
Home
Notizie in breve
Approfondimenti
Documenti
Link
I Balcani
La Nato a Est
Guerre&Pace
Scriveteci
|
|

Notizie in breve
12 aprile 1997
- Stato d'emergenza? Niente scioperi in Italia - "Con lo stato di emergenza, dichiarato dal ministro dell'Interno Napolitano per la questione albanese e il continuo arrivo di profughi, gli scioperi dovrebbero essere vietati", ha scritto Lucio Colletti, deputato di Forza Italia, sul quotidiano finanziario "Mf", riferendosi alle agitazioni di questi giorni nel settore dei trasporti. "Con lo stato di emergenza - ha concluso Colletti, ex-ideologo stalinista del PCI - non sono possibili né gli scioperi che violano il codice di regolamentazione, né quelli che non lo violano. Chi li fa dovrebbe essere punito per legge". (Fonte: "Corriere della Sera")
- Le preoccupazioni dei ribelli del sud - I ribelli dell'Albania meridionale sono preoccupati da un eventuale dispiegamento della forza di intervento multinazionale in due città strategiche, Saranda e Tepeleni. Nel frattempo, gli eventi nella regione hanno messo in agitazione i Greci che vivono sul confine con l'Albania, in seguito al moltiplicarsi negli ultimi tempi degli attacchi da parte di gruppi armati albanesi.
I ribelli albanesi, che controllano la maggior parte dell'area meridionale del paese, ritengono di essere stati messi da parte negli sforzi per riportare l'ordine nel paese, poiché non sono stati invitati a partecipare alle riunioni dei funzionari europei che si sono tenute a Roma riguardo al dispiegamento di una forza multinazionale di intervento in Albania. I ribelli hanno messo in guardia i comandanti della forza militare multinazionale, avvisandoli che un loro incontro con il presidente Sali Berisha costituirebbe una provocazione che potrebbe scatenare la rabbia del popolo. (Fonte: "Antenna Reports")
- Situazione caotica a Gramsh - La situazione a Gramsh è ancora molto caotica, dopo che negli ultimi giorni la città albanese si è trasformata in una specie di mercato aperto delle armi. I depositi di armi sono completamente abbandonati e continua la vendita libera di armamenti sul mercato. Sono molti i veicoli che si dirigono da Tirana, Scutari, Elbasan e Berat alla città per comprare le armi a prezzi più bassi e realizzare quindi profitti in altre località. La polizia è completamente assente. Nel distretto sono state ferite cinque persone, delle quali una era una guardia del corpo della finanziaria "Vefa". (Fonte: ATA)
9 aprile 1997
- L'intervento italiano visto dall'America - Due grandi quotidiani americani, più precisamente l'"International Herald Tribune" e il "Washington Post", hanno pubblicato questa settimana dei commenti sull'imminente intervento in Albania di un forza militare guidata dall'Italia. Cominciamo dall'"International Herald Tribune": "Anche se lo scopo [della forza militare] è limitato alla protezione e alla supervisione della distribuzione di aiuti umanitari, si tratta di un impegno che potrebbe fare più male che bene", scrive Frederick Bonnart da Bruxelles, il quale continua affermando che "l'iniziativa mette a rischio non solo la reputazione dell'Italia, ma anche la visione che l'Occidente ha di un'Europa democratica. Il pericolo deriva dalla sempre viva speranza, dietro lo scopo limitato dichiarato a parole, che la forza possa ristabilire l'ordine nel paese. Questa speranza si basa su un fondamentale errore di comprensione delle forze militari e dei metodi con i quali esse conseguono i loro obiettivi. Le forze regolari vengono addestrate ed equipaggiate per vincere conflitti contro un nemico riconoscibile. Il loro obiettivo è chiaro e possono esercitare il massimo della forza per conseguirlo". Nel caso di interventi di pace, prosegue