| E'
mattino e l'ombra degli alberi attenua soltanto in parte la calura del sole che sale.
Dovetti rallentare gradualmente il passo.
La polvere della strada si č accumulata sul mio abito e sulle mie scarpe a tal punto che non si vede pił quanto siano consunte.

Due occhi mi osservano con insistenza.
Come ho potuto, io, con queste mani... questo albero mi guarda, mi vuole. Lo chiamo come un fanciullo che ha fame. Disperatamente, come ho potuto io... Io ! !
Apro le braccia in ogni direzione ma non cingo che l'aria di rugiada. Sento dentro di me il flusso e il riflusso degli elementi infuriati, ma stranamente...
...mi parla.
"Vieni Bennet !"
Il buio mi circonda mi sento invulnerabile.
Qui dentro la vasta notte č diventata solo una fragranza.

"Caro Bennet da questa porta ne ho viste di tramonti.
"Quante volte di qui sarai passato ma non puoi ricordare. I mattini e le sere qui sono tutti uguali.
Tutta la cittą č a conoscenza della morte di Yvette.
Soprattutto i suoi amanti a quanto sembra molti.
Tutti l'amavano.
Tutti l'adoravano...
Povera Yvette !
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