Noi sappiamo dimenticarci.
Non esiste una memoria puramente intellettuale, e sono i corpi ad avere più motivi o cicatrici per ricordare o… dimenticare.
Noi "schiavi attimali delle passioni" per molto tempo, per interi millenni siamo stati degli smemorati e , dobbiamo essere stati educati ad una scuola severa e crudele per diventare ciò che siamo oggi: "animali che possono fare delle promesse"...
Legati all'attimo e al lampo, - prima un niente, dopo un niente - ... vivevamo in un mondo non-storico e senza memoria, o forse solo con qualche frammento di memoria autistica, annegata da onde affettive e stati onirici/ allucinatori,
Per migliaia di anni non abbiamo mai pronunciato la parola "mi ricordo" ..: "la bestia dimentica subito e vede ogni attimo morire realmente, sprofondare nella nebbia e nella notte e spegnersi per sempre. "Nessuna forza di gravità del passato ci tirava e piegava o opprimeva, non potevamo mentire-rinnegare, in ogni istante non potevamo essere altro che sinceri... nessun senso di colpa, nessun legame...
Allevare un animale "responsabile", cui sia concesso promettere comporta per prima cosa di renderlo, sino ad un certo grado, necessario, uniforme... conforme alla regola... cioè prevedibile.
Poter "rispondere di se stessi" (responsabilità) presuppone che si sia capaci di "ricordare": "come si crea una memoria nell'animale uomo?"
Come si fa ha imprimere a questo animale "attimale", a questo "intelletto dell’attimo, in parte ottuso, in parte dispersivo"; come si fa ad imprimere a questo oblio vivente abbastanza a fondo qualcosa da farla rimanere presente?
Quest’antichissimo problema come si può intuire non è stato certo risolto con metodi "gentili"... La "mnemotecnica"è forse la cosa più terribile e misteriosa che si può trovare nella preistoria dell'uomo: " si marchia qualcosa col fuoco, per farla imprimere nella memoria: solo ciò che non cessa di far male resta nella memoria... "Nietzsche diceva che questo era il principio fondamentale di ogni psicologia sulla terra e aggiungeva dove ancora esistono "solennità, gravità, mistero, colori oscuri nella vita di uomini e popoli, si può dire che operi a posteriori qualcosa dell'orrore con cui una volta sulla terra, dovunque, si prometteva, si davano pegni, si dispensavano lodo... ogni qualvolta l'uomo ha ritenuto necessario farsi una memoria, ciò non è mai avvenuto senza sangue, torture, sacrifici e i pegni più atroci,le più disgustose mutilazioni..."
Il dolore insomma è il mezzo sussidiario più potente della mnemotecnica. Un po' come l'ascetismo: un paio di idee deve essere reso indelebili,onnipresenti… indimenticabili... e… tutte le forme di vita ascetica (e privazioni e autopunizioni relative...) non sono che mezzi per liberare queste "due" idee dalla concorrenza di tutte le altre: ed è il dolore e la sofferenza a renderle: "indimenticabili".
La "memoria", quel ricordare inossidabile diventa un mezzo sovrano per incorporare il meccanismo del controllo nell'animale uomo..."quanto peggio stava l'umanità "in fatto di memoria"...tanto più tremendo è stato l'aspetto dei suoi usi; la durezza della legislazione penale contro l'oblio e per il far restare presenti a questi schiavi attimali delle passioni e dei DESIDERI un paio di primitive esigenze della convivenza sociale... Insomma basta dare un'occhiata ai nostri antichi ordinamenti penali per capire quanta fatica costa allevare un "popolo di pensatori"... e quanto dolore...
La memoria è stata creata con mezzi terribili, e così i concetti che essa rende possibili... e l'intelligenza....
Crudeltà, ferocia, sangue... con l'ausilio di questi strumenti e poi con le loro vivide immagini hanno finito col fissare nella memoria quei quattro o cinque "non voglio" in rapporto ai quali si promette per "vivere in società", nei suoi vantaggi... e infine per giungere alla "ragione!"
Dimenticare... obliare... scordare... "chiudere ogni tanto le porte e le finestre alla coscienza, non farsi molestare dal fracasso e dalla lotta... un po' di TABULA RASA della coscienza, per fare ancora spazio a qualcosa di nuovo, soprattutto a funzioni e funzionari più nobili, per governare, prevedere, ordinare... questo è il vantaggio di una "DIMENTICANZA ATTIVA" ...per cui si dovrà stabilire in quale misura nessuna felicità, nessun orgoglio, nessun presente sia possibile senza SMEMORATEZZA... l'uomo in cui questo apparato della dimenticanza e della smemoratezza viene danneggiato non riuscirà mai a concludere nulla...
La mancanza di memoria può essere una forma di florida salute, una forza, un potersi liberare dalle impressioni stampate, dalle promesse e dalle parole di cui non si riesce a venire a capo...
Ricordare ad ogni costo... è un non volersi rendere liberi… è il tedio, il calcolo... saper dimenticare... "chi non sa sedersi sulla soglia dell'attimo, dimenticando tutto il passato, chi non sa stare su un punto senza vertigini e paura come una dea della vittoria, non saprà mai cos'e la felicità e ancora peggio non farà mai qualcosa che renda felice gli altri...
ad ogni felicità come ad ogni azione occorre l’oblio.......
un punto senza vertigini e senza paura
smemoratamente vostro.....!!!!!
asp!!!!gasp!!!è tardi.....swissssssssssssss.........devo
uscire.............devo.......mah!?
insomma............animali alati
cybergobbo