l'autore, "lo scopo deve essere chiaramente definito e reso ampiamente pubblico. Obiettivi come 'mantenere l'ordine' o 'disarmare la popolazione' non sono delle missioni chiare," mentre "la logica [delle forze armate] è semplice: il potere risiede nella loro capacità di distruggere e uccidere". Bonnart nota poi come "in Albania, non solo il governo centrale non controlla il paese, ma non esistono nemmeno delle vere e proprie parti in conflitto. Le bande armate abbondano, ma non è noto in quale misura controllino il territorio [...] Un governo effettivo potrebbe emergere dalle elezioni promesse per giugno. Ma le forze di intervento non hanno né il mandato, né le forza per garantire che queste elezioni si tengano, si svolgano correttamente e vengano accettate dalla popolazione. Per raggiungere questi scopi sarebbero necessarie delle forze molto più ampie. "In assenza di un governo credibile", prosegue Bonnart, "si renderà necessario creare una sorta di amministrazione di tipo coloniale, incaricata di gestire il paese fino quando le sue istituzioni non saranno in grado di assumersi le loro responsabilità. E anche se ciò fosse accettabile per la comunità internazionale, si andrebbe senza alcun dubbio incontro a un'opposizione popolare, con il conseguente scoppio di violenza. Si avrebbero vittime da entrambe le parti".
Il "Washington Post" commenta l'iniziativa italiana affermando che "un ruolo così di prima linea è inusuale per l'Italia. Per più di cinquant'anni il paese è stato uno del seguito, piuttosto che un leader, nelle missioni militari di questo tipo. I ricordi delle avventure estere del dittatore fascista Mussolini e la volontà di conformarsi ai desideri degli USA negli affari internazionali hanno fatto dell'Italia un paese di secondo piano [...]. Alcuni giornali, in particolare il Corriere della Sera, hanno messo in atto una campagna a favore dell'intervento, asserendo che ormai è giunto il momento per l'Italia di dare prova di maturità a livello internazionale, prendendo direttamente nelle proprie mani i destini della propria politica estera. Ma dietro l'esibizione di muscoli si sente trasparire un tono di trepidazione. Il governo italiano deve ancora formulare esattamente come realizzerà gli obiettivi che si è posto: non solo la consegna di aiuti umanitari, ma la restaurazione di una pace sufficiente a consentire il ritorno in Albania di migliaia di rifugiati giunti nella penisola". L'autore, Daniel Williams, si chiede come l'obiettivo limitato formulato dagli italiani possa rendere possibile il rimpatrio dei rifugiati e ricorda che "sono scappati non dalla fame, ma dai fucili in mano a quasi ogni famiglia albanese. In ogni caso," continua Williams, "il governo albanese spera in qualcosa di più: 'Vogliamo che le forze di pace internazionali creino le condizioni per un pacifico svolgimento delle elezioni a giugno', ha ricordato il portavoce del primo ministro albanese Fino. [...] Ma la principale preoccupazione dell'Italia", conclude Williams, "è quella di tenere gli albanesi a casa".
8 aprile 1997
- 7 aprile: commemorato l'anniversario dell'invasione italiana - Il 58° anniversario dell'inizio della resistenza del popolo albanese contro l'invasione da parte dell'Italia fascista è stato commemorato lunedì 7 aprile nella città di Durazzo. Il rappresentante del consiglio comunale della città, Shpetim Kodra, ha sottolineato che Durazzo è stato il primo luogo in cui sono sbarcati gli invasori italiani, che hanno incontrato la resistenza degli albanesi. Quando l'Italia fascista è successivamente capitolata, ha proseguito Kodra, gli albanesi hanno ospitato nelle loro case i soldati italiani che fuggivano dal nuovo invasore: l'esercito tedesco. (Fonte: ATA).
