Il Corriere della Sera - 15.12.97

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L'istanza verrà presentata oggi, nell'anniversario della morte di Pinelli

Sofri chiede la revisione

Caso Calabresi: «fatti esplosivi» per rifare il processo. I promotori chiedono la liberazione dell'ex leader di Lc, di Pietrostefani e Bompressi

R. C.,

MILANO - Processo Calabresi, la lotta continua: Adriano Sofri, Ovidio Bompressi e Giorgio Pietrostefani hanno scelto la data di oggi, anniversario della morte dell'anarchico Giuseppe Pinelli, per far giungere alla Corte d'Appello di Milano un'istanza di revisione del processo terminato con la loro condanna per l'omicidio del commissario. A sostegno dell'istanza, secondo quanto è trapelato, ci sarebbe la scoperta di nuovi «fatti esplosivi» sulla vicenda.

Questi almeno sono i termini in cui si è espresso ieri Guido Viale, del comitato «Liberi liberi», anticipando la notizia nel corso del convegno «Verità e libertà» organizzato a Milano da «Rete sprigionare». Obiettivo dichiarato dei promotori è quello di «creare nel Paese un movimento di massa per portare avanti, in modo unitario, tre battaglie finora condotte in modo separato: la verità sulle stragi, una soluzione generale per i detenuti politici e l'immediata liberazione di Sofri, Bompressi e Pietrostefani». Tre richieste che, sempre secondo i promotori del convegno, «possono e devono» essere portate avanti «insieme, in un'unica assunzione di responsabilità dell'Italia democratica e di sinistra».

Proprio contro l'atteggiamento dell'attuale governo sugli «anni di piombo» si sono peraltro espressi alcuni dei personaggi intervenuti al dibattito, fra cui i deputati Ni- chi Vendola (Rifondazione comunista) e Paolo Cento (Verdi), i quali hanno sostenuto che «la battaglia per far luce su quelle vicende non può essere giudiziaria, ma dev'essere politica».

Quali siano i «fatti esplosivi» che dovrebbero convincere la Corte di Appello a riaprire il caso Sofri, d'altronde, Guido Viale non ha voluto rivelarlo. Il documento, redatto dall'avvocato bolognese Alessandro Gamberini, sarà depositato stamattina in cancelleria da un collaboratore del suo studio: e solo a quel punto se ne potrà conoscere nei dettagli il contenuto.

Da un punto di vista giudiziario, l'iniziativa annunciata ieri rappresenta il primo passo formale nella direzione auspicata già nelle scorse settimane dal premio Nobel Dario Fo, che proprio alla causa per la liberazione di Sofri aveva dedicato il premio attribuitogli a Stoccolma. I numerosi esposti via via presentati a Brescia da Sofri e dai suoi compagni, sulle presunte anomalie che avrebbero caratterizzato il processo milanese a loro carico, erano stati archiviati uno dopo l'altro.

Domani, nella sede della Cgil di Milano, il comitato «Liberi liberi» ha indetto sulla proposta di revisione del processo Sofri un dibattito aperto al pubblico.

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