programmazione musicale del centro sociale.

Radio Onda Diretta contesta la sostanza liberticida della legge Mammi', che consega l' etere alle imprese, e impedisce l'accesso a soggetti collettivi, aggregazioni sociali e realta' locali.
Radio Onda Diretta viene chiusa per la prima volta il 2 luglio del 1993 con un intervento della magistratura che mette sotto sequestro gli impianti, otto compagni vengono rinviati a giudizio per violazione della legge Mammi' e turbata liberta' dell'industria e del commercio e saranno processati il 26 gennaio 96.
Due giorni dopo il sequestro degli impianti un corteo di 5000 persone sfila per le strade di Milano per ribadire che gli spazi di comunicazione sono spazi sociali e Radio Onda Diretta ne e' la giusta riappropriazione. Dopo pochi giorni la radio riprende con nuovi e potenziati impianti.
Le trasmissioni continueranno fino a pochi giorni prima dello sgombero del Centro Sociale Leoncavallo avvenuto il 20 gennaio 1994.
Ma non era certo la fine del progetto radio.

Radio Onda d'Urto - Milano

Dal febbraio 1994 entra in funzione a Milano Radio Onda d'Urto che, in forma legale, ed in collaborazione con la storica emittente bresciana continua l'esperienza iniziata nel '92 con l' accensione di una radiosorgente illegale.
L'obiettivo costruire uno strumento di comunicazione capillare e diffuso. Ad oggi, ma da pochissimo tempo, il segnale copre la quasi totalita' di Milano.
L'apertura di Radio Onda d' Urto Milano consiste nell'allargamento del bacino d 'utenza dell'emittente bresciana su Milano. Il progetto contempla la costruzione di una redazione milanese che attraverso ponti di collegamento in andata e ritorno condivide la programmazione di Radio Onda d'Urto di Brescia. L' operazione puo' essere vista al tempo stesso come un limite ed una risorsa: limite nella misura in cui le maglie della legge sono diventate cosi' strette da impedire l' acquisizione di una emittente che trasmettesse solo su Milano, una radio locale in senso stretto, immersa in prima persona nel contesto urbano. Risorsa perche' una radio con due redazioni lavora meglio, il carico di lavoro volontario e' distribuito su piu' persone. La radio sperimenta quotidianamete il rapporto di collaborazione tra due situazioni territorialmente diverse dove la realta' del territorio e' un elemento centrale nella costruzione del palinsento.
Radio Onda d'Urto immagina una struttura che decentra piuttosto che accentrare i luoghi di produzione dell' informazione. In ipotesi questo modello di funzionamento potrebbe prevedere molteplici redazioni che in forma costante e/o temporanea trasmettono da luoghi diversi del territorio lotte, istanze, realta' culturali, musica e cosi' via...
L' invito rivolto all'esterno con un volantino diffuso in diecimila copie (con il palinsesto e la spiegazione della storia e delle caratteristiche della radio) e' quello di "cercarla, sentirla, ma anche pensarla, proporsi e fare proposte augurandoci che diventi nel tempo un efficace strumento di lotta per la costruzione di spazi di liberta'".
Il progetto di decentramento delle redazioni, tuttavia non raccoglie i favori della legge. Si e' ottenuto il collegamento via etere da BS a MI, ma la tratta inversa non e' ancora stata autorizzata ad un anno e mezzo dalla sua richiesta. Il problema sostanziale e' che la legge Mammi' e' stata realizzata per consolidare processi di accentramento della comunicazione e lavorare in senso opposto e' semplicemente non previsto. La logica che porta noi alla moltiplicazione degli studi radiofonici, e ad un elevamento dei costi di mantenimento, e' una bestemmia per qualsiasi altro operatore della comunicazione concentrato sul contenimento dei costi e l'innalzamento dei profitti.

Organizzazione interna
La mancanza della diretta ha sicuramente avuto il suo effetto sulla disponibilita' e la partecipazione. E nonostante questo si e' consolidato un gruppo di lavoro di una decina di persone che lavora al progetto radio consapevole del fatto che si sente in quasi tutta la citta'.
La presenza in radio e' distribuita per turni. Ogni giorno dalle 10 alle 14 per la costruzione del radiogiornale. Ed in modo piu' flessibile il pomeriggio per la registrazione e/o il montaggio di trasmissioni, spot ecc. Oltre a chi sta in radio si e' riscontrata la necessita' di avere almeno una persona disponibile a spostarsi in citta' la mattina per seguire conferenze stampa e/o manifestazioni.
Nessuno viene pagato, la maggior parte dei volontari lavora o studia e quindi ritaglia tempi specifici da dedicare alla radio. Si riscontra la necessita' di una figura che garantisca una presenza continua come supporto e coordinamento alle attivita' degli altri.

La redazione di Milano di Radio Onda d'Urto lavora quotidianamente 1) alla realizzazione dei radiogiornali (14, 19) mandati in onda dallo studio di brescia attraverso la raccolta di servizi all' esterno e la realizzazione di servizi dalla redazione; 2) alla costruzione di trasmissioni di attualita' a volte in forma di cicli di piu' puntate 3) segue in diretta le manifestazioni pubbliche e di protesta a Milano e non solo, organizzate sia dal movimento antagonista che da altre realta'.
Piu' di recente si e' privilegiata la forma della trasmissione breve (in media di 15 minuti), di maggior penetrazione all' ascolto, di piu' facile inserimento nel palinsesto.

Finanziamento/pubblicita'
La principale fonte di finanziamento viene dalle iniziative pubbliche di solidarieta' serate e feste organizzate presso i c.s. di Milano. In minima parte la radio si mantiene grazie agli abbonamenti. E tuttavia oggi, che si e' estesa l'area di ascolto su Milano, il progetto e' incrementare gli abbonamenti. E quando questi riusciranno a raggiungere un discreto numero prendere da qui le risorse necessarie alla retribuzione di una persona fissa in radio almeno la mattina per i motivi di cui si diceva.
Di pubblicita' se ne e' discusso e se ne discute. Siamo tutti d' accordo nel sostenere che se la radio trova altri modi per mantenersi e' meglio: la campagna abbonamenti ed il sostegno degli ascoltatori innazitutto.
Si e' presa in considerazione la possibilita' di fare pubblicita' selezionata, privilegiando quelle attivita' piu' affini a noi, constatando tuttavia che sono quelle con meno risorse.
Vale per la pubblicita' il ragionamento che: una volta fondata la tua solidita' economica sulle risorse pubblicitarie, ancorche' selezionate, si puo' perdere con il tempo la possibilita' di scegliere e trovarsi quindi a dover accettare qualsiasi tipo di messaggio pubblicitario.

    Trasmissioni fisse attualmente curate da Milano
  • Guerra e pace - trasmissione di politica internazionale, a cura della redazione di Guerra e Pace
  • Editoria e libri - trasmissione realizzata in collaborazione con le librerie Calusca ed Utopia di Milano
  • Tempo skinheads - trasmissione di cultura e musica red skin a cura di SHARP Milano
  • Il tempo della parola - trasmissione di poesia a cura del coll poesia del C.S. Leoncavallo
  • diverse trasmissioni musicali
  • In progettazione alcune rubriche brevi su: riduzione del danno, consigli per un ragionato boicottaggio agli acquisti.