29
GENNAIO 2000
MOBILITIAMOCI
CONTRO I LAGER ITALIANI
A
MILANO CHIUDIAMO VIA CORELLI
Commenti & Comunicati
COMUNICATO del C.S. Leoncavallo e Ya Basta
COMUNICATO del C.S. Terra di Nessuno Genova
Progetto di disobbedienza civile degli studenti del Deposito Bulk
In seguito al dibattito apertosi in questi giorni sui
centri di detenzione per migranti vorremmo fare alcune precisazioni a cui
teniamo particolarmente.
In alcune riunioni fra forze politiche e alcuni centri
sociali torinesi, alle quali non siamo stati invitati, si è affermato
che la nostra partecipazione alla manifestazione del 29 gennaio a Milano
è stata motivata dalla nostra disponibilità a gestire servizi
all'interno dei lager per migranti!!!!!!! Accusa gretta e ignorante di
smaccato collaborazionismo!!!!
Ribadiamo ancora una volta che la nostra opposizione
ai centri di detenzione per migranti è assoluta e radicale, i centri
vanno chiusi! Punto e basta. Lo si puo' leggere nelle azioni che da oltre
due anni conduciamo in modo continuativo e , purtroppo, spesso soli!
Giudichiamo invece positivamente il fatto che la lotta
per i diritti dei migranti si sia finalmente allargata a diversi soggetti
sociali e politici!
Ci auspichiamo che, pur nelle differenze politiche e
nei comportamenti di piazza, i percorsi diventino presto unitari.
Siamo come sempre disponibili a discussioni e confronti
ma falsità e illazioni, per favore, lasciamiole ai teatranti della
politica.
Senza Frontiere.Zip
Milano, 29 Gennaio 2000 COMUNICATO STAMPA
"Verso la chiusura di Corelli ventimila passi avanti ."
Sabato 29 gennaio una straordinaria manifestazione ha rotto la routine
della denuncia che resta solo atto verbale.
Il dissenso e' diventato disobbedienza civile, i nostri corpi: ventimila,
piu' di duemila tute bianche e i corpi di una decina di migliaia di uomini
e donne si sono messi in gioco con la chiara volonta' di interrompere la
condizione di internamento inaccettabile all'interno dei lager di Via Corelli.
In ventimila da tutta Italia, abbiamo sfilato per le strade, piu' di centocinquanta tra associazioni, centri sociali e partiti hanno dato vita a una delle piu' belle manifestazioni di quest'ultimo anno politico, e' stata la determinazione e le ragioni che hanno opposto gli uomini ai lager a far riuscire la manifestazione.
Durante la manifestazione si sono verificati episodi di violenza gratuita
da parte delle forze dell'ordine, il corteo, con le tute bianche seguite
dal resto dei partecipanti, che chiedeva di poter entrare in Via Corelli
sono state dapprima fermate da un ingente plotone di polizia e carabinieri
che hanno tentato di bloccare il corteo, in seguito alla resistenza passiva
e alla pressione fisica di ventimila corpi hanno dovuto arretrare.
La risposta poliziesca si e' manifestata in centinaia di lacrimogeni
che hanno solo ritardato l'entrata di una cinquantina di manifestanti di
Via Corelli che hanno potuto constatare l'invivibilita' in questa struttura.
L'investimento politico e di base verso la parte piu' attiva e sensibile
della societa' civile milanese ha dato i suoi frutti.
Chi ha sostenuto e voluto le manifestazioni di Milano, Firenze e Trapani,
come manifestazioni di un'unica giornata antirazzista non in contrapposizione,
ha amplificato la portata della voce del movimento che lotta contro il
neoliberismo in tutte le sue forme da Seattle a Milano, da Davos alla Realidad.
Grazie a chi si e' messo in gioco a Milano nella battaglia antirazzista, direttamente contro il lager di Via Corelli, in questa indimenticabile giornata milanese, che inizia il count - down (meno quindici giorni) per la chiusura del centro di detenzione temporanea.
