n quell'atelier, con tanto di griffe ed etichette sui vestiti,
lavoravano nel sottoscala venti cinesi clandestini.
Uomini, donne, ragazzi di 16 anni chini sulle macchine da cucire anche in piena notte. Coś, infatti, tra stoffe, fili ed aghi,li hanno trovati gli agenti delle volanti alle tre quando sono intervenuti,casualmente, nel laboratorio
di via Varanini 5, dove con piccole paratie di legno erano organizzate una decina di cellette
con materassi per i rari momenti di riposi. E dopo aver portato i clandestini in
questura per controlli, gli agenti hanno arrestato il loro padrone,il titolare del negozio,
Cham Zang, 38 anni, con tanto di permesso di soggiorno e carta di identità, accusato
di favorire l'introduzione di irregolari per trarne profitto. Al suo arresto i poliziotti
delle volanti sono arrivati casualmente. Durante un normale giro di controllo
hanno notato Zang che usciva dal portone del caseggiato alla guida di un furgone carico
di stoffe che lui aveva detto essere "spazzatura". E una volta visto il laboratorio hanno notato
le luci, stranamente accese vista l'ora, il rumore delle macchine al lavoro.