Umanità Nova, n.1 del 17 gennaio 2010, anno 90

Spixana e gli anarchici


L'anarchismo sociale opera a Spezzano Albanese da ben trentasette anni, dal gennaio del 1973, quando si costituì in loco la prima struttura libertaria, ossia il Circolo Culturale Libertario "G. Pinelli", che nel 1974 prese il nome di gruppo anarchico "G. Pinelli", nel 1976 di Gruppo Comunista Anarchico "G. Pinelli", nel 1997 di Federazione Anarchica "Spixana", e dal 1986 la presenza anarchica in loco organizzata aderisce alla FAI.
In questi quattro decenni all'incirca gli anarchici e i libertari hanno senza dubbio segnato la comunità in cui vivono, così come la comunità con le sue contraddizioni, derivanti dalle regole gerarchiche del sistema capitalistico e democratico, ha viceversa "costretto" gli anarchici ed i libertari a doversi misurare quotidianamente tra la coerenza verso i principi e il non venir mai meno ad azioni di lotta con rivendicazioni protese a migliorare l'assetto sociale comunitario. Azioni di lotta, spesso contrassegnate da momenti di compromesso quotidiano tra chi propone di costruire gradualmente una Spezzano Altra con una metodologia libertaria e tra chi ritenendo utopico tale progetto non riesce a scrollarsi completamente del metodo gerarchico, che comunque contesta, contrasta, e pur senza averne completamente coscienza lo fa con un metodo libertario, lo fa insieme agli anarchici, ai libertari.
La storia dell'anarchismo locale, non è storia di propaganda ideologica slegata dal contesto sociale, non è la storia di quanti non riconoscendosi nel sistema gerarchico e decidendo di combatterlo lo fanno con azioni che potrebbero ricalcare in maniera astratta, ossia in maniera meramente politico-ideologica, i loro valori, quali ad esempio il loro antimilitarismo, il loro antirazzismo, il loro antifascismo, ma è invece la storia di quanti anarchici e libertari che insieme a tanti altri, che non si dicono né anarchici né libertari, lottano con azioni concrete e costruiscono socialità nuova, socialità pubblica ma non statale. Costruiscono una socialità altra in conflitto con la socialità ufficiale del dominio; una socialità che non accetta supinamente le decisioni del palazzo municipale ma che le controlla, le contrasta pubblicamente se non le condivide, le rifiuta proponendo alternative concrete, frutto di discussioni assembleari e popolari.
A Spezzano non c'è, dunque, bisogno che gli anarchici ribadiscano con azioni specifiche politico-ideologiche il loro antimilitarismo, antirazzismo, antifascismo, autogestione, autogoverno: questi messaggi passano con l'attività quotidiana contro la società del dominio, passano con le azioni di lotta contro chi pretende di decidere sopra le nostre teste, perché in tanti, in molti a Spezzano hanno compreso che le guerre, l'odio razziale, il fascismo, il dominio dell'uomo sull'uomo sono la faccia di una stessa medaglia, quella medaglia che portano incisa nei loro volti quelli che pretendono di decidere per noi, su di noi. Tutti a Spezzano sanno che gli anarchici ed i libertari sono antimilitaristi, sono antirazzisti, sono antifascisti, sono per l'autogestione e l'autogoverno perché sanno che gli anarchici contrastano e combattono il potere, che di queste cancrene sociali ne rappresenta per l'appunto l'origine e la culla. L'antimilitarismo è maturato nelle azioni sociali di lotta contro la repressione con cui il potere comunale ha per anni ed anni osteggiato le azioni libertarie, l'antirazzismo con l'accoglienza e l'ospitalità che del resto la comunità arbrëshë di Spezzano offre per indole a tutti indistintamente da pregiudizi di razza, nazionalità, colore della pelle, l'antifascismo, l'autogestione e l'autogoverno col rifiuto di accettare, o quanto meno di contrastare, con azioni quotidiane di lotta e pratiche sociali alternative le decisioni che altri pretendono di imporre con la forza della legge sulle nostre teste.
La storia dell'anarchismo locale è iniziata negli anni settanta fra i contadini, gli studenti, i lavoratori edili, i disoccupati, le bidelle licenziate, il comitato vedove ed orfani, il comitato case occupate, il comitato del quartiere San Lorenzo, ed è proseguita con le lotte sociali dell'USZ (Unione Sindacale Zonale), struttura anarcosindacalista territoriale che per tutti gli anni ottanta è stata attiva nella realtà del comprensorio, sino a giungere nel 1992 alla costituzione della FMB – Federazione Municipale di Base, struttura comunalista libertaria, che svolge la funzione di peculiare laboratorio comunitario di autogoverno con azioni concrete, frutto di proposte e pratiche sociali altre, che contrastano e delegittimano le decisioni che l'amministrazione comunale pretende di imporre alla comunità. L'attività della FMB negli anni ha stimolato inoltre la nascita di ulteriori strutture libertarie, quali la cooperativa arcobaleno, l'associazione culturale "La società altra" - Laboratorio Comunalista di ricerche e iniziative sociali, il caffè culturale "il Galeone", tutte strutture che vanno gradualmente configurando la costruzione di una vera e propria comunità altra, ossia "La Spezzano Altra", una Spezzano distinta, separata e conflittuale con la "Spezzano del Potere", con la Spezzano dell'amministrazione comunale di stato. In considerazione di tutto ciò, bisogna dire che certamente ne ha avuto di fegato il coordinamento locale della SD ad attaccare la FMB, gli anarchici e la cooperativa "Arcobaleno". Peccato però che gli sia andato male, anzi malissimo: sperava di isolare la FMB – Federazione Municipale di Base, gli anarchici e la cooperativa e ne è rimasto isolato, cercava di infangarli e ne è rimasto infangato. Ma andiamo ai fatti.