Una dichiarazione dovuta quella del ministro Bianco a cui la societa' civile milanese e i partecipanti alla manifestazione presteranno il massimo di attenzione affinche' non degeneri in una promessa da "politicante", o peggio, non si realizzi un trasferimento delle medesime condizioni presenti in questi centri, cioe' quelle della sottrazione dei diritti fondamentali di cittadinanza, attualmente negati ad una parte di abitanti di questo pianeta.
Centro Sociale Leoncavallo
Associazione Ya Basta
C.S. Terra di Nessuno Genova
Chiudere i lager per migranti
Di ritorno dalla manifestazione di Milano, esprimiamo soddisfazione per la riuscita dell'iniziativa e per la presa di coscienza collettiva riguardo l'esigenza di chiudere il centro di Via Corelli così come tutti gli altri "centri di permanenza temporanea". Aver conquistato sulla piazza il diritto di entrare dentro al lager, perchè invece è così che questi posti vanno definiti, ci ha dato la possibilità di essere testimoni e di rendere manifeste le condizioni inumane in cui uomini e donne vi sono rinchiusi.
Nonostante qualcuno di noi sia riuscito a restituire almeno parte dei colpi presi, intendiamo esprimere la nostra rabbia e dolore per come la giornata era iniziata per i partecipanti al corteo provenienti dalla Liguria.
Come molti di voi già sapranno, un centinaio di compagni che rivendicavano il diritto a partecipare alla manifestazione hanno ricevuto la calorosa accoglienza delle forze del (dis)ordine, pronte a far abbaiare i loro manganelli al primo ordine ricevuto dal responsabile della piazza Spano, mentre la Digos apprezzava in disparte l'opera dei suoi fidi cani.
A mente fredda, era chiaro che gia' dall'inizio gli ordini dall'alto erano stati precisi: la nostra presenza a Milano non era desiderata. Decine tra poliziotti e carabinieri in assetto anti-sommossa ci aspettavano alla Stazione P.Principe e, senza darci alcuno spazio di trattativa, rispondevano alle nostre mani alzate sollevando le impugnature dei loro manganelli. Il risultato è stato sotto gli occhi di chiunque lo volesse vedere: compagni e compagne buttati per terra e presi a calci, sfortunati passanti colpiti al volto dai manganelli, quattro ragazzi costretti a ricorrere alle cure del pronto soccorso.
Ancora troppo forte l'emozione per poter valutare una futura azione,
rimandiamo a una più lucida valutazione e alla nostra assemblea
di gestione ogni risposta.
Per il momento una sola promessa:
Sabato 29 Gennaio: un progetto di disobbedienza civile
Premessa
Questo progetto, è un’utile chiave di lettura della manifestazione
di Sabato 29.
Abbiamo deciso di pubblicarlo in risposta ai tentativi di strumentalizzazione
politica operati da parecchie forze istituzionali, resa possibile dalla
malafede di qualche cronista deciso a ravvivare le polemiche su un pericolo
eversione che non esiste.
Non crediamo che sia possibile scollegare il finale del corteo e la
sua testuggine di gomma da ciò che questo è stato, dall’inizio
alla fine: la rappresentazione di un variegato pezzo di società
che disobbedisce alle regole dell’ignoranza e rivendica il suo diritto
a determinare sull’ambiente in cui vive.
Finalità
Sradicare dall’immaginario collettivo l’idea che la diversità
sia un pericolo da criminalizzare, che ciò che è “altro”
vada emarginato, represso e controllato all’interno delle politiche di
sicurezza.
Obiettivo
Chiudere il centro di detenzione temporanea di via Corelli, che è
il simbolo dell’odio e la misura dell’ ”altro”.
Attività
Il raggiungimento dell’obiettivo viene conseguito mediante un’azione
di disobbedienza civile:
Il valore aggiunto di un’iniziativa di disobbedienza civile è
dato anche dalla
capacità di chi la mette in atto di rappresentare, anche verso
l’esterno, la
specificità e la diversità dei propri percorsi politici
all’interno di centri
sociali, collettivi studenteschi, associazioni, movimenti e partiti
politici.
Non identità di vedute, ma somma di valori diversi.
Gli studenti del Deposito Bulk
Info line: 03392744441 03494788696
www.ecn.org/bulk