Perché solo la libera circolazione dei proletari di tutti i paesi può impedire il trionfo di questo mondo urbano incolore, inodore e senza sapore che ci vogliono costruire ... Perché ce ne fottiamo della "identità francese" ... Perché la xenofobia dello Stato favorisce e incoraggia il razzismo di una parte della popolazione e devia sugli stranieri la rabbia sempre più profonda verso un sistema che produce sempre più ricchezze e sempre più poveri ... Perché questa rabbia è nostra ... Perché sappiamo che non è limmigrazione che crea la disoccupazione, bensì la competitività, cioè la logica stessa del sistema ... Perché questa logica ci rovina la vita ... Perché la caccia ai "clandestini" si fonda su una gigantesca ipocrisia poiché sono i regolamenti loro stessi, sempre più restrittivi, che creano la "clandestinità" e che interi settori delleconomia vivono dell'ipersfruttamento di questi immigrati, che lungi dal rappresentare "tutta la povertà del mondo", sono dei produttori di ricchezze ... Perché questa ipocrisia sporca i cervelli, snatura il pensiero di quelli che ci circondano e fonda il consenso di tutta la classe politica da più di 20 anni ... Perché l'ipersfruttamento dei "clandestini" permette di fare pressione sui nostri stipendi e di sfruttarci ancora di più ... Perché la gigantesca macchina messa in moto contro di loro, con le sue schede informatiche, il suo spazio di Schengen, i suoi funzionari collaborazionisti che fanno sempre di più per aumentare linfamia regolamentare, i suoi sbirri che credono poter fare tutto e i suoi giudici zelanti, perché questa macchina che è usata oggi contro di loro, potrà funzionare domani contro altre categorie della popolazione ...
Perché, in un mondo che dà tutto il potere alleconomia, lopposizione fra rifugiati politici e rifugiati economici non ha più nessun senso ...
Perché siamo tutti vittime di un sistema che accelera senza tregua la circolazione planetaria delle merci e delle immagini, contrapponendosi ogni giorno sempre di più alla circolazione della maggiore parte degli essere umani - i poveri del Sud e dellEst e i precari di tutto il mondo ... Perché siamo stati, siamo, o saremo tutti un giorno uno di questi precari che vivono sotto la minaccia del manganello, del regolamento e della "razionalità" economica ... Perché non sopportiamo che lassenza di un ridicolo pezzo di carta possa impedire di circolare, dincontrare, di scoprire, di amare e di andare in giro ...
Per tutti questi motivi, e mille altri che, in nome della libertà, hanno riportato nellaria i movimenti sociali, la lotta dei Sans-papiers è la nostra, e facciamo nostra questa rivendicazione minima: Documenti per tutti !
La lotta iniziata con loccupazione di S.Bernard ha dimostrato che le leggi Pasqua, non sono solo schifose e disumane, ma anche impossibili da applicare, a meno di affidare definitivamente la questione del diritto degli stranieri e di ciascuno di noi alla discrezionalità della polizia. Questa lotta ha mostrato anche i limiti della negoziazione "caso per caso", che divide il movimento e lo affonda in interminabili procedimenti amministrativi, e i limiti dei sostegni umanitari. Lenorme spiegamento poliziesco e il suo pietoso epilogo giudiziario, accompagnato da retate casuali per riempire i charter, hanno dimostrato che era più pericoloso non fare un cazzo che apparire pubblicamente. Ad ogni modo, la loro finalità non è, come si vorrebbe far credere, espellere gli "illegali", bensì costringerli a tuffarsi di nuovo nella clandestinità, esercitare un terrore che li costringa da accettare condizioni di stipendio e di lavoro intollerabili.
Oltre alla mobilitazione poliziesca, la decisione del governo di ricorrere al suo apparato militare per gestire il "caso S.Bernard" nelle sue successive tappe (medici militari, ospedali militari, aeri militari che decollano da basi militari) al di là della messa in scena "del grosso bastone repressivo dello Stato poliziesco", ha mostrato che lo Stato non poteva più fidarsi della collaborazione di interi settori della società cosiddetta civile, che il consenso xenofobo cominciava a creparsi anche nelle mediazioni che lo Stato usa di solito. Che rimaneva disponibile e affidabile solamente una politica del fatto compiuto, di dimostrazione di forza, di militarizzazione.
Al contrario di quello che vuol far credere il governo, la lotta dei Sans-papiers non è finita: è entrata in una nuova fase caratterizzata da una volontà di allargamento sul piano nazionale e di generalizzazione nellesigere la regolarizzazione di tutti i Sans-papiers. Per quelli di S.Bernard la lotta continua perché, su un totale di 270 dossier trasmessi, sono state ottenute solo una cinquantina di regolarizzazioni. Daltronde, la moltiplicazione dei collettivi di Sans-papiers raggruppati in un coordinamento nazionale, la nascita pubblica di un nuovo collettivo parigino con lentrata in lotta di nuove comunità, lapertura di nuovi spazi da e per i Sans-papiers come è successo a Colombes o a Lille, sono segni tangibili di questa evoluzione verso la crescita di un movimento autonomo dei Sans-papiers. Una scadenza importante si rivela ormai la manifestazione del 28 settembre. (...)
La resistenza deve impegnarsi più che mai contro linsieme dell'apparato repressivo anti-immigrati, contro la xenofobia, che sia di Stato, amministrativa o comunale, per la conquista di tutti i diritti sociali e politici per tutte e per tutti, per la difesa dellautonomia delle lotte e il rifiuto delle manipolazioni dei politicanti a fini elettorali. Imponendo lautorganizzazione della loro lotta anche alle organizzazioni che li sostenevano, gli occupanti di S.Bernard avevano già posto il problema fuori dalla logica umanitaria in cui alcuni volevano inscriverli. Con la sua voglia di estirpare il bubbone, lo Stato è solo riuscito a spargere il virus della solidarietà e a permettere a chi non aveva trovato posto nella chiesa di creare nuovi comitati aperti a tutti i Sans-papiers. Riaffermando la loro volontà di non essere tagliati fuori dei diritti civili, i Sans-papiers e più ampiamente limmigrazione aggredita attraverso di loro, portano un colpo al processo di precarizzazione di larghe fasce della popolazione, dello smantellamento dello Welfare (RMI vietato ai minori di 25 anni, gestione poliziesca della disoccupazione, ecc., ...)
È in questo senso che il Collettivo "Documenti per tutti", dalla sua creazione nell'aprile scorso, si muove; attraverso iniziative come l'occupazione di diversi uffici amministrativi, il prolungamento della manifestazione del 23 agosto che ha portato, dopo una camminata notturna attraverso i boschi, migliaia di persone davanti il centro di ritenzione di Vincennes dove erano rinchiusi gli occupanti di S.Bernard, la partecipazione con dei giovani immigrati appena sgomberati alloccupazione di palazzi ad uso commerciale... È questo il senso che progettiamo per le settimane future. (...)