L'anarchismo sociale opera a Spezzano Albanese da ben trentasette
anni, dal gennaio del 1973, quando si costituì in loco la prima
struttura libertaria, ossia il Circolo Culturale Libertario "G.
Pinelli", che nel 1974 prese il nome di gruppo anarchico "G. Pinelli",
nel 1976 di Gruppo Comunista Anarchico "G. Pinelli", nel 1997 di
Federazione Anarchica "Spixana", e dal 1986 la presenza anarchica in
loco organizzata aderisce alla FAI.
In questi quattro decenni all'incirca gli anarchici e i libertari hanno
senza dubbio segnato la comunità in cui vivono, così come
la comunità con le sue contraddizioni, derivanti dalle regole
gerarchiche del sistema capitalistico e democratico, ha viceversa
"costretto" gli anarchici ed i libertari a doversi misurare
quotidianamente tra la coerenza verso i principi e il non venir mai
meno ad azioni di lotta con rivendicazioni protese a migliorare
l'assetto sociale comunitario. Azioni di lotta, spesso contrassegnate
da momenti di compromesso quotidiano tra chi propone di costruire
gradualmente una Spezzano Altra con una metodologia libertaria e tra
chi ritenendo utopico tale progetto non riesce a scrollarsi
completamente del metodo gerarchico, che comunque contesta, contrasta,
e pur senza averne completamente coscienza lo fa con un metodo
libertario, lo fa insieme agli anarchici, ai libertari.
La storia dell'anarchismo locale, non è storia di propaganda
ideologica slegata dal contesto sociale, non è la storia di
quanti non riconoscendosi nel sistema gerarchico e decidendo di
combatterlo lo fanno con azioni che potrebbero ricalcare in maniera
astratta, ossia in maniera meramente politico-ideologica, i loro
valori, quali ad esempio il loro antimilitarismo, il loro antirazzismo,
il loro antifascismo, ma è invece la storia di quanti anarchici
e libertari che insieme a tanti altri, che non si dicono né
anarchici né libertari, lottano con azioni concrete e
costruiscono socialità nuova, socialità pubblica ma non
statale. Costruiscono una socialità altra in conflitto con la
socialità ufficiale del dominio; una socialità che non
accetta supinamente le decisioni del palazzo municipale ma che le
controlla, le contrasta pubblicamente se non le condivide, le rifiuta
proponendo alternative concrete, frutto di discussioni assembleari e
popolari.
A Spezzano non c'è, dunque, bisogno che gli anarchici
ribadiscano con azioni specifiche politico-ideologiche il loro
antimilitarismo, antirazzismo, antifascismo, autogestione, autogoverno:
questi messaggi passano con l'attività quotidiana contro la
società del dominio, passano con le azioni di lotta contro chi
pretende di decidere sopra le nostre teste, perché in tanti, in
molti a Spezzano hanno compreso che le guerre, l'odio razziale, il
fascismo, il dominio dell'uomo sull'uomo sono la faccia di una stessa
medaglia, quella medaglia che portano incisa nei loro volti quelli che
pretendono di decidere per noi, su di noi. Tutti a Spezzano sanno che
gli anarchici ed i libertari sono antimilitaristi, sono antirazzisti,
sono antifascisti, sono per l'autogestione e l'autogoverno
perché sanno che gli anarchici contrastano e combattono il
potere, che di queste cancrene sociali ne rappresenta per l'appunto
l'origine e la culla. L'antimilitarismo è maturato nelle azioni
sociali di lotta contro la repressione con cui il potere comunale ha
per anni ed anni osteggiato le azioni libertarie, l'antirazzismo con
l'accoglienza e l'ospitalità che del resto la comunità
arbrëshë di Spezzano offre per indole a tutti indistintamente
da pregiudizi di razza, nazionalità, colore della pelle,
l'antifascismo, l'autogestione e l'autogoverno col rifiuto di
accettare, o quanto meno di contrastare, con azioni quotidiane di lotta
e pratiche sociali alternative le decisioni che altri pretendono di
imporre con la forza della legge sulle nostre teste.
La storia dell'anarchismo locale è iniziata negli anni settanta
fra i contadini, gli studenti, i lavoratori edili, i disoccupati, le
bidelle licenziate, il comitato vedove ed orfani, il comitato case
occupate, il comitato del quartiere San Lorenzo, ed è proseguita
con le lotte sociali dell'USZ (Unione Sindacale Zonale), struttura
anarcosindacalista territoriale che per tutti gli anni ottanta è
stata attiva nella realtà del comprensorio, sino a giungere nel
1992 alla costituzione della FMB – Federazione Municipale di Base,
struttura comunalista libertaria, che svolge la funzione di peculiare
laboratorio comunitario di autogoverno con azioni concrete, frutto di
proposte e pratiche sociali altre, che contrastano e delegittimano le
decisioni che l'amministrazione comunale pretende di imporre alla
comunità. L'attività della FMB negli anni ha stimolato
inoltre la nascita di ulteriori strutture libertarie, quali la
cooperativa arcobaleno, l'associazione culturale "La società
altra" - Laboratorio Comunalista di ricerche e iniziative sociali, il
caffè culturale "il Galeone", tutte strutture che vanno
gradualmente configurando la costruzione di una vera e propria
comunità altra, ossia "La Spezzano Altra", una Spezzano
distinta, separata e conflittuale con la "Spezzano del Potere", con la
Spezzano dell'amministrazione comunale di stato. In considerazione di
tutto ciò, bisogna dire che certamente ne ha avuto di fegato il
coordinamento locale della SD ad attaccare la FMB, gli anarchici e la
cooperativa "Arcobaleno". Peccato però che gli sia andato male,
anzi malissimo: sperava di isolare la FMB – Federazione Municipale di
Base, gli anarchici e la cooperativa e ne è rimasto isolato,
cercava di infangarli e ne è rimasto infangato. Ma andiamo ai
fatti.
