Il Consiglio dei Ministri ha approvato venerdì 31 luglio un "documento
programmatico" di politica dell'immigrazione per il triennio 1999
- 2001.
Il documento oltre a definire i criteri per la programmazione
dei flussi di ingresso contiene alcune disposizioni concernenti
la regolarizzazione dei cittadini extracomunitari senza permesso
di soggiorno. La sanatoria però non riguarderà tutti i cittadini
extracomunitari presenti sul territorio nazionale ma, come fu
fatto con la sanatoria del 1995, solo coloro che erano presenti in Italia prima del 6 marzo 1998
e che attualmente hanno un lavoro o una promessa di assunzione.
Ancora non sappiamo come si svolgeranno nei particolari le operazioni
presso le questure, ma è possibile fare alcune inizialiriflessioni.
Innanzitutto poiché il periodo per sanare le posizioni "irregolari" sarà limitato è consigliabile presentare la domanda il prima possibile cosicché, in caso sorgano dei problemi, si avrà il tempo di correggere eventuali errori nella documentazione o presentare una nuova domanda basata su diverse motivazioni.
Non si sa se sarà possibile presentare un'autocertificazione che attesti la sussistenza del rapporto di lavoro anche pregresso, come era invece previsto dalla sanatoria Dini del 1995. L'autocertificazione servirebbe per tutti i lavoratori i cui datori di lavoro si rifiutino di regolarizzarne la posizione o per coloro che vengono licenziati dai datori di lavoro che hanno paura di doverli assumere regolarmente in forza della sanatoria.
Per adesso non si parla di "contributi anticipati" come nella precedente sanatoria, questo dovrebbe rendere meno difficile convincere il datore di lavoro a regolarizzare il rapporto. Nella sanatoria Dini questo è stato uno dei punti piùcontestati perché ha visto realizzarsi dei veri e propri soprusi a carico dei lavoratori extracomunitari che spesso e volentieri hanno dovuto versare di tasca propria i soldi per i contributi da versare all'INPS.
La sanatoria riguarderà solo i cittadini extracomunitari presenti
in Italia prima del 6 marzo 1998 e NON prima della data di inizio della sanatoria.Naturalmente la presenza in Italia andrà provata al momento della
consegna della domanda in Questura. Nel 1995 né il Ministero degli
Interni né le Questure hanno mai indicato con certezza quali fossero
i documenti che venivano accettati come prova della presenza in
Italia, aumentando così la confusione tra le persone che dovevano
presentare la domanda. In mancanza di direttive certe ogni qestura
decide come comportarsi, per cui gli accorgimenti che seguono
vanno verificati visto che provengono dalla nostra esperienza
presso l'ufficio stranieri di Milano.
I documenti che senza dubbio vengono accettati sono quelli che
provengono da uffici pubblici: cartelle cliniche, multe, certificati
di medici della ASL ecc.
Per quanto riguarda certificati medici provenienti da altre fonti
(medici privati, associazioni di volontariato) il comportamento
della questura non si è mai rivelato chiaro, spesso sono stati
accettati, ma altrettante volte la domanda ha dovuto essere intergrata.
Il codice fiscale, spesso unico documento ufficiale in possesso
di chi non ha il permesso di soggiorno non veniva accettato dalla
questura di Milano sebbene fosse emesso dal Ministero delle Finanze.
Per quanto riguarda foto datate, lettere ricevute o altri documenti
di carattere non ufficiale sono stati spesso ritenuti non sufficienti
a provare la presenza in Italia.
Infine la questura di Milano ha dichiarato in più di un'occasione
di non poter accettare dichiarazioni di terzi attestanti un qualsiasi
fatto. Nella giurisprudenza però può trovarsi affermato che la
dichiarazione di un cittadino italiano (o due stranieri, ma è
sempre meglio un italiano) fatta davanti a un notaio o al funzionario
comunale vale ad affermare il fatto in essa contenuto fino a querela
di falso. In ogni caso vale la pena di includere una simile dichiarazione
nella domanda anche se si hanno altre prove.
Infine un ultima nota riguarante le promesse di assunzione; bisogna far attenzione a non cadere preda di truffatori che richiedono un pagamento in cambio della dichiarazione di assunzione che spesso rimane lettera morta causando il rigetto della domanda di permesso di soggiorno. Inoltre alcuni cittadini italiani hanno approfittato della situazione assumendo fittiziamente decine di cittadini extracomunitari le cui pratiche sono state bloccate dalla questura perchè la dichiarazione di assunzione risultava falsa.
Il manifesto si è occupato della questione con numerosi articoli fin dal primo agosto
A queste prime note dopo la presentazione del documento programmatico
faremo seguire sicuramente degli aggiornamenti se emergeranno
novità e naturalmente a settembre dedicheremo ampio spazio alla
sanatoria.