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Così la delega stravolge il mondo del lavoro: tanta flessibilità in più e meno sindacato

PART-TIME SELVAGGIO
Lo strumento del part-time diventa più flessibile, a scapito del lavoratore. Fino a oggi il lavoro supplementare (straordinario) è stato regolato dai contratti collettivi, o, in mancanza, fissato in una misura non superiore al 10% dell’orario mensile; la delega dispone invece che venga ulteriormente liberalizzato. Maggiore libertà anche per il cambiamento «in corsa» dei turni: viene liberalizzato lo strumento delle «clausole elastiche», ovvero la possibilità per il datore di lavoro di modificare unilateralmente la collocazione dell’orario di lavoro.

STAFF LEASING E OUTSOURCING
Termini americani che si riferiscono a una maggiore possibilità per il datore di lavoro di esternalizzare interi reparti produttivi. Con lo staff leasing si possono prendere in affitto da agenzie specializzate (come quelle di lavoro interinale) unità produttive complete: i lavoratori, dunque, non saranno mai dipendenti delle industrie per cui lavorano, ma potranno essere «affittati a vita». Le novità sull’outsourcing prevedono la regolarizzazione dell’esternalizzazione e del trasferimento di ramo d’azienda, con il solo obbligo di dimostrare l’autonomia di quel ramo.

IL COLLOCAMENTO PRIVATO
Porte aperte al caporalato, chiunque potrà svolgere intermediazione di manodopera: dall’agenzia di lavoro interinale (che già lo fa, e adesso potrà dedicarsi a servizi collaterali) al consulente del lavoro, dalle università alle scuole superiori. In più, nell’elenco sono previsti anche i sindacati, che in forza di questo nuovo servizio saranno sempre più «distratti» dal loro ruolo tradizionale, quello di difendere e rappresentare i lavoratori (per altri «sconvolgimenti» del sindacato, vedi sotto).

IL LAVORO «INTERMITTENTE»
Sparisce sempre di più la figura del lavoratore classico, impiegato continuativamente. La delega apre al job on call (lavoro a chiamata), come alle cosiddette prestazioni occasionali e accessorie. Il job on call prevede la figura dei cosiddetti stand-by workers: lavorano solo su chiamata, ricevendo un compenso per le sole ore lavorate più un’«indennità di disponibilità». Il lavoro occasionale (come l’accessorio, utilizzato per prestazioni di servizio sociale), è un rapporto di collaborazione distinto da quello coordinato e continuativo, perché prevede una durata non superiore a 30 giorni nell’arco di un anno e un compenso non superiore a 5 mila euro.

IL NUOVO RUOLO DEI SINDACATI
Il ruolo dei sindacati verrà stravolto, in quanto vengono chiamati a svolgere tutta una serie di servizi a fianco degli imprenditori. Gli enti bilaterali imprenditori-sindacati certificheranno preventivamente e con pieno valore legale i rapporti di lavoro, ruolo fino a oggi affidato su ricorso al processo del lavoro. Si elimina dunque l’arbitro terzo, il giudice, mentre sindacati e aziende mescolano sempre più i loro interessi. Gli enti bilaterali potranno anche selezionare il personale per decidere ad esempio l’accesso all’apprendistato: pure in questo caso, il sindacato si trasforma da controparte a un mero erogatore di servizi, con il rischio di degenerazioni clientelari.