CAPITOLO 11°
ORMONI BOVINI DELLA CRESCITA
DI PAUL KINGSNORTH

La combinazione, abituale per Monsanto, di cattiva scienza, pubblicità ingannevole, riduzione al silenzio ed eliminazione degli oppositori e delle informazioni dannose, è più che evidente nel caso del primo prodotto manipolato geneticamente ad essere commercializzato: l'ormone bovino della crescita, o Somatotropina Bovina.
L'Ormone Ricombinante della crescita Bovina (rBGH in inglese, conosciuto anche come Bovine Somatotopin, o BST), è una copia ottenuta per ingegneria genetica, di un ormone prodotto naturalmente dalle mucche. Il rBGH è stato ideato perché le mucche producano più latte di quanto ne produrrebbero naturalmente. Funziona alterando l'espressione del gene dei trasportatori di glucosio della ghiandola mammaria, muscoli e grasso della mucca. Il gene facilita il travaso di glucosio nella ghiandola mammaria, e le fa produrre più latte.
Le mucche a cui è giornalmente iniettata una dose di rBGH - commercializzato col nome di Posilac - aumenterebbero la produzione del 10-20%. Tuttavia, i problemi e gli effetti secondari associati all'uso di rBGH sono numerosissimi. Sono tanti i pericoli reali e potenziali che è proibito in Canada, nell' Unione Europea e altri stati, a dispetto degli sforzi di Monsanto per guadagnarsi l'apertura a questi mercati.
Così il rBGH è stato utilizzato in altri paesi -  principalmente in USA - per vari anni ed è da lì che ci arrivano le cattive notizie.

CHI CI GUADAGNA?

La US Food and Drug Administration (FDA) - organismo regolatore per gli alimenti e i farmaci - dichiarò rBGH ufficialmente "sicuro" nel 1993 e Monsanto cominciò a vendere Posilac agli allevatori nel febbraio dell'anno seguente. In USA ci sono due benefici ovvi per un uso in grande scala: un ricavo annuale stimato da Monsanto tra i 300 e i 500 milione di dollari, e un incremento stimato del 12% nella distribuzione di latte nel paese.
E' dagli anni '50 che le latterie americane producono sistematicamente più latte di quanto se ne possa consumare, e il governo federale ha comprato le eccedenze ogni anno per evitare che il prezzo scendesse. Nel periodo 1980-85 il governo USA ha sprecato in media 2100 milioni di dollari l'anno per comprare le eccedenze di latte. Nessuno ha bisogno in USA del latte extra che rBGH può dare.
Inoltre gli animali sottoposti al trattamento con l'ormone sono soggetti a un tremendo stress. Normalmente dopo circa 12 settimane dalla nascita la mucca produce latte a spese della sua salute. Perde peso, è sterile e più suscettibile alle malattie. Eventualmente, la produzione di latte diminuisce e il suo corpo comincia a recuperare. L'iniezione di rBGH suppone che l'allevatore possa posporre questo recupero tra le 8 e le 12 settimane, incrementando sostanzialmente la produzione di latte, ma così facendo le mucche aumentano i rischi di ammalarsi.
Per una migliore comprensione degli effetti dannosi potenziali del rBGH sulle mucche, non c'è bisogno d'altro che guardare l'etichetta  di avvertenza che FDA esige che Monsanto includa in ogni lotto di Posilac. L'etichetta fa emergere 21 problemi di salute associati all'uso del Posilac, che include cisti ovariche, disordini uterini, diminuzione del tempo di gestazione e del peso alla nascita dei vitelli, aumento dei parti gemellari e ritenzione della placenta.
Potenzialmente il problema più serio, in tutte le forme, è l'aumento del rischio di mastite, o infiammazione delle mammelle. Una mucca con mastite produce latte con pus. Le aziende casearie non accetteranno latte contenente un numero di cellule somatiche anormalmente alto (per esempio alta concentrazione di pus), e la mastite può essere così una chiara fonte di perdita di ricavi per gli allevatori. Molti intendono attaccare il problema con l'uso di antibiotici, ma si sospetta che i residui degli antibiotici nel latte causino problemi agli esseri umani che lo bevono e contribuisca anche allo sviluppo della resistenza agli antibiotici tra i batteri.
Preoccupata per gli effetti potenziali del rBGH, l' US National Farmer Union (NFU), attivò una linea telefonica  nel 1994 per informare gli allevatori su qualsiasi problema associato al Posilac. Centinaia di allevatori chiamarono. John Shumway, allevatore dello Stato di New York, disse che dovette rimpiazzare 50 mucche come risultato delle reazioni negative al Posilac. Le perdite stimate per l'uso del Posilac salirono a circa 100000 dollari.
Melvin Van Heel, del Minnesota, disse che le sue mucche, trattate con rBGH, patirono la mastite, aborti e ferite ulcerose. "Ottenni più latte, ma non credo che ne sia valsa al pena", disse.
Un allevatore del Michigan , Steve Schulte, disse che le sue spese per il veterinario calarono molto quando smise di usare rBGH.
In Florida, Al Cole, perse 8 mucche e dovette sacrificarne altre 15. Altre tre diedero alla luce vitelli deformi.
La NFU è a conoscenza di molti altri casi come questi.
Lo scontento è tale che molti agricoltori di tutti gli USA stanno smettendo di usare l'ormone. Nel 1995 la NFU informò che "in alcune aree del paese tra il 60 e il 90% degli allevatori che usavano rBGH hanno smesso di farlo.
Così, quindi, risulta chiaro che solo Monsanto beneficia della vendita di questo inutile prodotto.