- La Grecia ha le idee chiare - Il Ministro della Difesa greco Tsohatzoupoulos ha rilasciato sabato 5 aprile una intervista al quotidiano francese Le Monde. Tsohatzoupoulos ha detto a chiare lettere che la colpa della crisi in Albania è da attribuirsi al presidente Sali Berisha, sottolineando che l'appoggio del suo paese va al governo di Bashkim Fino. A differenza di Prodi, il Ministro della Difesa greco ha poi affermato che scopo della missione sarà innanzitutto quello di disarmare i ribelli e solo in secondo luogo quello di proteggere gli aiuti. Per il disarmo dei ribelli Tsohatzoupoulos ritiene tuttavia che la soluzione più conveniente sia quella di "acquistare" le armi da chi le detiene. Prodi aveva affermato ieri che l'intervento militare avrebbe avuto l'unico scopo di proteggere gli aiuti internazionali. Il Ministro della Difesa greco, infine, ha affermato che il suo paese accetta con favore la partecipazione di un contingente turco alla forza di sicurezza, ma ha messo in guardia la Turchia dall'utilizzare la crisi albanese per interferire nei Balcani. "La Turchia non è direttamente coinvolta, perché non è un paese balcanico", ha affermato Tsohatzoupoulos. La Grecia parteciperà all'intervento militare con un contingente di 700 soldati. (Fonte: Reuter)
- Gli USA appoggiano il governo di Tirana e non i ribelli - Il presidente del Partito Democratico albanese (il partito di Berisha), Tritan Shehu, si è incontrato oggi con l'ambasciatore americano a Tirana, Mariza Lino, su richiesta di quest'ultima. Il colloquio ha riguardato l'attuale situazione in Albania, i problemi che sono emersi negli ultimi mesi, gli sforzi del PD per superare la crisi e altro ancora. L'ambasciatore Lino si è espressa a favore unicamente del potere legale e non dei cosiddetti comitati. (Fonte: ATA).
- La Macedonia si attiva - Domenica 6 aprile si sono svolte sul territorio macedone delle ampie manovre congiunte dell'Esercito macedone e di forze speciali dell'Esercito americano (i berretti verdi). Lo scopo di queste manovre è stato quello di "aumentare l'interoperabilità delle forze armate macedoni con quelle della NATO". Il giorno successivo, lunedì 7, il governo di Skopje si è riunito per esaminare la situazione albanese. Il governo macedone ha espresso il suo pieno sostegno ai tentativi del governo albanese di normalizzare la situazione nel paese. Le autorità governative macedoni si sono inoltre dette pronte a mettere a disposizione delle forze militari che interverranno in Albania "tutte le vie di trasporto del paese e l'aeroporto di Ohrid", vicino al confine con l'Albania. Secondo il quotidiano di Skopje Vecer, vicino al governo, verso la metà di aprile si dovrebbe tenere a Ohrid un summit (a livello di primi ministri o di ministri degli esteri) tra la Macedonia e l'Albania, per discutere tra le altre cose di dell'eventuale partecipazione di un contingente macedone all'intervento militare nel paese confinante.(Fonte: MILS)
- Radio Tirana: albanesi di Macedonia sull'orlo della rivolta - "Il senso di ribellione degli albanesi contro il sistema macedone (che reprime questo gruppo etnico) cresce continuamente ed è indice di una escalation che potrebbe assumere proporzioni imprevedibili e infliggere danni incalcolabili al paese" ha affermato il corrispondente di Radio Tirana dalla Macedonia. Nel suo commento, la radio statale albanese ha detto che al fine di prevenire una tale escalation, gli albanesi dovranno assumere un approccio unitario, sottolineando che le forze politiche albanesi in Macedonia non hanno ancora raggiunto un consenso in merito a una piattaforma comune. Radio Tirana ha poi ricordato che il partito albanese che fa parte della coalizione di governo (il PDP, moderato - un altro partito albanese più radicale, il PDPA, si trova all'opposizione) sta perdendo la fiducia dei suoi elettori, come hanno dimostrato le elezioni amministrative dell'inverno scorso. (Fonte: MILS)
6 aprile 1997
- 1500 alla manifestazione di Brindisi - Sono 1500 le persone che questa mattina hanno manifestato a Brindisi contro il blocco navale militare messo in atto dall'Italia. La manifestazione era stata indetta da varie associazioni e forze politiche. Il verde Luigi Manconi ha affermato, nel suo intervento, che "esiste il razzismo anche a sinistra". "Prodi come Berisha" sono state invece le parole che ha pronunciato dal palco un esponente dei Cobas. (Fonte: Popolare Network).
