FRANCIA (LCR)
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La direzione nazionale della LCR (f), riunita il 3/4 aprile, ha lungamente discusso della nuova situazione politica creata dal risultato elettorale delle regionali del 21/28 marzo e delle scadenze del semestre: le mobilitazioni sociali e le elezioni europee.



Un bilancio della campagna

I candidati testa di lista della LCR per le regionali sono stati invitati alla DN per avere un più esauriente scambio sulla campagna condotta dalla Ligue nel quadro dell'accordo elettorale con LO. Sono state rilevate alcune debolezze, controparte di aspetti più positivi: la campagna non è stata forse troppo centrata su temi sociali a scapito di un messaggio più ampio?

Molti interventi hanno sottolineato che questa campagna è stata una delle più militanti mai realizzata dalla LCR: successo dei meeting regionali (oltre 20.000 partecipanti), moltiplicazione delle riunioni pubbliche (oltre 200), capacità di imporre la questione dei licenziamenti e delle sovvenzioni alle aziende come temi principali ai quali gli altri candidati hanno dovuto rispondere, rafforzamennto delle équipe militanti locali e costruzione di coordinamenti regionali della LCR che costituiscono conquiste per il futuro. In ogni caso, sarà alla fine della attuale sequenza elettorale, cioè dopo le elezioni europee, che sarà possibile trarre un bilancio completo della nostra attività.

Resta da spiegare il risultato delle liste LO-LCR, significativo ma inferiore a quanto molti si attendevano. La discussione rinvia, più genericamente, alle coordinete del voto: sconfitta senza appello del governo Raffarin e dei partiti della destra, che ha preso la forma, al primo come al secondo turno, di un voto ampio per il Partito socialista senza comunque che questo significhi un'adesione al social-liberismo. La volontà popolare e la decisione di Chirac di mantenere Raffarin e proseguire sulla via degli attacchi alle conquiste sociali crea una situazione di crisi politica e un terreno favorevole alle mobilitazioni sociali, tanto più che nelle prossime settimane non mancheranno gli appuntamenti: privatizzazione dell'EDF, smantellamento del codice del lavoro, e, soprattutto, l'annunciato attacco alla Sicurezza sociale e il diritto alla salute. Un ampio accordo si è stabilito per fare della difesa della Sicurezza sociale l'intervento prioritario: battaglia per l'unità sindacale, sviluppo di collettivi unitari, rilancio dei coordinamenti intercategoriali nati la scorsa primavera, appello alla mobilitazioni unitarie. Si pone così una vera scelta di società: dal momento che il governo non ha più alcuna legittimità per proseguire la sua politica antisociale, occorre imporgli, senza aspettare il 2007, di annullare I provvedimenti presi, in particolare sulla controriforma delle pensioni. La LCR iscrive la sua battaglia per le mobilitazioni e la soddisfazione delle rivendicazioni in una prospettiva più ampia: cacciare Chirac!

Un'altra Europa è possibile

Confermare la sanzione che il governo ha subito e difendere la prospettiva di un'altra Europa: questi gli assi della prossima campagna per le europee. La DN ha confermato (con il 70 %) l'orientamento emerso dall'ultimo congresso e l'impegno nella campagna comune con LO, ben sottolineando il contenuto anticapitalista della nostra azione: occupazione, parificazione verso l'altro della legislazione sociale, tassazione dei profitti e controllo dei mercati finanziari, un'Europa senza nucleare nè OGM, diritto all'aborto per tutte, rifiuto dell"Europa fortezza", uguaglianza di diritti sociali e civili tra stranieri e cittadini dell'Unione europea. I compagni della piattaforma 3 hanno sostenuto che la LCR proponga a LO di fare del "no di sinistra" alla Costituzione di Giscard l'asse principale della campagna. E' emerso un accordo generale perchè la LCR collochi la sua battaglia per un'altra Europa nel quadro del rifiuto di una Costituzione che finisce col consolidare statutariamente il liberismo, e nella richiesa di un referendum.

Costruire un'altra Europa, sociale e democratica, dei lavoratori e dei popoli, rende necessario rompere con tutti i trattati che ora la organizzano nell'ambito della globalizzazione capitalistica, a cominciare dagli accordi militari: rinuncia all'armamento nucleare, rottura con la Nato saranno al centro delle nostre proposte ed è per questo che la più ampia mobilitazione il 5/6 giugno in occasione della venuta in Francia di George Bush costituirà una delle scadenze pricipali della lotta contro il militarismo imperialista.

François Duval (da Rouge)