Chiapas: continua il genocidio pianificato dal governo

 

Il 4 ottobre scorso hanno avuto luogo in Chiapas le elezioni nei 111 municipi che compongono la mappa geo-politica dello stato. Ancora una volta il clima nel quale si sono svolte le consultazioni č stato caratterizzato dalla violenza dall'intimi-dazione e dal ricatto. Sono state queste le armi, ben collaudate, utilizzate dal governo federale messicano per impedire il normale svolgimento della tornata elettorale in un Chiapas assediato da oltre 80'000 soldati dell'esercito federale.
Numerose organizzazioni indipendenti hanno denunciato irregolaritā in perfetta sintonia con la strategia genocida messa in atto dal governo Zedillo nei confronti delle comunitā indigene zapatiste unitesi per esigere un' autonomia ampia ma pur sempre inserita nel contesto della nazione messicana.

Perseveranza governativa

Ma il governo persevera nella sua politica di assoluto rifiuto nei confronti delle aspirazioni dei disperati e degli esclusi e non perde occasione per mostrare il suo vero volto come in occasione delle recenti gravi inon-dazioni che hanno colpito vaste aree del Chiapas con particolare gravitā nella zona di conflitto.
Gli aiuti a migliaia di senza tetto sono stati condizionati alla resa ed al voto pro-governativo nelle elezioni imminenti. L'operazione č stata pero' tutt'altro che un successo per il clan dirigente messicano viste le punte di asten-sionismo (fino al 60%) registrate so-prattutto nelle zone con forte adesione alle rivendicazioni zapatiste. Senza dimenticare che l'esercito, come av-venuto in altre occasioni, č stato utilizzato quale arma politica oltre che bellica dato che in tutte le caserme si č votato nonostante la maggioranza dei soldati siano residenti in altri stati della repubblica e non siano quindi inseriti nelle liste elettorali chiapaneche.
Non a caso in tutti i municipi occupati militarmente ha vinto il partito al potere, il PRI.

Testimonianze allarmanti

Hermann Bellinghausen, giornalista onesto ed attento osservatore sul terreno del conflitto centro americano, ha lancia-to un nuovo allarme per il proliferare dei gruppi paramilitari manovrati dal governo per fomentare sempre piu' il clima di violenza e odio. La situazione č molto simile a quella che precedette il massacro di stato di Acteal. Sono ormai piu' di venti le formazioni irregolari composte in maggioranza da giovani senza futuro, vittime anch'essi dello sfacelo sociale provocato dalle politiche ultraliberiste attuate dal governo centrale per rispondere alle esigenze di mercato delle multinazionali presenti in forze nello stato del sud-est messicano.

La Croce Rossa Messicana alleata del governo

La Croce Rossa Messicana si č resa colpevole di gravi inadempienze confermando le accuse piovute da piu' parti secondo le quali agirebbe seguendo le direttive dell'esercito. Nel frattempo le migliaia di profughi fuggiti dalle loro comunitā spinti dalla paura vivono in condizioni a dir poco disumane. Le malattie dilagano per la mancanza di strutture sanitarie e di medici.
In Chiapas vi č un medico ogni 30000 abitanti ed un soldato ogni 39. Una cifra quest'ultima che da sola basta a smascherare la vera natura della poli- tica federale.
Eppure, nonostante le ripetute accuse documentate, lanciate da numerose associazioni nazionali ed internazionali per la tutela dei diritti umani e dalla stessa Amnesty Internationl, il gover- no messicano continua ad essere considerato dalla comunitā internazionale un valido supporto per la transizione democratica messicana.