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From "Dame`" <hk@dvara.net>
Date Mon, 28 Jul 2003 16:52:32 +0200
Subject Re: [hackmeeting] [castelletti_giovanni@hotmail.com: [HackLab-FI]OT. Richiesta di aiuto.]

[al vento]



Il tuo questionario caro castelletti giovanni fa acqua da tutte le parti...e
ti spiego perchè.

Tu poni delle domande e si presuppone che lo faccia per capire meglio un
fenomeno, per ottenere ulteriori informazioni da parte di alcuni specifici
(e non generici) individui riguardo ad una certa realtà che, si spera, tu in
parte già conosca bene. Saprai meglio di me che quando elabori un
questionario ti poni degli obiettivi. In questo caso, semplificando, me ne
vengono in mente due:

1) Voglio sapere come la pensa a riguardo gente che col mondo dei computer,
della rete e degli hacker ha poco a che fare. Mi interessa sapere di quale
informazioni dispone questo tipo di persone. 2) Voglio sapere come la pensa
a riguardo gente che vive nel mondo dei computer e nella rete. Mi interessa
sapere, nel caso in cui siano degli hacker, come la pensano riguardo a
determinate e specifiche questioni.

Per ciascuno obiettivo elabori un questionario diverso. Nel primo caso le
domande saranno di base, semplici e fondamentali. Devi testare la reale
conoscenza che questi individui hanno di un fenomeno al quale solo
marginalmente sono interessati o al quale, addirittura, sono per nulla
interessati. Nel secondo caso, poichè hai a che fare con gente che ne sa
molto, elabori domande più consistenti. Certo non vai a chiedergli cosa
significa hacker!!! E' chiaro che lo sanno! Ciò che farai inoltre è
selezionare accuratamente il target a cui somministrare il questionario! Nel
primo caso le domande le porrai, per esempio, che ne so, a casalinghe, a
salumieri (sicuramente capiresti come il nostro sistema fa circolare
l'informazione tra la gente comune). Nel secondo caso somministrerai le
domande a chi conosce bene il settore. Chiaramente ti prenderai la briga di
accertarti che queste persone abbiano davvero delle reali e specifiche
competenze...

Fatta questa premessa, passiamo alle falle del tuo questionario!



FALLA 1:

Il tuo questionario più che proporre delle domande per ottenere delle
informazioni, in verità impone di dover considerare un certo argomento
secondo la tua ottica. Quale ottica? Tu dai per scontato che l'attività di
un hacker sia associata ad "attacchi, virus e cavalli di troia". Dai per
scontato che i siti hacker siano solo quelli in cui si parla di tecniche e
si trova software da scaricare e utilizzare. Niente di più sbagliato!!
Questo dimostra che il tuo questionario non è stato preceduto da uno studio
serio e approfondito del fenomeno hacker .



FALLA 2:

Naturale estensione della FALLA 1. Per ottenere delle informazioni inviti
delle persone a rispondere a delle domande piene di pregiudizi su una realtà
che non è come tu la descrivi. E questo è già un danno. Mentre miri ad
ottenere delle informazioni, in realtà, contemporaneamente, ne diffondi
altre...per giunta corrotte. Peggio ancora!! Se somministrassi questo
questionario a casalinghe e salumieri, imporresti a costoro una falsa
informazione. Contribuiresti alla diffusione di menzogne e bugie riguardo al
mondo hacker. Se infatti il salumiere o la casalinga non conoscessero
assolutamente nulla dell'argomento che gli stai proponendo - il che è molto
probabile! -, di sicuro dopo aver letto le tue domande assocerebbero hacker
a virus e cavalli di troia, oltre che a siti da cui si scarica software
lamerico. Questo è molto grave se stai conducendo uno studio sociologico,
che dovrebbe essere di carattere scientifico....e non fantasioso! Fai
passare per scientifico pure amenità e falsità, imponi e diffondi, a livello
sociale, informazioni sbagliate, nel contempo screditi la cultura hacker.



FALLA 3: A quanto pare il tuo questionario è stato diffuso in rete. Non so
di preciso dove. Se l'hai somministrato originariamente ai partecipanti di
una ml... nulla di più sbagliato! Non saprai mai con certezza che livello di
conoscenze ha chi vi prende parte. Nelle ml girano persone di ogni genere,
interesse, e conoscenze. Il target sarebbe fin troppo variegato e le
risposte che otterresti sarebbero una vera e propria babele. Il caos
personificato. A livello scientifico non te ne faresti niente. Ma ammettiamo
che tu l'abbia somministrato, tanto per fare un esempio ;), solo ai
responsabili di un hacklab,  a gente - diciamo così - del settore. In questo
caso devevi aspettarti derisione, sbeffeggiamento, ironia, sarcasmo o
addirittura "nessuna risposta", soprattutto se hanno capito che il tuo
questionario, oltre che banale, è persino corrotto. Chiedere ad una persona
che bazzica in certi contesti hacker e/o informatici: "utilizzi prodotti per
la difesa della tua postazione telematica?" è come chiedere ad un chirurgo
se utilizza il bisturi o se si disinfetta le mani e indossa i guanti prima
di operare. (ah ah qua mi viene da ridere!! :) forse questa potevo
evitarmela!) Sai meglio di me, inoltre, che quando si elabora un
questionario,  bisogna tener conto del livello di conoscenze del target a
cui esso è rivolto. Perché ci sia, infatti, coinvolgimento e reale interesse
nel fornire risposte è necessario che tu ponga domande all'altezza di quel
target! Avresti potuto, che ne so, proporgli più che un questionario un'
intervista. Forse avresti ottenuto delle informazioni più precise riguardo
alle realtà degli hacklab e la tua tesi sarebbe stata, sociologicamente
parlando,  più interessante! Se non avessi comunque ottenuto alcuna
risposta, di certo non avresti fatto una brutta figura come  futuro
sociologo.

Ricapitolando:

Il tuo questionario parte da una analisi della realtà hacker sbagliata e
corrotta (sempre che tu l'abbia esaminata a fondo prima di elaborare certe
domande, cosa di cui dubito).  Non rivela alcun obiettivo se non quello di
screditare la cultura hacker e diffondere, indirettamente,  false
informazioni. Non  può per questa ragione essere somministrato né a persone
che ne sanno, né a persone che non ne sanno nulla. Poichè non è possibile
darti alcuna risposta che non sia automaticamente influenzata dal tuo punto
di vista (e un questionario del genere non può essere considerato nè
sociologico nè scientifico), il non risponderti sarà per alcuni la risposta
più giusta e degna delle tue domande.

In confidenza. dubito altamente che tu l'abbia ideato per una tesi di
laurea, sotto la supervisione di un professore. Preferisco pensare ad una
beffa. Se poi hai realmente un tutor che ti supervisiona e il tuo
questionario è stato elaborato in ambito academico, allora siamo proprio nei
guai!!  Che un'operazione del genere possa  partire non solo dagli organi di
stampa ma addirittura dall'università fa davvero temere il peggio!  Il vero
pericolo/colpevole, in ogni caso, non sei tu, ma il tuo professore/barone
che guadagna vari milionicini al mese, per cosa non si sa!!!  Ma quando hai
ideato il questionario lui dov'era? Sei ancora in tempo! Cestina il
questionario e cambia il relatore!



DaMe`






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