Dole è il più grande produttore e venditore del mondo di frutta e verdura
fresca, dalle mele agli asparagi, dai fiori agi ananas, dalle pesche alle
banane. In Italia opera nel settore alimentare attraverso le società:
Comafrica e Dole Fruit and Nut Co.
Dole viene criicata per le sue responsabilità nel campo della distruzione
dell'ambiente e per sfruttamento:
- Dole fa pressione sul governo americano affinché venga abolita la legge
Delaney che vieta di trattare colture alimentari con pesticidi cancerogeni.
- Secondo la stampa filippina, Dole sfida le leggi ambientali e rende
difficile la vita dei piccoli contadini per indurli ad affittare le loro
terre.
- Nel 1989 circa 1000 braccianti del Costa Rica, gravemente danneggiati
dall'uso di pesticidi, denunciarono una filiale della Dole accusandola di
aver utilizzato in Centro America pesticidi proibiti negli USA. Il caso più
grave riguarda il DBCP, un pesticida che provoca la sterilità. Secondo
l'accusa questo vermifugo fu usato in Costa Rica finché il Governo non lo
proibì, dopo di che Dole trasferì le rimanenze in Honduras, che aveva una
legislazione più permissiva. Il processo comunque non ci fu perché le
imprese (oltre alla Chiquita, anch'essa accusata di utilizzare il
pesticida, fu coinvolta anche la Shell, in quanto produttrice del DBCP)
patteggiarono e accettarono di pagare un totale di 20 milioni di dollari.
In seguito la Dole, a dimostrazione della propria buona volontà, istituì
commissioni etiche per visitare i braccianti e annunciò che avrebbe pagato
un indennizzo a chi risultava veramente danneggiato. Ma Charles Siegel, un
avvocato di Dallas che sta curando la richiesta di indennizzo di altri
12.000 lavoratori di tutto il Centro America ha dichiarato che prima della
visita, ai braccianti viene chiesto di firmare una dichiarazione per la
rinuncia a qualsiasi azione legale. Così la società paga compensi molto più
bassi di quelli che sarebbero imposti da un tribunale.
- Nel 1992 il Tribunale Internazionale delle Acque, con sede ad Amsterdam,
ha condannato Dole per utilizzare in Costa Rica grandi quantità di
pesticidi che oltre a contaminare il fiume Estrella fino al mare,
avvelenano l'acqua dei pozzi. INoltre Dole provoca processi di erosione
perché deforesta gli argini dei fiumi e i tratti di terreno circostanti.
- Dole è venuta alla ribalta nel febbraio 1995 in occasione della morte del
giornalista Marcello Palmisano, rimasto vittima in Somalia di una
sparatoria tra bande rivali che a detta di molti cronisti agivano per conto
di Dole per ottenere il monopolio delle banane somale (Daily Telegraph
18.2.95).
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INDICE:
1- La notizia è che la multinazionale Chiquita, per oltre dieci anni
accusata degli stessi comportamenti della Dole (vedi sopra), e per questo
boicottata internazionalmente, abbia abbracciato un progetto che garantisca
la salute dei suoi braccianti e il rispetto delle terre in cui opera. FOrse
questo può far capire che si fa politica anche quando si mangia, e che
comprare o meno un prodotto vuole dire essere o non essere complici di chi
con i nostri soldi ha la libertà di sfruttare, inquinare, uccidere;
2- Report della manifestazione antipelliccia svoltasi a Bologna lo scorso 2
Dicembre;
3- Report ANSA della manifestazione antivivisezionista di Pavia, 16
Dicembre;
4- Dalla mailing-list Fogli d'Ortica: azione diretta antibiotech in giro
per il mondo;
5- Sempre dalla mailing-list Fogli d'Ortica (che aspettate ad iscrivervi?):
un bel pezzo sulla violenza di questi ultimi mesi. Fa riflettere molto di
più di un eventuale report da Nizza (o Ventimiglia...);
6- Seminario sulle biotecnologie a Collevecchio (Rieti), il 24 e 25
febbraio 2001;
7- Eccezionalemente Carta in edicola assieme al Manifesto. Questo numero
dedica molte pagine ai diritti degli animali. Ci occupiamo inoltre degli
straordinari avvenimenti in Messico. Ancora, l'appello per la costituzione
dell'associazione Attac in Italia;
8- Se eravate tra i 1300 iscritti alla mailing-list di
sosamicianimali@supereva.it,
beh, non ci siete più! Un virus ha cancellato
il loro hard-disk. Ma non preoccupatevi, basta riscriverle per farsi
riinserire, o scriverle per farsi inserire la prima volta...
