AAAAAAAAAAAAAAAAAA 6
SEMPRE A
PROPOSITO DI ELEZIONI
"Qualsiasi governo, anche il più democratico,
è un nemico naturale della libertà e più è concentrato e potente, più diventa
oppressivo. Verità talmente semplici che quasi ci si vergogna a ripeterle... Gli istinti dei governanti, dei legislatori o degli esecutori, sono, a causa anche della loro posizione eccezionale diametralmente opposti agli istinti popolari. |
Qualunque siano i loro sentimenti ed intenzioni democratiche, dallalto del posto che occupano, non possono considerare la società in modo diverso da come un tutore considera il pupillo. Ma tra tutore e pupillo luguaglianza non può esistere. Da un lato vi è il sentimento della superiorità, ispirato necessariamente da una posizione superiore; dallaltro quello di uninferiorità che risulta dalla superiorità del tutore che esercita il potere esecutivo e legislativo. Chi dice potere politico dice dominazione; ma dove esiste dominazione esiste necessariamente una parte più o meno grande della società che è dominata e i dominati detestano naturalmente i dominanti, mentre quest ultimi devono necessariamente reprimere, e di conseguenza opprimere, i sottomessi alla dominazione.
E leterna storia del potere politico, da quando questo potere è stato stabilito nel mondo. Ed è ciò che ci spiega anche come e perché uomini che sono stati i più rossi democratici, i più furibondi ribelli, quando si trovavano nella massa dei governati, diventano conservatori eccessivamente moderati appena saliti al potere. Ordinariamente si attribuiscono queste palinodie al tradimento. E un errore. Hanno per causa principale il cambiamento di prospettiva e di posizione; e non dimentichiamo mai che le posizioni e le necessità che impongono sono sempre più potenti dellodio o della cattiva volontà degli individui. Pervaso da questa verità, non temerò esprimere la convinzione che, se domani si stabilisse un governo o un consiglio legislativo, un parlamento composto da operai, questi operai, attualmente sicuri democratici socialisti, lindomani diventerebbero determinati aristocratici, adoratori arditi o timidi del principio di autorità, oppressori e sfruttatori..." Ecco alcune brevi ma geniali considerazioni tratte da un opuscolo apparso ...quasi 130 anni fa!, scritto in Svizzera dallanarchico Michele Bakunin ("Gli Orsi di Berna e lOrso di Pietroburgo", ripubblicato dalle Ed. La Baronata, Lugano, 1978). Insomma per Bakunin lo sfruttamento economico proviene ovviamente anche dal capitalismo, ma una delle cause principali dello sfruttamento e delloppressione risiede a suo avviso nel principio di autorità, o meglio, nella divisione gerarchica del lavoro, causa di ogni potere, di ogni dominio. Si può quindi meglio comprendere sia la sua critica generale nei confronti di qualsiasi potere economico e politico, capitalistico o no (vedi per es. la realizzazione del comunismo nellUnione Sovietica), sia, fin nel nostro piccolo riguardanti le sedicenti elezioni democratiche, il "cambiamento di prospettiva" in cui si ritrovano dopo essere eletti i sedicenti focosi rivoluzionari...che (ri)diventano dei bravi borghesi o dei reazionari, una nuova classe di oppressori. Morale della favola ? Nessuna morale. Lautogestione, che vuole combattere qualsiasi disuguaglianza di "potere" o meglio di dominio - pur con tutte le difficoltà di realizzazione - è una delle pratiche importanti di libertà e può diventare una vera alternativa e un antidoto essenziale e salutare alle nostre forme oscene di società.