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McDo Francia al tavolo dei negoziati



Dopo lo sciopero, sabato, del ristorante dei Champs-Elysées, le discussioni si accelerano.

"Plasmato dall'umanesimo americano, McDonald's pensa che i problemi si regolino solamente sul piano individuale. Un movimento collettivo li rende pazzi." Alain Pojolat, della CGT.

Basta alcuni scioperanti per bloccare il più grande McDonald's della Francia. Si blocca la consegna della mattina, si ostruiscono le porte di entrata ed il gioco é fatto. Sabato, all'ora del rush di mezzogiorno e dei primi saldi, le ventitre casse del ristorante dei Champs-Elysées sono restate mute. All'esterno, la folla guarda, sconcertata, la vetrina ridecorata con slogan e insegne contro McDonald's: "Sfruttiamo i giovani e lo facciamo bene", afferma, su un manifesto, una bella ragazza fiera di lavorare per il gigante americano.

Dall'autunno, l'insegna gialla fa fronte ad un movimento sociale senza precedente, anche se tocca solamente alcuni ristoranti parigini. In Boulevard Saint-Denis, 2° arrondissement, la quasi totalità degli impiegati è in sciopero da due mesi e mezzo. Protestano contro il licenziamento di quattro di essi, accusati di avere rubato 150mila euro circa nella cassa (leggere Liberazione del 20 dicembre). I ragazzi licenziati ribattono che sono vittime di discriminazione sindacale e hanno ricevuto il sostegno morale e logistico di organizzazioni di sinistra (CGT, LCR, Attac, AC!, l'Unef, il comitato nazionale dei "Sans-Papiers"..) Troppocontento di toccare un simbolo della precarietà e della mondializzazione, questo comitato assicura un baccano mediatico regolare che blocca tutti i sabati dei McDo della capitale. Talvolta si uniscono anche dipendenti di altre realtà, (Operà, Beaugrenelle, Bonne Novelle...), ma raramente. La direzione di McDo denuncia questi "attivisti" esterni che non hanno nessun legame con l'impresa.

Mobilitazione debole . Da gennaio, la tattica é cambiata un po' perché il ristorante dei Champs-Elysées, fiore all'occhiello, con un volume d'affare di 6mila euro in un'ora (1), si é mosso dall'interno. Quindici giorni fa, una ventina di membri di una squadra ha fermato il lavoro. Feudo del CGT, il ristorante del Boulevard Saint-Germains era bloccato. Sabato, i due stessi ristoranti hanno ripreso lo sciopero, seguito, ieri,da quello di Austerlitz, chiamato allo sciopero dall'Unsa, Unione nazionale dei sindacati autonomi.

Con non più di 5, 10 addetti in sciopero su 200 ai Champs-Elysées, la mobilitazione era alquanto debole sabato. Ma, bloccando regolarmente i Champs-Elysées e Saint-Germains, il CGT della McDonald's France ha ottenuto l'apertura di negoziati salariali anticipati. E rivendica l'aumento del 6% delle rimunerazioni, l'instaurazione della tredicesima mensilità per tutti, dei premi, ecc.

Senza dire che avrebbe ceduto alla pressione, la direzione di McDonald's Francia così inquadra il movimento. "Si parla di non più di 10, 15 scioperanti su 3500 persone che lavorano su Parigi e la sua regione, e 35 000 in Francia. - relativizza Hubert Mongon- Non è un movimento sociale massiccio ed organizzato." Responsabile del collettivo CGT del fast food, Abdel Mabrouki ha un'altra lettura: "da più di un anno, nessuno McDonald's si muoveva, invece, oggi, parecchi ristoranti hanno dei movimenti in sciopero." Tra questi la spina nel fianco é il ristorante di Boulevard Saint-Denis che sciopera da due mesi e mezzo.

"Punto di riflessione". Un conflitto lungo, cui McDonald's avrebbe tentato di mettere fine comprando gli scioperanti. "Volete un'automobile, costituire la vostra propria impresa?", le somme andrebbero di 15 245 a 45 735 euro, in ciò ,che è smentito formalmente da McDonald's France, c'é chi vi vede un argomento classicamente utilizzato nei conflitti nonché una "confessione delle proprie difficoltà". Membro del comitato di sostegno, Alain Pojolat, del CGT, parla piuttosto di una pratica aziendale con un fine ben preciso. "Plasmato dall'umanesimo sciropposo americano, McDonald's pensa che i problemi si regolino solamente sul piano individuale. Perché un movimento collettivo li fa impazzire."

Mentre l'affare Saint-Denis è diventato giudiziario, con un'inchiesta in corso a livello penale ed un giudizio davanti ai probiviri aspettato il 24 gennaio, le due parti hanno iniziato dei nuovi negoziati mercoledì scorso, dinanzi la direzione dipartimentale del lavoro. Come "punto di riflessione", McDo Francia ha proposto la riassunzione dei quattro licenziati allo stesso stipendio, nello stesso ristorante, ma lontano dalle casse e perdendo i gradi acquisiti. "Non si riassume dei ladri ne quelli di cui non si ha fiducia, si stupisce un negoziatore degli scioperanti, ciò non ha senso. Ciò mostra che il licenziamento non è giustificato." Negando di commentare i negoziati, la direzione della McDo Francia teme, evidentemente, l'estensione di un movimento che non rientra nei criteri classici del conflitto sociale.

(1) somma che McDo Francia nega di confermare."



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