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1- Fonte http://www.verdi.it, Fabio Quattocchi
mailto:FABIOCCHI@infinito.it
Chiquita ha annunciato la sua intenzione di partecipare al Better banana
project, un rigoroso progetto ambientalista. L'iniziativa prevede pesanti
riduzioni nell'uso di sostanze chimiche, controlli dell'inquinamento
ambientale, riserve di terreno fertile e protezioni per salvaguardare la
salute e la sicurezza dei lavoratori. Negli ultimi otto anni Chiquita ha
investito circa 20 milioni di dollari, circa 45 miliardi di lire, per
raggiungere gli standard richiesti per essere in grado di partecipare al
progetto. Tutte e 127 le piantagioni di banane Chiquita in America Latina
sono conformi alle norme del progetto e presto lo saranno anche quelle in
Africa e quelle della zona pacifica in Asia. ''E' un
importante esempio di come si possa lavorare rispettando l'ambiente senza
dover compiere sacrifici economici'', ha affermato David Mclaughlin, un
dirigente Chiquita. Il progetto ha preso vita nel 1991 dalla Rainforest
alliance come programma di garanzia internazionale per la protezione
ambientale e gli standard di lavoro nelle piantagioni di banane. Oggi,
oltre 170 coltivazioni di banani - oltre 100.000 acri - in America Latina
sono certificati. Chiquita e' la prima azienda multinazionale ad aver
aderito al progetto; all'iniziativa partecipano anche due societa'
ecuadoriane Reybancorp e cooperative Nueva era.
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2- From: "Animalisti Italiani Bologna "<animalisti@libero.it>
Sabato 2 Dicembre, Manifestazione Antipellicce a Bologna.
L'appuntamento era in Piazza Re Enzo tra le 15,30 e le 16 del primo sabato
pomeriggio di compere prenatalizie. In effetti, nonostante il tempo
incerto, molta gente cominciava ad affollare i portici, che di lì a poco
sarebbero stati teatro di uno spettacolo inconsueto. Man mano che
arrivavano, gli attivisti degli Animalisti Italiani - PeTA estraevano dagli
zaini il necessario per la manifestazione: bandiere, volantini, cartelli
con asta e cartelli sandwich, megafono, maschere di animali e maschere
macabre, a simboleggiare gli animali assassinati per fabbricare le
pellicce. L'accensione delle fiaccole, unitamente alla musica, ha dato il
via alla camminata. Prima, però, il funzionario della questura, giunto sul
luogo con numerosi poliziotti, si è raccomandato di astenersi da gesti
violenti o comunque da azioni di danneggiamento fisico dei negozi di
pellicceria (alla vigilia il presidente bolognese dell'associazione
italiana pellicceria aveva espresso pubblicamente preoccupazioni in tal
senso, definendoci "un'associazione estremista"). Con le forze
dell'ordine,
dunque, a proteggere la città, siamo partiti per la nostra marcia di
sensibilizzazione per le principali strade del centro: via
dell'archiginnasio, via farini, via d'azeglio, piazza maggiore, piazza
nettuno, via ugo bassi, via indipendenza, via rizzoli, per terminare un
paio d'ore dopo di nuovo in piazza re enzo. Naturalmente durante il
tragitto ci sono state discussioni, confronti e battute varie con i
passanti, soprattutto quando, davanti alla pellicceria mac gregorys (o
qualcosa del genere) in via indipendenza, ci siamo soffermati alcuni minuti
a contestare vivacemente tale attività; le persone all'interno,
evidentemente impaurite nonostante il cordone di polizia davanti, hanno
serrato ben bene le porte e si sono
poi dedicati alla nostra deplorazione.