- Casini e Mastella da Berisha - Una delegazione del CCD (Centro Cristiano Democratico), guidata dal suo segretario Casini e dai deputati Fontana e Mastella, si è incontrata ieri con il presidente Berisha. Berisha ha ringraziato la delegazione per essere venuta in visita a Tirana e "il governo e il popolo italiano per la loro amichevole solidarietà". Casini ha trasmesso a Berisha il saluti della delegazione, di Berlusconi, di Fini e di Buttiglione, comunicandogli la lro intenzione di sostenere il presidente albanese, il Partito Democratico e gli sforzi del governo albanese in vista delle prossime elezioni. Casini si è pronunciato a favore dell'intervento militare in Albania e si è detto preoccupato della posizione assunta da alcune forze politiche italiane. Durante la conferenza stampa ha affermato che "il Governo di Riconciliazione Nazionale è emerso da una tavola rotonda avviata da Berisha e il parlamento che ha dato il voto di fiducia a questo governo è lo stesso che ha votato per la rielezione di Berisha come presidente". Casini ha proseguito dichiarando che il CCD è d'accordo con il Partito Democratico albanese sul fatto che "i comitati del sud non devono essere legalizzati". Infine, Casini ha sottolineato che il CCD e il PD hanno delle relazioni fraterne e fanno parte dello stesso spettro politico. (Fonte: ATA)
- 50 milioni di dollari dalla Turchia - Il governo turco sta mettendo a punto un piano per la fornitura all'Albania di un aiuto pari a 50 milioni di dollari. I turchi si sono affrettati a preparare un piano di aiuto, dopo avere saputo che la Grecia si stava apprestando a effettuare una donazione. La Turchia è molto preoccupata di un possibile espandersi della crisi albanese alle aree circostanti e segue con estrma attenzione gli sviluppi della situazione in Macedonia e Bulgaria, dove vi sono ampie minoranze turche. I turchi si sono già impegnati a partecipare al prossimo intervento militare nel paese con un contingente di 500 uomini. Ankara aveva firmato un trattato di cooperazione militare con l'Albania nel 1995 e i due paesi hanno tenuto numerose manovre militari congiunte nell'ambito dei programmi della Partnership per la Pace. (Fonte: Turkish Press Review).
5 aprile 1997
- I leader dei ribelli invitano gli italiani a Valona - Ieri, dopo una visita del Ministro della Difesa albanese Vukaj a Valona, i leader degli insorti della città adriatica hanno inviato dei rappresentanti a Tirana, con l'incarico di contattare i diplomatici italiani e di assicurare loro che le truppe italiane inviate per proteggere gli aiuti al paese saranno bene accolte anche a Valona. (Fonte: AP)
- Liti democratiche - Circa 20 parlamentari del Partito Democratico hanno dichiarato ieri di non volere "più accettare il diktat del presidente" e hanno accusato Berisha di avere accumulato troppo potere. I parlamentari non hanno tuttavia abbandonato il partito e hanno affermato che la soluzione dei problemi dell'Albania "può essere trovata nell'ambito del programma del Partito Democratico". Il presidente del partito, Tritan Shehu, ha definito "immorale" da parte del gruppo tirarsi in dietro propro nel momento in cui l'Albania "si trova ad affrontare un colpo di stato contro la democrazia". L'ex-vice primo ministro Dashamir Shehi, uno dei leader del gruppo dissenziente all'interno del Partito Democratico ha dichiarato: "La colpa maggiore per questa crisi è da addebitarsi a lui (Berisha). Si tratta di una crisi enorme, la più grave che abbiamo mai dovuto ad affrontare, perché è economica, politica, morale, una crisi di fiducia nelle istituzioni", ha dichiarato alla televisione italiana. Già prima della dichiarazione dello stato di emergenze un gruppo di esponenti del Partito Democratico aveva pubblicato un documento di accusa nei confronti della dirigenza del partito, nel quale si affermava tra l'altro che i leader del Partito Democratico avevano "reso difficili i rapporti con gli Stati Uniti". (Fonti: ATA, AP)
- Rugova va a New York, Milosevic no - Il presidente della repubblica albanese del Kosovo, Ibrahim Rugova, è partito ieri per New York, dove il 7 comincerà una tavola rotonda sulla regione, sotto il patrocinio del governo americano. Il Partito Socialista di Milosevic ha rifiutato di inviare suoi rappresentanti, affermando che il Kosovo è un problema interno della Jugoslavia. Almeno uno - e forse due - dei leader dell'opposizione serba parteciperanno invece all'iniziativa, così come esponenti di Nuova Democrazia, un partito vicino a quello di Milosevic. (Fonte: AP).
