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From
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Night_Haw <antonyra@inwind.it>
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Date
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Sun, 6 Jan 2002 19:05:18 +0000
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Subject
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Re: [HaCkmEeTiNg] AHA: Activism-Hacking-Artivism
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On Sun, Jan 06, 2002 at 03:09:07PM +0100, [Alieno] wrote:
[snip]
> I promotori, i critici dell'arte e direttori artistici in tutto questo
> restano RIGOROSAMENTE
> INGNORANTI sul reale contenuto politico e sulle implicazioni pratiche dei
> temi trattati.
Sinceramente non vedo tutto questo problema che avete sollevato per una
mostra; la gente che partecipa o che la organizza credo che abbia un
*minimo* di competenza per non essere definita 'ignorante'.
Del resto tutti i nomi dell'elenco alla fine della mail di Ferry non
sono certo di gruppi nati ieri.
> Nello specifico la visbilita' di un spazio come il MLAC della sapienza e'
> IMHO piu' o meno pari
> a ZERO (velesse solo il fatto che non fanno nemmeno i manifesti dele
> mostre/iniziative) mi e'
> sempre sembrato piu' che uno spazio espositivo e/o laboratorio un
> estensione di un salotto
> ''artistico'' romano ed il parcheggio per futuri accademici con tutto
> quello che ne consegue.
Scusami ma in questo io vedo una critica gratuita ai 'salotti'
artistici,del resto la mostra e' aperta a tutti e non e' affatto
riservata ad un elite.
> At 13.02 05/01/02 +0100, Ferry Byte wrote:
> >Il progetto AHA vuole dare forma a un network all'interno del MLAC,
> >integrando video, rete, radio e testi scritti. Un network composto da
> >gruppi indipendenti e singoli attivisti che agiscono nell'ambito
> >mediatico, tecnologico e artistico.
>
> Forse la battaglia per l'indipendenza sull'utilizzo dei media dovrebbe
> stare attenta ai salotti ''artistici'',
> agli imbalsamatori ma SOPRATUTTO ai finanziatori DISINTERESSATI
> perche' disenteressati non sono MAI e
> presto o tardi presentano SEMPRE il conto.
Quale potrebbe essere questo conto che sbandieri? la strumentalizzazione
di determinate idee? Sinceramente non penso che ci sia molto da
strumentalizzare,btw restano sempre opinioni personali.
Non vedo perche' si debba avere paura di apparire in pubblico per
esporre in maniera pacifica le proprie idee.
Se poi invece si resta confinati al privato e si viene tacciati di
criminalita' dall'opinione pubblica allora e' solo una conseguenza
dell'ignoranza della gente.
Non possiamo partire dal presupposto che ci siano ignoranti per natura
(vedi accademici / universitari) e gente che possiede la sapienza infusa
altrimenti ci riduciamo alla solita distinzione di caste.
Cosi' non si combatte la disinformazione ma si contribuisce solo ad
aumentarla,bisogna avere il coraggio di prendersi le
responsabilita',anche in _pubblico_ delle proprie idee.
Le mostre (visto che stiamo parlando di artivism) servono anche a
questo.
I finanziatori disinteressati staranno al loro posto perche' non c'e'
niente da manipolare e se sono stati scelti determinati ambienti da gente
sicuramente piu' esperta di me allora vuol dire che c'e' da fidarsi.
[snip]
ciao
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Night_Haw
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