I PERICOLI PER LA SALUTE UMANA

Anche se mettiamo da parte i problemi di salute causati dai residui di antibiotici nel latte -  utilizzati per trattare le mucche affette da mastite - gli effetti del rBGH sugli esseri umani possono essere devastanti. gli studi scientifici più preoccupanti sono quelli che mettono in relazione rBGH e cancro.
Quando si inetta rBGH a una mucca, essa viene stimolata a produrre un altro ormone, chiamato, in inglese, Insuline - like Growth Factor 1 (IGF-1) -  Fattore di crescita 1 tipo insulina - , un ormone proteico che producono naturalmente tanto i bovini quanto gli umani. L'uso di rBGh incrementa i livelli di IGF-1 nel latte di mucca. Dato che IGF-1 è attivo negli umani - causando la scissione delle cellule - alcuni scienziati pensano che l'ingestione di latte trattato con alti livelli di rBGH, possa dar luogo a una scissione e crescita incontrollata delle cellule umane, in altre parole: cancro.
Monsanto, naturalmente, ha negato incessantemente che i livelli di IGF-1 nel latte trattato con rBGH sia differente da quello di un latte non trattato. Secondo un articolo del  1994 pubblicato su "LANCET", i ricercatori di Monsanto affermavano che "non ci sono prove che il contenuto ormonale del latte trattato con rBGH sia in qualsiasi modo differente da quello di mucche che non hanno seguito il trattamento". In un numero successivo della stessa rivista un ricercatore britannico dichiarò che già nel 1993 Monsanto aveva ammesso che il livello di IGF-1 nel latte aumentava di circa 5 volte quando si usava rBGH.
Da quel momento, sono stati realizzati differenti studi nei quali si avverte dei pericoli di un eccesso di IGF-1. Due ricercatori britannici informarono nel 1994 che IGF-1 induce la scissione delle cellule umane. Nell'anno seguente un altro studio scoprì che IGF-1 favoriva la crescita di cancro negli animali da laboratorio, anticipando la morte naturale delle cellule.
Nel 1996 il professor Samuel Epstein dell'Università dell'Illinois, Chigago, realizzò un dettagliato studio degli effetti prodotti da alti livelli di IGF-1 negli esseri umani. I risultati di Epstein rivelano che el concentrazioni di IGF-1 che si hanno nel latte di mucche trattate con rBGh  possono provocare cancro della mammella e del colon tra le persone che bevono latte. La conclusione di Epstein fu contundente: "con la complicità del FDA, tutta la nazione è sottoposta ad un esperimento su grande scala che presuppone l'adulterazione di un alimento di base e molto antico con un prodotto biotecnologico poco caratterizzato e senza etichetta...che possiede grandi pericoli potenziali per tutta la popolazione USA".
Due studi pubblicati all'inizio del 1998 sembrano rafforzare le scoperte di Epstein. Un articolo da American Women e pubblicato su "LANCET" in maggio rivela che la probabilità di contrarre cancro alla mammella tra le donne in premenopausa aumenta di 7 volte tra quelle che hanno un alto livello di IGF-1 nel sangue. Un altro studio pubblicato su "SCIENCE" in gennaio dimostrò che il rischio di ammalarsi di cancro alla prostata si moltiplica per quattro tra gli uomini con alto livello di IGF-1 nel sangue.

