BOICOTTIAMO AIR FRANCE,
BLOCCHIAMO LA MACCHINA DELLE ESPULSIONI

 (Il Movimento dei Sans Papiers)

Il coordinamento dei sans papiers, gli individui solidali di questa lotta e i gruppi e collettivi che sviluppano assieme un intervento autonomo su questo fronte di lotta hanno portato avanti la parola d'ordine "dei documenti per tutti" che riassume tanto il rifiuto di un trattamento "umanitario" dei dossier, caso per caso, che l'opposizione ad ogni tentativo di manipolazione politica, del tipo ci sono i "buoni" sans papiers e quelli "cattivi".

Questa parola d'ordine, che è necessario portare avanti, non basta da sola.

Il governo attuale (di destra) come un eventuale futuro governo (di sinistra) sono d'accordo per impedire la libera circolazione dei poveri (cioè l'applicazione degli accordi di Shengen) e non sono i tentativi di riappropriazione del movimento contro la legge Debré che possono mascherare che oggi (come ieri) il dibattito politico porta ad argomenti tipo: Occorreva rafforzare un po' o molto le leggi Pasqua? Bisogna instaurare quote per nazionalità o per settori di attività produttiva? Occorre dare lavoro ai neri o ai soli Francesi ?

E' chiaro adesso che lo Stato non ha nessuna intenzione di concedere una regolarizzazione sostanziale. Essendo questo obiettivo fuori luogo nell'immediato - e anche a breve termine - bisogna trovarne uno, concreto, che permetta di ottenere vittorie parziali, certo, ma reali; e tanto importante, da permettere di rilanciare una dinamica di mobilitazione, di incontri, di dibattiti....

PERCHÉ AIR FRANCE

La legge Debré è stata definitivamente votata malgrado il movimento delle petizioni e la grande manifestazione di 100.000 persone a Parigi, il 22 febbraio 1997. Le espulsioni del territorio proseguono e, quando i decreti di applicazione della legge Debré saranno pubblicati, sarà ancora peggio con il prolungamento del periodo di custodia (da 24 a 48 ore) prima della presentazione al giudice. Periodo durante il quale, le questure avranno più tempo per cercare posti in aereo, per organizzare charter, e procedere così a vere deportazioni amministrative. Finora i decreti di espulsione pronunciati erano praticati "solo" per un terzo, e ciò principalmente per le possibilità offerte dal quadro giuridico; adesso l'unico ostacolo tecnico che si opporrà alle esecuzioni massicce di espulsioni sarà l'incapacità logistica (finanziamento e capacità di trasporto).

Anche se una buona parte delle espulsioni sono effettuate via treno o nave, le compagnie di volo sono strumenti importantissimi del dispositivo di espulsione, l'imbarco costituisce il momento più concreto della procedure di deportazione forzata e contemporaneamente il momento che più tende a banalizzarsi (man mano ogni passeggero dovrà abituarsi a viaggiare affianco ad uno o due espulsi), ma è anche il momento più "sociale" del percorso polizia/giustizia/campi di custodia/espulsioni.

AIR FRANCE è la compagnia più implicata nella Kollaborazione, si moltiplicano i casi in cui gli espulsi sono legati con nastro adesivo, imbavagliati, cloroformizzati. L'amministratore delegato della compagnia, Christian Blanc (fra l'altro specializzato in piani di licenziamenti e membro del P.Socialista) ha recentemente prestato agli sbirri i membri del suo servizio di sicurezza per aiutare ad imbarcare gli espulsi. In più la compagnia AIR CHARTER, che ha effettuato la maggiore parte delle deportazioni collettive è una filiale di AIR FRANCE.

POTENZIALITÀ BEN REALI

Proponiamo di prolungare il potenziale di solidarietà che si è rilevato nel '96-97 attorno alla lotta dei nostri compagni sans papiers con una campagna permanente di boicottaggio e di assillo di AIR FRANCE (per cominciare) al fine di bloccare concretamente la macchina delle espulsioni. Dobbiamo e possiamo rendere inapplicabile questa parte delle leggi Debré.

Dobbiamo riuscire perché, se rinunciamo alla lotta per l'uguaglianza dei diritti al primo irrigidimento dello Stato, allora meglio accettare da adesso l'abrogazione dello SMIG (N.d.T. lo stipendio minimo legale), e la soppressione del Welfare e dei giorni festivi pagati.

Possiamo riuscirci perché, anche se il comizio del 18 Marzo 1997 davanti alla chiesa di Saint-Ambroise per celebrare i 12 mesi di lotta dei "Saint-Bernard" è stato una sconfitta in termini di mobilitazione, la manifestazione del 22 febbraio sulla questione dell'immigrazione sarebbe stata impensabile un anno fa.

Così, la stessa ribellione di Bamako nell'aereo dell'Air Charter sarebbe stata impensabile. Rendendo reale il boicottaggio di Air France, possiamo indurre la compagnia a rinunciare alla sua partecipazione alle espulsioni. In questo settore estremamente concorrenziale, le "questioni di immagine" sono essenziali: la cattiva pubblicità crea molti danni. Se le agenzie di Air France all'estero sono bersaglio di manifestazioni, si può scommettere che la Direzione della compagnia comincerà ad inquietarsi seriamente. Se otteniamo che la compagnia metta sempre più cattiva volontà a praticare le espulsioni, sarebbe una vera vittoria, il primo segno che una controffensiva è possibile contro la xenofobia di Stato. Da allora, questo precedente farà riflettere ogni compagnia sollecitata a prendere il posto di Air France (o quelle che pensano di poterla affiancare: AIR AFRIQUE, SABENA, EURALAIR)

Il boicottaggio che proponiamo non è semplicemente un atto isolato (rifiutare di viaggiare su Air France e le sue filiali: Air Charter, Jumbo, Go Voyage... o non consumare più i piatti serviti da Servair). Il boicottaggio è un atto offensivo ed efficace che implica la propaganda dei suoi motivi dovunque e il più forte possibile: il rifiuto della politica di espulsione e la libera circolazione di tutti. Il boicottaggio si pubblicizza, si rivendica e comunica i suoi argomenti.

Assillo: esso ha per scopo il mantenimento della pressione, la disorganizzazione dell'impresa e l'obbligo del personale a dibattere la questione della propria collaborazione alle deportazioni. Il proseguimento della politica attuale di collaborazione con il ministero degli interni deve diventare un vero problema, tanto nei confronti della clientela che in seno alla direzione e all'intero personale.


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