La FMB a novembre rende pubblico un suo manifesto
"Questioni comunitarie aperte. Che fare?" dove, dopo aver elencato le problematiche territoriali (deturpazione e inquinamento ambientali, precarietà dell'igiene e della pulizia pubbliche, caso Terme, acquistate col denaro comunitario e lasciate alla mercé di un privato, urbanizzazione selvaggia e degrado del centro storico, i tagli all'Istruzione - vedi IPA di Spezzano -, la carenza dei servizi sanitari, la disoccupazione che dilaga e il lavoro che manca, la carenza di una progettualità sociale comunitaria sulle risorse territoriali, il disagio giovanile, il disagio sociale in senso largo, le fasce comunitarie in povertà, la cultura e l'associazionismo, questioni sempre trattate da ultime da tutte le amministrazioni che si sono negli anni susseguite) si rivolge agli amministratori comunali chiedendo loro di esprimersi in merito e, ricordando agli stessi che "nella nostra comunità, già in molti si lamentano del fatto che il metodo usato dai nuovi amministratori, nonostante le promesse fatte in campagna elettorale di un metodo nuovo, trasparente e sempre a contatto con i cittadini, ricalchi la vecchia logica dei favoritismi verso chi ha portato voti e delle vendette personali e politiche verso chi ha votato altri", cita "come esempio il caso di una lavoratrice con contratto a tempo determinato nell'area dell'ufficio tecnico comunale che è stata sostituita con altra persona politicamente vicina all'amministrazione in carica". Rivolgendosi, infine, ai cittadini, la FMB li invita a non delegare in bianco agli amministratori la risoluzione delle questioni comunitarie ma ad incalzarli con proposte che siano frutto di discussioni assembleari appropriandosi gradualmente, ma in maniera completa, del metodo della democrazia diretta.

La Sinistra Democratica locale si incavola e chiede "il conto" agli anarchici
Sicuramente in considerazione che una sua rappresentante svolge le funzioni di assessore comunale all'urbanistica, per la denuncia pubblica contenuta nel manifesto della FMB, relativa al licenziamento di una lavoratrice dell'ufficio tecnico comunale, e dopo pochissimi giorni tappezza tutti i muri di Spezzano con un manifesto a sua firma dal titolo "FMB? Elogio dell'incoerenza".
Nel manifesto si legge di "letargo a comando della FMB", durato ben 5 anni e finito dopo la vittoria dell'attuale amministrazione, di  "Fmb, cooperativa e anarchici = strumenti diversi in mano agli stessi personaggi": Fmb quando decidono di attaccare un'amministrazione "sgradita"; cooperativa quando offrono servizi al comune che "paga" le loro prestazioni; anarchici quando parlano contro il governo e lo stato spogliandosi con disinvoltura delle vesti di impiegati statali"; e dulcis in fundo la SD, sempre nel manifesto, scrive: "le rinate riflessioni comunitarie la FMB le ha racchiuse in una piccola ma significativa domanda: "che fare?". Sinistra democratica ha una risposta: cominciare a pagare le proprie insolvenze! Ebbene sì, Cari Cittadini! Vi diciamo noi quello che non va giù all'FMB! Non va giù che alla guida del paese ci sia l'Amministrazione Cucci! Non va giù che l'amministrazione Cucci ha inviato alla "Cooperativa FMB" una lettera di sollecito per il pagamento di una insolvenza pari a 15.552 euro!".

 "Ma questi di SD sono usciti di senno? Il potere li ha fatti impazzire?"
La comunità nel leggere codesto manifesto che spruzza veleno, infamie, calunnie, ricatti, intimidazioni contro FMB, anarchici e cooperativa, tutte strutture che hanno segnato la storia delle lotte sociali comunitarie negli ultimi quattro decenni, rimane incredula, mentre le parole  che di più circolano in paese di bocca in bocca risultano essere le seguenti "ma questi di SD sono usciti di senno? Il potere li ha fatti impazzire?".
Ma cosa sono questi 15.552 euro che gli anarchici ed i libertari di Spezzano devono al comune? Presto detto. Nel 2005 la cooperativa arcobaleno partecipa ad una gara d'appalto comunale con oggetto la concessione di un'area comunale adiacente alle strutture sportive comunali. Vince la gara, si attiva a proprie spese a rendere agibile l'area, tutta fatiscente in quanto in abbandono da circa un ventennio, ed ivi da vita al Caffè Culturale il "Galeone", luogo dove dall'aprile del 2007 ha trovato espressione una serie di incontri musicali, presentazione di libri, proiezioni di filmati, conferenze e dibattiti sulle problematiche territoriali.
Sino a tutto il 2007 la cooperativa versa al comune il canone come stabilito da contratto, poi, in considerazione delle ingenti spese sostenute per rendere agibile ed igienica la struttura, nel 2008 fa presente all'amministrazione dell'epoca, prima verbalmente ed in seguito con lettera scritta, la situazione comunicando altresì la richiesta di essere esonerata dal pagamento del canone dal 2008 sino alla scadenza contrattuale, quale riconoscimento delle spese sostenute e delle ulteriori spese occorrenti per gli ulteriori interventi di cui sempre la struttura necessita.

Sul prossimo numero pubblicheremo la risposta dell'FMB e degli anarchici al fango di SD.

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