L'AFFARE DEGLI ORMONI

Oltre ai rischi per la salute associati a rBGH , il suo incremento di uso nel mondo potrebbe contribuire alla scomparsa delle piccole aziende agricole e la monopolizzazione dell'agricoltura da parte delle multinazionali.
L'economia di base ci dice che l'incremento della quantità disponibile di un prodotto conduce a una discesa del suo prezzo. Il governo USA ha solo evitato una caduta generale dei prezzi del latte comprando le eccedenze. Se un uso generalizzato di rBGH in qualunque paese si risolve in un incremento significativo della quantità di latte disponibile e se il governo non ha la capacità o la volontà di comprare ogni eccedenza, drammatico crollo dei prezzi risultante getterà sul lastrico i piccoli allevatori e garantirà, come lo hanno fatto altri aspetti della "rivoluzione verde", che le grandi aziende agricole, intensive con alto livello di tecnologia, siano quelle che sopravviveranno in un settore del mercato ogni volta più competitivo.

IMBAVAGLIANDO LE CRITICHE.

Monsanto risponde con intimidazioni, avvocati, manipolazione dei fatti e moltissimo denaro in propaganda contro chiunque osi criticare il suo rBGH. In tutto ciò è stata aiutata e consigliata dalla FDA, la "Monsanto Washington Office", come la chiamano i critici.
La prima risposta dell'asse Monsanto-FDA alle preoccupazioni sulla presenza di rBGH nel latte (sondaggi in USA hanno messo in risalto sistematicamente che più del 70% degli intervistati non vuole berlo) fu appoggiarsi alla legge. Nel 1994 la FDA avvisò che non si poteva etichettare il latte come "latte senza rBGH", rubando così ai consumatori il diritto di scegliere cosa bere. La principale giustificazione che la FDA diede fu che "virtualmente" non esiste differenza tra latte rBGH e latte normale. L'etichetta poteva pertanto discriminare ingiustamente aziende come Monsanto.
Il responsabile principale all'interno di FDA per la politica delle etichette era Michael R. Taylor.
Prima di entrare in FDA era uno dei soci del pool di avvocati che rappresentavano Monsanto nella richiesta di approvazione del Posilac.
Come risultato di questa politica, la FDA minacciò di azioni legali chi etichettava il suo latte come "senza rBGH". La stessa Monsanto andò in giudizio contro due produttori che etichettavano così il latte e avvertì altri di non farlo.
Monsanto e i suoi alleati hanno utilizzato la costituzione USA per evitare ch ei consumatori sappiano che latte bevono. Nel 1994 lo stato del Vermont approvò una legge che richiedeva che i prodotte contenenti rBGH venissero etichettati chiaramente. Una coalizione di industriali del latte e Monsanto intrapresero immediatamente una causa argomentando che la nuova legge era "incostituzionale", in quanto aveva violato il Primo Emendamento che assicura  il diritto costituzionale di non essere obbligati a rivelare informazioni. Monsanto vinse.
Messa di fronte alla crescente indignazione dei consumatori per queste tattiche, Monsanto ha abbandonato, molto a malincuore, le sue cause e permette di etichettare il latte come "senza rBGH". Ma la FDA si rifiuta di esigere che i produttori etichettino il loro latte e tuttora molta gente non ha nessuna idea di cosa ci sia realmente nel suo latte.
Monsanto è stata accusata, da altri settori della società, di non essere limpida nei metodi usati e di nascondere la verità circa rBGH. Il celebre caso "Fox TV Episode", dove la società fu accusata di fare pressioni per non far trasmettere un documentario sul rBGh, è solo un esempio. Nel libro "Toxic sludge is good for you" (Il fango tossico è buono per te), John C. Stauber e Sheldon Rampton raccontano un episodio del 1990 dove l'impresa incaricata della promozione dell'immagine di Monsanto inviò una talpa ad una riunione di militanti anti rBGH.
La talpa, che si comportò come una preoccupata casalinga, era un impiegata di Burston-Marsteller, la compagnia di immagine di Monsanto, che fu inviata per scoprire quali fossero le tattiche della opposizione.
Il settore lattiero ha denunciato varie volte che i rappresentanti di Monsanto hanno minimizzato, occultato o tentato di nascondere gli effetti avversi del rBGH, raccontando anche agli allevatori che i loro problemi di mastite erano unici, o che i problemi di salute sorti dopo l'uso del Posilac erano colpa dell'allevatore, mai dell'ormone.
La condotta di Monsanto è questo, come in molti altri temi legati a rBGH, è stata qualcosa di poco onesto.

PAUL KINGSWORTH E' SCRITTORE ED ECOLOGISTA. HA SCRITTO PER "THE GUARDIAN", "THE INDIPENDENT ON SUNDAY", "RESURGENCE", "BBC WILDLIFE", ECC.
 
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