- Anche la Bulgaria offre truppe - Il governo bulgaro ha offerto la propria partecipazione all'imminente intervento militare in Albania, esprimendo al contempo il proprio appoggio a ogni soluzione che possa riportare l'ordine nel vicino paese balcanico. Un altro paese dell'area, la Romania, parteciperà con un consistente contingente (400 soldati). Il presidente romeno Costantinescu aveva di recente espresso il proprio appoggio a Berisha. La destra bulgara, oggi al potere, ha avuto in passato legami con la mafia albanese, per il tramite dell'ambasciatore bulgaro a Tirana Naumov, proprietario di numerose case da gioco in Albania. La rimozione dell'ambasciatore, che tra l'altro aveva minacciato numerosi dipendenti dell'ambasciata, era stata richiesta dal Partito Socialista Bulgaro allora al governo, ma aveva incontrato il veto del presidente bulgaro Zhelev, esponente del partito SDS attualmente al potere. Naumov ha portato normalmente a termine il proprio incarico questa settimana. (Fonti: BTA, Kontinent, TV Albanese)
- La NATO è troppo occupata - La NATO ha deciso ieri di cancellare un'esercitazione militare il cui svolgimento era previsto per la prossima settimana in Spagna e alla quale avrebbero dovuto partecipare Francia, Germania, Grecia, Italia, Olanda, Spagna, Turchia, Gran Bretagna e Stati Uniti. L'esercitazione "Destined Glory 97" è stata cancellata perché "numerosi paesi hanno annullato o ridotto la loro partecipazione al fine di potere far fronte ad altri impegni". Una portavoce della NATO ha affermato che uno dei motivi è l'ormai prossimo intervento militare in Albania. (Fonte: Reuter).
