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fat@inrete.it
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Date
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Wed, 05 May 2004 02:53:38 +0200
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Subject
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c99: Torino: itinerari di riflessione e di lotta contro la precarietà
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Vite senza rete
Itinerari di riflessione e di lotta contro la precarietà
Venerdì 7 maggio ore 21,15 in corso Palermo 46 dibattito
Introdurranno:
Simone Bisacca e Stefano Capello
Per i lavoratori, l'anno trascorso tra il Primo maggio 2003 e il Primo maggio 2004 segna uno spartiacque. Il governo di destra ha infatti portato a compimento quella radicale (contro)riforma della legislazione del lavoro che va sotto il nome di riforma Biagi, una riforma che non fa che portare a termine il progetto di definitiva precarizzazione del lavoro intrapreso dal governo di centro-sinistra con il pacchetto Treu.
L'ambito legislativo non fa che sancire i rapporti tra capitale e lavoro che vedono oggi la bilancia pendere decisamente a favore dei padroni: le leggi non fanno che fotografare il rapporto tra le classi.
Non cittadini ma risorse umane: con questo tiepido eufemismo si definisce la riduzione, anche formale, dei lavoratori a merce senza diritti né libertà.
Il ruolo dei vari governi si distingue unicamente per la minore o maggiore capacità di gestire il conflitto sociale. I lavoratori sono solo una parte di quel mercato elettorale da catturare con spot accattivanti e offerte last minute a quarantott'ore dalle elezioni.
I sindacati istituzionali, al di là del diverso gioco di squadra a seconda del governo in carica, alzano la voce su alcune questioni di principio ma nella pratica in quest'ultimo anno hanno firmato solo contratti a perdere.
La messa a nudo dei rapporti di forza nella società e nel mondo del lavoro che questo anno ci ha regalato con la riforma Biagi ha solo fatto, dolorosamente, chiarezza. Solo la solidarietà e la ricostituzione di un tessuto comune tra sfruttati, potrà riaprire prospettive per la riappropriazione di vita, di tempo, di dignità, di ricchezza per chi fatica quotidianamente.
Si tratta di delineare i percorsi di autorganizzazione, resistenza, mutualismo, solidarietà con cui oggi si viene ridelineando lo scontro tra capitale e lavoro. Uno scontro che potrà terminare solo con la fine della società di classe, del capitalismo, della proprietà privata. Perché l'attività umana si possa infine emancipare dalla schiavitù salariata.
Quella schiavitù che vede la "nuova" Europa a 25 nascere questo Primo Maggio consentendo la libera circolazione delle merci e impedendo quella dei lavoratori.
Un altro mondo è possibile, un altro mondo è necessario.
I lavoratori possono contare solo su se stessi… e vi pare poco?
Federazione Anarchica Torinese - FAI
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