     |
|
Furti
record nella grande distribuzione
In Italia le 'differenze inventariali' nei
supermercati arriveranno a 3,3 miliardi nel 2002 (+8,5%)
MILANO - I furti nei supermercati e nelle grandi catene commerciali
dilagano in Italia con una velocità di crescita più che doppia rispetto
alla media Ue, secondo lo European retail
theft barometer (Ertb) realizzato dal britannico Center for
retail research e sponsorizzato dalla società Checkpoint. In Italia
il valore delle cosiddette 'differenze inventariali' ha raggiunto
quest'anno, secondo le stime Ertb, quota 3,3 miliardi di euro, con
un balzo dell'8,5% rispetto allo scorso anno.
Il tasso di incremento dei furti in Italia è risultato tra i più elevati
in Europa, secondo solo alla Danimarca (+9,1%). La crescita dei furti
in Italia è risultata poi superiore al tasso medio rilevato nei principali
Paesi europei e stimato intorno al 5%. Nella Ue i furti al supermarket
valgono 30,3 miliardi di euro, l'1,45% del fatturato della
grande distribuzione. Il Paese che in Europa fa registrare
il più alto numero di furti in rapporto al fatturato è la Gran Bretagna
con un tasso stimato intorno all'1,77% del fatturato della grande
distribuzione; il fenomeno appare comunque stabilizzato: rispetto
al 2001 la crescita dei furti è stata solo dello 0,6%.
In Germania, Austria e Svizzera sono state registrate delle flessioni,
attribuibili peraltro ai massicci investimenti nei sistemi di controllo
dei prodotti sugli scaffali, che utilizzano in misura sempre più elevata
tecnologie radio e digitali (microchip). In Italia la stragrande
maggioranza delle 'differenze inventariali' - sottolinea il rapporto
Ertb - è attribuibile direttamente ai clienti: almeno 1,8 miliardi
di euro, cui si aggiungono oltre 625 milioni di euro di ammanchi di
merci che possono essere ricondotti ai dipendenti.
I prodotti maggiormente colpiti dai furti sono capi d'abbigliamento,
alcolici, cosmetici e articoli per il bricolage. A livello europeo
i furti hanno determinato per le società di distribuzione degli extracosti
pari a circa 30,4 miliardi di euro, di cui 5,7 miliardi connessi ai
sistemi di sicurezza. I costi per gli impianti di controllo sono poi
cresciuti del 2,7% rispetto allo scorso anno. Il canale commerciale
che ha un valore di furti particolarmente
elevato rispetto alla media è quello dei grandi magazzini, con una
quota dell'1,69% rispetto al fatturato. Nell'abbigliamento la quota
di furti si attesta sull'1,62 per cento. La quota media italiana è
cresciuta notevolmente negli ultimi tre anni: nel 1999, secondo le
prime stime del Rapporto Ertb, era stata individuato un livello pari
all'1,24% del fatturato, passato poi all'1,3% l'anno successivo.
In Italia peraltro è stata registrata una velocità di crescita dei
furti nei supermarket tra le più elevate in Europa, in rapporto anche
al livello globale del valore degli ammanchi.
Nel nostro Paese è molto più alta della media europea anche la quota
dei furti attribuibili ai clienti: il 54,3% contro il 48,4% della
stima per l'area Ue. Si registra invece in Italia una quota di ammanchi
inferiore alla media per quanto riguarda le responsabilità dei dipendenti:
il 18,9% contro il 25,8% nel resto del Vecchio Continente.
Thanx to Manfo
|