In quelle baraccopoli in fondo a via Breda erano rimasti in quindici,
dopo gli ultimi sgomberi. A combattere col freddo e la paura di essere bloccati e rispediti oltre confine,
in Romania, per mancanza di documenti. L'altra notte a farli fuggire col cuore in gola e
un bambino di appena due mesi stretto nelle braccia della madre, non sono stati uomini in divisa, ma
le fiamme divampate all'improvviso da una stufa a gas usata per scaldare le loro "case".
Erano da poco passate le tre di notte quando uno dei giovani romeni, svegliatosi per il
fumo, ha dato l'allarme, ha messo in fuga i connazionali che si sono allontanati quasi
tutti prima dell'arrivo dei vigili del fuoco e della polizia, che ne ha fermati tre. Quando
sono arrivati gli agenti delle volanti hanno sentito un lamento arrivare dalla
vicina massicciata che separa dalla ferrovia. Lì hanno trovato un romeno di 31 anni,
Augustin: era caduto battendo la testa dopo essere rimasto ustionato a mani e piedi. Ora
è ricoverato all'ospedale di Niguarda per le ustioni e rischia di perdere un occhio.