
(Questo appello ha ricevuto il sostegno di diverse associazioni. AC! - "Agire insieme contro la Disoccupazione!" - mette a disposizione la sua infrastruttura per la raccolta firme)
Noi, disoccupati, precari, esclusi organizzati o non, in associazioni di lotta contro la disoccupazione e le esclusioni, dichiariamo: che in assenza del ritiro veloce di questo progetto e delle leggi anti-immigrati saremo obbligati, in nome dei principi di Libertà, di Uguaglianza e di Fraternità, a stare nell'illegalità, continuando ad accogliere ed ospitare genitori ed amici stranieri come abbiamo sempre fatto, qualsiasi sia la loro situazione, senza chiedere i loro documenti, e senza sottostare alle richieste di delazione di questa legge discriminatoria.
In seguito al giudizio reso il 4 febbraio 1997, contro la Sig. Jacqueline Deltombe, colpevole di aver ospitato un amico zairese in situazione irregolare, e partendo dal principio che la legge è uguale per tutti, chiediamo di essere denunciati e processati anche noi. Perché rifiutiamo la disoccupazione e la misera, rifiutiamo le politiche che dividono e indeboliscono il mondo del lavoro e organizzano la concorrenza generale di tutti contro tutti.
Il numero di persone che lavorano non è eccessivo!
La precarizzazione degli immigrati è solo la punta avanzata di una precarizzazione molto maggiore. Subendo insieme le stesse condizioni di disprezzo e di sfruttamento, sappiamo che le solidarietà quotidiane sono più forti delle manovre di divisione.
Perciò chiediamo ai nostri concittadini di disobbedire, di non sottoporsi, di resistere a queste leggi disumane ed ingiuste e di sostenere praticamente le lotte degli immigrati con o senza documenti.
La disoccupazione e la misera non conoscono né patria, né frontiere.
Rifiutiamo che le libertà siano ristrette e che siano designati capri espiatori.
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