Considerazioni: la partecipazione del nostro gruppo è stata buonissima,
tutti hanno dato il loro contributo a formare un corteo abbastanza colorato
e rumoroso da attirare senza dubbio líattenzione di migliaia di persone;
tuttavia, ancora una volta ci rammarichiamo del fatto che altre
associazioni animaliste presenti a Bologna non hanno ritenuto di dare il
loro apporto (magari 40 persone anziché 20 avrebbero fatto miglior
figura, ma tant'è); la patetica presa di posizione dei pellicciai dimostra
che comunque gli animalisti danno loro fastidio, e che bisognerebbe quindi
organizzare più spesso contestazioni alla moda assassina;
abbiamo distribuito circa un migliaio di volantini durante il percorso,
gran parte dei passanti approvava la nostra iniziativa, le impellicciate
scappavano e addirittura due ragazzi si sono aggregati a noi sulla via,
quindi ci sono possibilità serie di crescita per l'animalismo, ma vedi
sopra: ormai a Bologna siamo l'unico gruppo attivo, e un solo gruppo fa
quello che può.
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3- Manifestazione animalista a Pavia contro vivisezione (ANSA) - PAVIA, 16
DIC
Piu' di 200 persone hanno partecipato oggi pomeriggio a Pavia alla
manifestazione organizzata dal Coordinamento nazionale associazioni
animaliste per chiedere ''la fine immediata degli esperimenti sui cani in
corso da anni all' Istituto di Farmacologia dell' Universita di Pavia''. Da
piazza Botta, sede dell' Istituto di Farmacologia, dove sono state deposte
candele e allestite gabbie sulle quali incombevano persone con camici e
mani sporche di sangue, e' partita una fiaccolata che ha percorso le vie
del centro per ricordare la sofferenza degli animali e dire un deciso no
alla vivisezione. Secondo i manifestanti si tratta di ''esperimenti
inutili, perche' nei laboratori di Pavia vengono indotte patologie
artificiali ben differenti dalle malattie che colpiscono l' uomo''. Il
corteo si e' svolto regolarmente, sotto lo sguardo vigile delle forze
dell'ordine. Gli animalisti sono giunti in piazza della Vittoria, cuore
della citta', facendo poi ritorno in piazza Botta. (ANSA).
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4- From: foglidortica@egroups.com
Diffondo alcune notizie raccolte su TERRA SELVAGGIA. Pagine
Anticivilizzatrici.
- Bologna, 21 luglio (viene riportato il seguente comunicato)
"Un'altra
multinazionale leader nel settore delle biotecnologie è stata colpita.
Questa volta è toccato all'AVENTIS: sono stati meticolosamente sabotati con
sabbia e tronchesi tre trattori, un rimorchio e due furgoni. Siamo inoltre
entrati nel centro di ricerca asportando numerosi documenti e due computer.
Di fronte alle ultime decisioni dell'UE è chiaro che si apriranno le porte
agli OGM. Né moratoria né precauzioni, solo una dura lotta".
- Daviot (Scozia), 10 luglio Attaccato per due notti consecutive l'unico
campo sperimentale di OGM a grandezza industriale del paese. Falciata gran
parte della colza.
- Long Island, New York (USA) 20 luglio L' ELF ( Earth
Liberation Front)
attacca il Cold Spring Harbor Laboratories, dove si svolgono ricerche di
ingegneria genetica. Distrutto un campo di mais GM, sabotati sacchi di semi
e vari mezzi meccanici e lascite scritte. Sembra che circa due anni di
ricerca siano andati in fumo.
- Dusty, Washington (USA) 31 luglio Un gruppo, auto denominatosi 'Dusty
desperados' si è introdotto in un'azienda agricola della Monsanto radendo
al suolo 2 ettari di colza transgenica.