3 aprile 1997
- Le vittime della strage - Ecco l'elenco delle vittime della strage del Canale di Otranto, avvenuta il 28 marzo, così come è stato fornito in un primo momento dall'Ambasciata albanese a Roma e riportato dal "Corriere della Sera" del 1 aprile (n.i. sta per non identificato):
1) Haneme Birce, madre di Skerdilaid Birche, superstite; 2) Zylima Sulejmani, 22 anni; 3) Krenar Sulejmani, 27 anni; 4) Alban Sulejmani, 4 anni (rispettivamente sorella, cognato e nipote di Rapo Mehmenti, superstite); 5) Mirad Kacaku, 28 anni, marito di Luaneta Taullau, salvata; 6) Lezantina Xhavara, 25 anni; 7) Kredenza Xhavara, sei mesi (rispettivamente moglie e figlia di Krenar Xhavara, salvato); 8) Besmir Bala, 10 anni, figlio di Lavdosh Bala, salvato; 9) n.i., forse lo zio di Elvis Isufi, salvato; 10) n.i., amico di Isufi; 11) Fatos Kajo, 22 anni; 12) Robert Bajrami, 19 anni; 13) Kasiani Bestrova, 30 anni; 14) Dritero Bestrova, 10 anni; 15) Kostandin Bestrova, 2 anni (i tre sono la moglie e i due figli di Bardhosh Bestrova, salvato; 16) Miklovan Troqe; 17) Ermal...; 18) Kozeta Berberi, 21 anni; 19) Kedion Sula, 2 anni; 20) Fiqiri Sula, 30 anni; 21) Ervin Sula, 15 anni (moglie, figlio, fratello e cugino di Eduard Sula, salvato); 22) Latif Berberi, 55 anni; 23) Kastrito Basha, 24 anni; 25) Zhylien Basha, 3 anni; 26) Irma Greko 21 anni; 27) Kristi Greko, 3 mesi (rispettivamente moglie e figlio di Alesander Greko, salvato); 28) ... Merko; 29) ...Merko, moglie dell'uomo; 30) Ceco Naci; 31) n.i., forse lo zio di Naci; 32) Lindita Demiri, 12 anni (figlia di Ismete Demiri, salvato); 33) Bardhok Lamaj; 34) Tushe Lamaj; 35) Bartjele Lamaj (figlia della coppia Lamaj); 36) Quemal Roshi; 37) Lida Roshi; 38) ... Roshi, figlia della coppia Roshi; 39) Pushime..., 70 anni; 40) Romeo Guri, 29 anni; 41) Ana Guri; 42) ..., il figlio di sette mesi della coppia Guri; 43) n.i.; 44) figlio di n.i.; 45) anche lui figlio di n.i.; 46) n.i., forse una donna di Babica; 47) n.i., figlia della donna di Babica; 48) n.i., altra figlia della donna di Babica; 49) n.i., forse un uomo di Lushnja; 50) n.i., la moglie dell'uomo di Lushnja; 51) n.i., un uomo di Valona; 52) n.i., la moglie dell'uomo di Valona; 53) Albi ...; 54) n.i., forse un amico di Albi; 55) Bektash Tahiri; 56) n.i., un amico di Tahiri; 57) n.i., un altro amico di Tahiri; 58) Teferi Salinu, 45 anni; 59) n.i.; 60) n.i.; 61) Anife Bekotara, 41 anni; 62) Genti Bekotara, 11 anni; 63) Heraldo Bekotara, 12 anni (rispettivamente moglie e due figli di Sali Bekotara, salvato); 64) Lirim Bulla, 18 anni; 65) Zini Muca; 66) Maze Seferi, 31 anni; 67) Brunilda Seferi; 68) ...Seferi (sono la moglie e i due figli di Musa Seferi, salvato); 69) Vjollca Kacupi; 70) Dituri Kacupi; 71) n.i.; 72) Mimoza Xhavara, 33 anni; 73) Kamela Xhavara, 10 anni; 74) Gerald Xhavara, 5 anni; 75) Majlinda Xhavara, 5 anni; 76) Bardhosh Deliaj, 44 anni; 77) Burbuqe Deliaj, 39 anni; 78) n.i., un uomo di Cakrani; 79) n.i., la moglie dell'uomo di Cakrani; 80) n.i.; 81) n.i.; 82) n.i.; 83) n.i.; 84) n.i.; 85) n.i.;
2 aprile 1997
- L'appoggio degli Stati Uniti all'intervento militare - Il portavoce del Dipartimento di Stato americano John Dinger ha affermato che gli Stati Uniti non parteciperanno alla forza multinazionale che interverrà in Albania, ma prenderanno in considerazione ogni richiesta di appoggio, rifiutando peraltro di fornire precisazioni in merito a che tipo di richieste Washington potrebbe ricevere. Dinger ha inoltre affermato la disponibilità degli USA a partecipare a una missione civile dell'OSCE di supporto alla democrazia e alle elezioni.
|
|