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![]() IL REGIME DI GANGSTER CHE ABBIAMO FINANZIATOdi Andrew GumbelIl governo dell'Albania, la più povera nazione d'Europa, che si trova ora sull'orlo dell'anarchia, ha trafficato in droga e armi, violando sanzioni e lavando denaro sporco. Eppure gode ancora dell'appoggio delle democrazie occidentali, inclusa la Gran Bretagna. Fonti frustrate dei servizi segreti, che hanno messo invano in guardia da quello che è nei fatti uno stato-gangster, hanno fornito a "The Independent" prove dettagliate della complicità di membri del Partito Democratico Albanese al governo, tra cui alcuni ministri, con una serie incredibile di crimini. Documenti riservati hanno fatto il giro delle capitali occidentali negli ultimi due anni, citando prove della complicità e dell'attiva partecipazione, da parte di membri del Partito Democratico al governo, a traffici di droga e di armi, nonché alla violazione, fino alla fine della guerra in Bosnia, le sanzioni sulla vendita di petrolio a Serbia e Montenegro. Eppure l'occidente, e l'Europa in particolare, ha perseguito una politica di appoggio pressoché incondizionato al presidente Sali Berisha e al suo governo. Con il paese che sta ora scivolando nell'anarchia dopo il crollo di una serie di fondi di investimento "piramidali", la convinzione che Berisha sia in grado di garantire la stabilità in questo angolo dei Balcani è stata scossa e l'Occidente deve chiedersi perché non è stato capace di vedere il disastro che si stava producendo. Ho trovato stupefacente che nessuno abbia avuto il coraggio di denunciare quello che stava succedendo in Albania, perché si tratta di cose veramente incredibili", ha affermato una fonte dei servizi segreti. "Abbiamo fatto circolare questi materiali, ma nessuno nel governo vuole prenderne atto". Politici francesi, tedeschi e italiani hanno continuato a lodare in pubblico Berisha, come un uomo impegnato per la pace, il libero mercato e il cammino verso la democrazia. [...] Berisha ha pagato il suo tributo di lodi a John Major, durante la visita compiuta dal Segretario agli Esteri, dichiarando, "Ringrazio tutti i contribuenti britannici per l'aiuto prestato al mio paese". Il Partito Democratico di Berisha è inoltre alleato del Partito Conservatore nell'Unione Democratica Europea, un raggruppamento di partiti di centro-destra. Ma anche i servizi segreti di altri paesi hanno segnalato in maniera chiara che l'Albania era diventata uno stato monopartitico e repressivo, in cui la corruzione era diffusa a ogni livello e l'economia, in larga parte basata su attività mafiose, si trovava sotto lo stretto controllo clientelistico del partito di governo. I baroni della droga del Kosovo, la regione a maggioranza albanese controllata dalla Serbia, operano con impunità in Albania e si ritiene che la maggior parte del trasporto di eroina e di altre droghe attraverso l'Albania, dalla Macedonia e dalla Grecia in direzione dell'Italia, sia stato organizzato dalla Shik, la polizia segreta di Stato, in collaborazione con la polizia dei paesi con i quali l'Albania condivide i confini. Agenti dei servizi segreti sono convinti che la catena del comando in questi traffici illegali risalga fino ai più alti livelli e nel loro rapporto non hanno esitato a fare il nome di ministri. Un ministro sospetatto del coinvolgimento diretto nel traffico di droga è stato sollevato dal suo incarico a opera del governo, ma un altro che è accusato di avere abusato della sua posizione per gestire traffici di sostanze illecite è ancora in carica. Durante la guerra in Bosnia, la società che ha il monopolio sull'esportazione del petrolio, gestita direttamente dal Partito Democratico [PD], è stata utilizzata per gestire traffici di armi e droga e questi traffici stanno continuando sotto altre forme. Le cosiddette piramidi, cioè le varie pseudobanche che sono riuscite a risucchiare i soldi di quasi ogni albanese promettendo il pagamento di interessi esorbitanti, prima di crollare, portano anch'esse le impronte del governo pressoché ovunque. [...] La più grande tra le "piramidi", cioè la Vefa Holding, viene associata strettamente al governo e ha abbondantemente finanziato la campagna elettorale del PD. E' inoltre sotto inchiesta in Italia per legami con la criminalità organizzata siciliana, calabrese e pugliese. Pier Luigi Vigna, capo dell'antimafia italiana, ha confermato un rapporto redatto da un'associazione di piccoli imprenditori italiani secondo il quale gruppi della criminalità organizzata italiana hanno risucchiato denaro nelle piramidi per raccogliere i capitali necessari per l'avvio di nuove imprese. Egli ha rilevato che l'Albania è diventata un notevole produttore di marijuana e di coca. Nulla di quanto abbiamo qui riferito suona come una sorpresa per i normali cittadini albanesi, che hanno da lungo tempo perso ogni fiducia nel decoro del loro sistema politico e si sono affidati alla corruzione endemica nel loro paese, incarnata dalle piramidi, per cercare di sfuggire alla povertà. Se circa un milione di persone ha affidato il denaro guadagnato a fatica nel corso di anni a queste piramidi, lo ha fatto in parte sulla base del presupposto che il governo sottoscriveva le operazioni che venivano compiute con il denaro sporco. Il presidente Berisha e il suo governo sono profondamente impopolari da più di due anni, mentre la loro reputazione di campioni della democrazia e del libero mercato si è macchiata sempre più delle crescenti repressioni contro gli oppositori politici, i media indipendenti e le istituzioni dello stato, a partire da quelle giudiziarie, che sono state ripulite da tutte le voci antigovernative. Le lezioni generali tenutesi nel maggio dell'anno scorso sono state denunciate in Albania e all'estero come non valide a causa degli ampi brogli e delle intimidazioni rilevati dagli osservatori dell'OSCE. Da allora l'Albania è stata di fatto un regime monopartitico e anche le elezioni amministrative tenutesi in ottobre sono state con ogni probabilità falisificate. (fonte: "The Independent", 14.2.1997) |