- Davis, California (USA) 10 agosto Il gruppo 'Reclaim the
seeds' torna
a colpire il centro di ricerche agricole di Davis, distruggendo un campo di
mais manipolato e rivinando varie targhette. Nel comunicato specifica di
aver cominciato a tagliare dal centro del campo per attutire i rumori e
rimanere invisibili alle guardie che passavano.
- San Diego, California (USA) 25 agosto I 'Figli del Mais'
agiscono
presso l'Università della California a San Diego: un campo di mais
modificato viene tagliato e in quattro serre vengono distrutte piante GM di
riso, mais, pomodoro e tabacco.
- Berkeley, California (USA) 9 ottobre Un gruppo a firma
'Green
Streets' ha distrutto un campo di mais transgenico all'universitý,
mischiando inoltre sacchi di semi e di pannocchie. nel comunicato fanno
sapere di essere entrati un mese prima a prelevare foglie da analizzare per
verificare così che il campo fosse effettivamente GM. L'azione, effettuata
simbolicamente nel Columbus Day, è stata dedicata alle lotte dei popoli
indigeni.
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5- From: foglidortica@egroups.com
L'argomento del giorno è senza dubbio il dibattito violenza - non-violenza.
Seguendo i telegiornali ci si rende conto del fatto che le manifestazioni
violente di piazza non suscitano più stupore. A Seattle i media e
l'opinione pubblica avevano in mente un quadro preciso in cui i cortei e
gli sfasciavetrine si sono inseriti e imposti come un elemento
assolutamente innovativo... potrei dire di "rottura". I servizi su
Seattle
erano lunghi e dettagliati perchè quelle azioni avevano richiamato
l'attenzione dell'opinione pubblica sulle problematiche della
globalizzazione... no, non penso si debba parlare di richiamo
dell'attenzione ma, piuttosto, di creazione d'attenzione. Alla fine è
successo che sul domiente al quale era stato dato uno schiaffo che l'aveva
costretto a destarsi e aprire gli occhi su quanto stava
accadendo, in seguito, col passare del tempo e col succedersi di altre
vicende, di altri vertici, di altri treni, Praga, degli arresti, Nizza...
si è continuato ad infierire con un'altra feroce sequenza di schiaffoni che
anzichè aiutarlo a realizzare quanto tra accaduto l'ha stordito al punto da
fargli perdere i sensi. Quell'ex dormiente (che magari aveva da poco
scoperto che non era vero che i comunisti mangiavano i bambini) adesso ha
richiuso gli occhi e, quando e se si sveglierà, dovrà fare i conti con una
bella sporta di pregiudizi. Il movimento e le rivendicazioni di piazza sono
fondamentali ma è altrettanto fondamentale che questi vengano progettati in
una chiave di comunicazione con l'esterno secondo metodologie che, senza la
necessità di peripezie esegetiche, riconducano immediatamente ai contenuti.
Voglio dire... l'uomo medio nella lunga strada che passa dalla vetrina
rotta, dagli incendi, dalle cariche ai (e dei) celerini alla salvezza del
pianeta finirà inevitabilmente col perdersi. Solo una percentuale
insignificante di persone "addette ai lavori" sono in grado di
compiere il
tragitto. E' vero; la vera violenza non è quella dei manifestanti che
assaltano i Mac Donald, la vera violenza è quella dell'attuale sistema
neo-liberista globalizzato... allora rispondiamo con la violenza? Ognuno
avrà la sua risposta in merito ma il vero problema non è neppure quello di
scegliere tra una lotta violenta e una non violenta; il problema cruciale,
la battaglia da vincere ad ogni costo è quella che permettera' alle azioni
di parlare e ai contenuti di arrivare all'uomo medio. E' nostro dovere
instillare un briciolo della nostra rabbia nel suolo renitente dell'uomo
medio. E' un obiettivo che richiede una fatica enorme e che non dara'
risultati a breve termine ma che rimane l'unico antidoto contro i
superficialismi del movimento che si sta sempre di piu' chiudendo in una
dialettica del conflitto fine a se' stessa. Le ingiustizie contro cui
lottiamo sono così titaniche e palesi che, se solo conosciute un po'
meglio, farebbero passare in secondo piano le quisquiglie delle azioni di
piazza e ci farebbero forse arrivare ad una tipologia di scontro di
tutt'altro tipo.