La FMB a novembre rende pubblico un suo manifesto
"Questioni comunitarie aperte. Che fare?" dove, dopo aver elencato le
problematiche territoriali (deturpazione e inquinamento ambientali,
precarietà dell'igiene e della pulizia pubbliche, caso Terme,
acquistate col denaro comunitario e lasciate alla mercé di un
privato, urbanizzazione selvaggia e degrado del centro storico, i tagli
all'Istruzione - vedi IPA di Spezzano -, la carenza dei servizi
sanitari, la disoccupazione che dilaga e il lavoro che manca, la
carenza di una progettualità sociale comunitaria sulle risorse
territoriali, il disagio giovanile, il disagio sociale in senso largo,
le fasce comunitarie in povertà, la cultura e l'associazionismo,
questioni sempre trattate da ultime da tutte le amministrazioni che si
sono negli anni susseguite) si rivolge agli amministratori comunali
chiedendo loro di esprimersi in merito e, ricordando agli stessi che
"nella nostra comunità, già in molti si lamentano del
fatto che il metodo usato dai nuovi amministratori, nonostante le
promesse fatte in campagna elettorale di un metodo nuovo, trasparente e
sempre a contatto con i cittadini, ricalchi la vecchia logica dei
favoritismi verso chi ha portato voti e delle vendette personali e
politiche verso chi ha votato altri", cita "come esempio il caso di una
lavoratrice con contratto a tempo determinato nell'area dell'ufficio
tecnico comunale che è stata sostituita con altra persona
politicamente vicina all'amministrazione in carica". Rivolgendosi,
infine, ai cittadini, la FMB li invita a non delegare in bianco agli
amministratori la risoluzione delle questioni comunitarie ma ad
incalzarli con proposte che siano frutto di discussioni assembleari
appropriandosi gradualmente, ma in maniera completa, del metodo della
democrazia diretta.
La Sinistra Democratica locale si incavola e chiede "il conto" agli anarchici
Sicuramente in considerazione che una sua rappresentante svolge le
funzioni di assessore comunale all'urbanistica, per la denuncia
pubblica contenuta nel manifesto della FMB, relativa al licenziamento
di una lavoratrice dell'ufficio tecnico comunale, e dopo pochissimi
giorni tappezza tutti i muri di Spezzano con un manifesto a sua firma
dal titolo "FMB? Elogio dell'incoerenza".
Nel manifesto si legge di "letargo a comando della FMB", durato ben 5
anni e finito dopo la vittoria dell'attuale amministrazione, di
"Fmb, cooperativa e anarchici = strumenti diversi in mano agli stessi
personaggi": Fmb quando decidono di attaccare un'amministrazione
"sgradita"; cooperativa quando offrono servizi al comune che "paga" le
loro prestazioni; anarchici quando parlano contro il governo e lo stato
spogliandosi con disinvoltura delle vesti di impiegati statali"; e
dulcis in fundo la SD, sempre nel manifesto, scrive: "le rinate
riflessioni comunitarie la FMB le ha racchiuse in una piccola ma
significativa domanda: "che fare?". Sinistra democratica ha una
risposta: cominciare a pagare le proprie insolvenze! Ebbene sì,
Cari Cittadini! Vi diciamo noi quello che non va giù all'FMB!
Non va giù che alla guida del paese ci sia l'Amministrazione
Cucci! Non va giù che l'amministrazione Cucci ha inviato alla
"Cooperativa FMB" una lettera di sollecito per il pagamento di una
insolvenza pari a 15.552 euro!".
"Ma questi di SD sono usciti di senno? Il potere li ha fatti impazzire?"
La comunità nel leggere codesto manifesto che spruzza veleno,
infamie, calunnie, ricatti, intimidazioni contro FMB, anarchici e
cooperativa, tutte strutture che hanno segnato la storia delle lotte
sociali comunitarie negli ultimi quattro decenni, rimane incredula,
mentre le parole che di più circolano in paese di bocca in
bocca risultano essere le seguenti "ma questi di SD sono usciti di
senno? Il potere li ha fatti impazzire?".
Ma cosa sono questi 15.552 euro che gli anarchici ed i libertari di
Spezzano devono al comune? Presto detto. Nel 2005 la cooperativa
arcobaleno partecipa ad una gara d'appalto comunale con oggetto la
concessione di un'area comunale adiacente alle strutture sportive
comunali. Vince la gara, si attiva a proprie spese a rendere agibile
l'area, tutta fatiscente in quanto in abbandono da circa un ventennio,
ed ivi da vita al Caffè Culturale il "Galeone", luogo dove
dall'aprile del 2007 ha trovato espressione una serie di incontri
musicali, presentazione di libri, proiezioni di filmati, conferenze e
dibattiti sulle problematiche territoriali.
Sino a tutto il 2007 la cooperativa versa al comune il canone come
stabilito da contratto, poi, in considerazione delle ingenti spese
sostenute per rendere agibile ed igienica la struttura, nel 2008 fa
presente all'amministrazione dell'epoca, prima verbalmente ed in
seguito con lettera scritta, la situazione comunicando altresì
la richiesta di essere esonerata dal pagamento del canone dal 2008 sino
alla scadenza contrattuale, quale riconoscimento delle spese sostenute
e delle ulteriori spese occorrenti per gli ulteriori interventi di cui
sempre la struttura necessita.
Sul prossimo numero pubblicheremo la risposta dell'FMB e degli anarchici al fango di SD.