Viaggio nel Chiapas con l'EZLN

I nostri figli devono cominciare a lavorare quando sono ancora molto piccoli, per potersi procurare un po' di cibo, vestiti e medicine. I giocattoli dei nostri figli sono il machete, l'accetta e la zappa. Giocando, soffrendo e lavorando vanno a far legna, a disboscare, a seminare, non appena hanno imparato a camminare. Mangiano quel che mangiamo ni: mais, fagioli e peperoncini. Non possono andare a scuola e imparare lo spagnolo perchè di giorno li ammazza il lavoro e di notte li ammazzano le malattie. Così vivono e muoiono i nostri bambini e le nostre bambine da almeno cinquecento e uno anni. Noi, i loro genitori, le loro madri, i loro fratelli e sorelle, non abbiamo più voluto sopportare la colpa di non fare nulla per i nostri bambini e bambine.CLiCCA X VeDeRe L'iMMAGiNe ORiGiNALeAbbiamo cercato vie pacifiche per ottenere giustizia e abbiamo ricevuto solo raggiri, carcere, botte, morte, abbiamo sempre ricevuto dolore e sofferenza. Non ne potevamo più e allora siamo stati costretti a scendere sul sentiero di guerra, perchè ciò che chiediamo a viva voce non è stato ascoltato. E noi non chiediamo elemosine o carità, chiediamo giustizia: un salario giusto, un pezzo di buona terra, una casa dignitosa, una scuola vera, medicine che guariscono, pane sulle nostre tavole, rispetto per le nostre tradizioni, libertà di dire quello che pensiamo aprendo la bocca affinchè le parole ci uniscano agli altri in pace e senza morte. E allora abbiamo impugnato un'arma, allora abbiamo trasformato gli attrezzi da lavoro in strumenti di lotta, e allora la guerra che ci facevano, la guerra che ci uccideva l'abbiamo rivolta contro di loro, i grandi, i potenti, quelli che hanno tutto e non meritano nulla.

 

CLiCCA X VeDeRe L'iMMAGiNe ORiGiNALeSiamo diventati soldati perchè un giorno non siano più necessari i soldati. Abbiamo intrapreso un cammino suicida, quello di una professione il cui obiettivo è scomparire. Soldati che sono soldati perchè un giorno nessuno debba diventare un soldato.
L'EZLN ha una volontà suicida, non nel senso di farci ammazzare, ma di scomparire come militari. L'unico vantaggio che abbiamo è che ci rendiamo conto di quanto sia una stronzata quello che stiamo facendo, noi non vogliamo continuare ad essere militari.
Se i problemi verranno risolti nel modo giusto, l'EZLN non avrà più ragione di esistere. Non è nato per prendere il potere o per mettersi al posto di un altro, ma perchè vengano esaudite certe richieste. Se le richieste venissero soddisfatte, che senso avrebbero le armi? Ma se vengono soddisfatte veramente, non se restano soltanto una promessa.

 

CLiCCA X VeDeRe L'iMMAGiNe ORiGiNALeLa vita qui mette tutti sullo stesso piano. Dato che la guerra riguarda tutti, coinvolge anche i bambini. I bambini giocano a combattere perchè la loro gente sta combattendo, e il bambino vuole essere come il fratello, che è zapatista, e gioca a fare lo zapatista. Così come il bambino di città gioca a fare il Cavaliere dello Zodiaco.

 

CLiCCA X VeDeRe L'iMMAGiNe ORiGiNALe
Di che cosa dobbiamo chiedere perdono?
Di non essere ancora morti di fame?
Di non tacere la nostra miseria?
Di non aver accettato umilmente
l'immenso fardello storico del disprezzo e dell'abbandono?
Di avere imbracciato le armi quando abbiamo trovato tutte le altre strade sbarrate?
Di non esserci attenuti al Codice Penale del Chiapas,
il più assurdo e repressivo di cui si abbia memoria?
Di aver dimostrato al mondo intero che la dignità umana
è ancora viva e appartiene ai suoi abitanti più poveri?
Di esserci preparati bene e coscienziosamente?
Di aver combattuto con fucili anziché con archi e frecce?
Di esserci preparati prima di scendere in campo?
Di essere tutti messicani?
Di essere in gran parte indios?
Di chiamare alla lotta l'intero popolo messicano in tutte le forme possibili
per ottenere ciò che gli appartiene?
Di lottare per la libertà, la democrazia, la giustizia?
Di non seguire i leader delle guerriglie precedenti?
Di non arrendersi, di non svendersi, di non tradire?
Chi deve chiedere perdono
e chi può concederlo?

 

Torna a Politica e Guerra   Continua>>>