Vogliamo costruire un consenso popolare su i temi che ci stanno cari,
vogliamo raggiungere degli obbiettivi costruttivi ed in positivo, oppure il
nostro desiderio è solo quello di destabilizzare? E' più probabile che una
lotta condotta da una percentuale insignificante di persone (perchè tale è
in considerazione anche del fatto che anche nei vari controvertici le fasce
facinorose hanno sempre rappresentato sparute minoranze) spaventi le
milizie del nuovo ordine mondiale o che si crei un movimento di pensiero in
grado di arrestarlo? Se la seconda è un'impresa titanica, la prima è
un'utopia.
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6- From: "Francesco Castracane" <fra.castracane@libero.it>
Il 24 e 25 febbraio 2001 si terrà a Collevecchio (Rieti) un seminario sulle
biotecnologie organizzato dalla Cooperativa IL MELOGRANO, Banca Etica ed
altri.
Antonio Bruno
vice Presidente del Consiglio Comunale di Genova
Altro Polo - Sinistra Verde
0339 3442011
bruno@aleph.it
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7- From: carta <carta@carta.org>
Cari amici e compagni, vorremmo segnalarvi che da domani, martedì 19
dicembre, e fino a venerdì 22
compreso, sarà in edicola, acquistabile con 6.000 lire insieme al
manifesto, Carta di dicembre 2000.
Questo numero dedica molte pagine ai diritti degli animali, a partire dal
caso della "mucca pazza": i mega-allevamenti di polli Amadori in
Romagna,
le pellicce di cane e gatto importate dalla Cina, gli asini in estinzione
dell'isola dell'Asinara, la questione delle farine animali, la
brevettabilità del vivente, la storia dell'animalismo. Articoli e
interviste di Fabrizio Fabbri, Giuseppina Ciuffreda, Paola Cavalieri
(autrice de "La questione animale") e della studiosa e militante
indiana
Vandana Shiva. Ci occupiamo inoltre degli straordinari avvenimenti in
Messico e pubblichiamo la lettera del subcomandante Marcos al nuovo
presidente Fox (a proposito, firmate e fate firmare la lettera di sostegno
all'Ezln: è nel nostro sito www.carta.org ).
Ancora, l'appello per la
costituzione dell'associazione Attac in Italia, e molto altro.
Vi ricordiamo, infine, che abbiamo lanciato una campagna abbonamenti
straordinaria (50 mila lire l'anno, 100 mila per chi usa e vuole sostenere
anche il sito internet), perché Carta vuole crescere: vogliamo sapere se si
possono creare le condizioni per fare un nuovo settimanale della società
civile.
Grazie per l'attenzione
Carta
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8- From: sosamicianimali@supereva.it
Cari Amici,
Negli scorsi giorni @mici @nimali ha subito un duro colpo: un virus ha
cancellato per intero la memoria nel mio pc ed oltre ad importanti
documenti personali, è andata persa anche la mailing list. Mi scuso se le
pagine del sito che trovate on-line in questo periodo sono poco aggiornate,
ma non ho piu' niente in archivio! Purtroppo sono sparite anche la
petizione a favore degli orsi prigionieri in Cina e quella a favore dei
cani San Bernardo. Se volete potete firmare di nuovo. Grazie!
Quello che vorrei chiedervi è di diffondere questa lettera in modo che i
vecchi iscritti, se in contatto con voi, possano venire a conoscenza
dell'accaduto ed iscriversi di nuovo. Possono farlo usando il solito form
nell'home page di @mici @nimali:
http://members.xoom.it/amicianimali
Grazie a tutti e scusate ancora per i disagi. Lorena