A PROPOSITO DI MOLINI ED INTOLLERANZA…



Sono passati ormai due mesi dall'entrata in scena sulla questione "Molini"di Bernd Copa cittadino di Viganello promotore del comitato anti-centro sociale. Abbiamo atteso prima di replicare, innanzi tutto per verificare l'effetto d'alcuni provvedimenti presi dall'assemblea, in secondo luogo per meglio capire il personaggio. Nel frattempo abbiamo incontrato per ben tre volte B.C. nel suo ufficio. Da questi incontri informali è emersa l'intenzione di B.C. di cavalcare il malcontento di presunti residenti nei dintorni del centro sociale (infatti, vi sono persone contro il Molino che abitano ben lontano da via Molinazzo), per costruirsi una carriera politica in seno al comune di Viganello basata sull'intolleranza, la menzogna, la demagogia.

L'assemblea del Molino ha già messo in atto da diverse settimane soluzioni per preservare la tranquillità del quartiere nelle serate di fine settimana (in settimana la quiete è ottimale):

- fine concerti entro la mezzanotte

- proseguio nell'opera d'isolazione fonica dei vari locali

- opera di sensibilizzazione nel rispetto del vicinato per mezzo di volantini distribuiti all'entrata

- gruppi di lavoro all'esterno incaricati di far rispettare a chi eccede la tranquillità del quartiere (senza per altro utilizzare metodi polizieschi).

Queste misure hanno portato un sensibile miglioramento riconosciuto dallo stesso B.C. durante l'ultimo colloquio.

Oltre a ciò l'assemblea all'unanimità era intenzionata (lo è tutt'oggi), ad organizzare un incontro occupanti - vicinato da tenersi alle scuole medie di Viganello, per discutere proposte ed accettare suggerimenti in maniera costruttiva. Quest'intenzione comunicata per ben due volte verbalmente allo stesso B.C. non è stata minimamente presa in considerazione! Forse per paura che le nostre energie e la nostra sensibilità ai reali disturbi causati in passato avrebbero potuto avvicinare noi giovani alla gente che vive negli immediati dintorni del C.S.O.A., compromettendo le mire politiche di B.C. & Co.

L'assemblea era ed è pienamente favorevole all'idea di chiudere al traffico Via Molinazzo durante la fine settimana; la proposta però è stata volutamente lasciata cadere nel dimenticatoio dalle autorità locali, cantonali nonché dalla neonata associazione ARDOS (Ass. rispetto diritti, ordine e sicurezza …) di Viganello.

E' chiaro, soprattutto dopo la costituzione di quest'ultima, che l'intolleranza di alcuni abitanti di Viganello é d'ordine ideologico e non concreto. L'associazione ARDOS e chi si nasconde dietro ad essa, non accetta che sia nato e stia crescendo un progetto di autogestione, di socialità e di cultura al di fuori delle regole commerciali ed istituzionali.

Ne è la conferma la presa di posizione, tramite l'avvocato Rossano Guggiari (membro e fondatore dell'ARDOS) riguardo all'occupazione avvenuta a Bellinzona (v. La Regione 03.06.97); è evidente che parole come solidarietà, socialità, antirazzismo, tolleranza, visione critica della società in cui viviamo, tuonano rumorosamente nei sonni di qualcuno disturbandoli come la silenziosa bandiera Anarchica!

Non v'è da sorprendersi se ciò accade in un comune che ultimamente è balzato agli onori della cronaca per la questione delle naturalizzazioni negate…

Uno degli obiettivi principali dell'ARDOS è ristabilire il concetto di legalità sul territorio di Viganello, e, come detto sopra anche a Bellinzona, ventilando metodi illegali. Ricordiamo in ogni caso che vi sono cantoni in Svizzera (vedi Ginevra, Losanna) che hanno "regolamentato" l'utilizzo di stabili in disuso, con una legge che ne permette l'occupazione fino a quando non esiste la volontà del proprietario di farne uso concreto.

Inoltre non c` é da stupirsi che i membri di quest'associazione abbiano lanciato pubblicamente serie minacce di rappresaglia assumendo così il ruolo di vera e propria banda di quartiere; infatti, uno dei fondatori di ARDOS ha ricordato pubblicamente di possedere in casa il fucile d'ordinanza militare…

Tutto ciò non esclude che nel comune di Viganello vivano persone con cui sia possibile convivere e dialogare costruttivamente.

Felipe, Gianca e Sabri

Tre occupanti dei Molini