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17 settembre 1997
- Ancora proteste per le piramidi
- Il 15 settembre decine di cittadini hanno manifestato di fronte alla sede centrale della Vefa Holding per protestare contro il congelamento dei fondi, ma la società non ha ancora emesso un rapporto. I manifestanti hanno quindi marciato verso il centro gridando: "Vogliamo i nostri soldi". E' stato il secondo giorno di protesta da parte dei risparmiatori che da gennaio non hanno più potuto ricuperare i loro crediti. Il governo albanese ha incontrato difficoltà nel sottoporre a revisione i conti delle società di fronte al rifiuto opposto da queste ultime. (Fonte: ATA).
- Iniziato il processo a Ramiz Alia
- L'8 settembre è cominciato a Tirana il processo contro l'ultimo presidente comunista albanese Alia, accusato di genocidio e crimini contro l'umanità, e contro due ex-ministri degli interni. Alia era stato arrestato per la prima volta il 2 febbraio 1996 e il processo si tiene in sua assenza, dopo che egli ha abbandonato il paese (probabilmente per la Francia) alcuni mesi fa durante l'insurrezione. (Fonte: ATA)
- La polizia di Berisha e Zani
- Il segretario di stato presso il Ministero degli Interni, Ndre Legisi, ha dichiarato venerdì che segmenti speciali delle forze di polizia di Valona, accusate di avere sostenuto le attività del capo della banda, noto come Zani, hanno consentito a quest'ultimo di scappare. Legisi ha aggiunto che presto verranno avviati procedimenti penali e disciplinari contro le persone responsabili, aggiungendo che forze speciali della polizia, durante il periodo dei disordini hanno collaborato con bande armate e ora dovranno risponderne. (Fonte: ATA)
- Manovre militari in Italia
- Si terranno nei prossimi giorni, in prossimità della città italiana di Bolzano, le manovre militari multinazionali "Esperia '97", nell'ambito del programma della Partnership per la Pace, l'organizzazione militare della NATO, allargata a paesi dell'Est e del Nord Europa. Alle manovre, oltre all'esercito italiano, parteciperanno contigenti di Austria, Slovenia, Ungheria, Albania, Macedonia. (Fonte: Dnevnik).
- La NATO in Bosnia anche per il Kosovo e la Macedonia
- L'alto rappresentante della "comunità internazionale" in Bosnia, Carlos Westendorp, ha dichiarato al quotidiano spagnolo El Pais che è inimmaginabile che la NATO si ritiri dalla Bosnia l'anno prossimo, aggiungendo che la sua presenza è connessa anche con "i problemi del Kosovo e della Macedonia". Il mandato della NATO in Bosnia scade nel giugno 1988. Westendorp ha dichiarato che probabilmente ci vorranno svariati anni prima che la NATO si ritiri dalla Bosnia ed Erzegovina. Perché la NATO dovrebbe ritirarsi in Ungheria e in Italia per monitorare la situazione, quando "il problema è lì, all'interno. Non si tratta solo della Bosnia, ma anche del problema del Kosovo e della Macedonia", ha sottolineato nuovamente Westendorp. (Fonte: RFE/RL)
- Rugova a Tirana
- Il presidente della repubblica clandestina del Kosovo, Ibrahim Rugova, ha iniziato il 15 settembre una visita a Tirana, dove si è incontrato con il Ministro degli Esteri albanese Paskal Milo. Rugova ha dichiarto che "in Albania si sente un'atmosfera di tranquillità e di dialogo politico. I problemi possono essere risolti solo con mezzi democratici". Rugova ha proseguito affermando: "Siamo una sola nazione e dobbiamo lavorare insieme a vantaggio degli albanesi, ovunque si trovino". "L'Europa e gli Stati Uniti hanno di recente diretto la loro attenzione verso i Balcani e pertanto dobbiamo lavorare il più possibile per meritarci questa loro attenzione". (Fonte: ATA)
- Belgrado punta a intensificare lo sfruttamento delle risorse del Kosovo
- La Facoltà di Mineralogia e Metallurgia di Belgrado sta mettendo a punto un progetto per l'individuazione e lo sfruttamento intensivo delle risorse carbonifere del Kosovo, al fine di utilizzarle per l'intero sistema energetico della ex-Jugoslavia. Il progetto prevede la costruzione di stazioni termoelettriche, con una capacità di 2.800 Megawatt, che andranno ad aggiungersi a i sette precedenti blocchi, dalla capacità di 1.500 Megawatt. Secondo lo studio, esisterebbero riserve di carbone per 20 milioni di tonnellate, sufficienti a coprire un periodo di 1.500 anni. (Fonte: ATA).
- Cemento colonizzato
- L'Albania produce circa 200.000 tonnellate di cemento all'anno, pari a solo il 20% del fabbisogno del paese. La rimanente parte viene importata. La produzione è incentrata a Fushe Kruje, Elbasan e Valona. Questo settore è uno dei pochi sopravvissuti durante gli ultimi 6-7 anni. L'importazione di cemento è in forte crescita, mentre prima del '90 l'Albania esportava100.000 tonnellate all'anno. Secondo dati dell'ANSA, l'Albnia consuma ben il 10,6 per cento delle esportazioni italiane di cemento, con un aumento nel 1996 del 64,7 per cento rispetto all'anno precedente. Gli stabilimenti albanesi attualmente producono solo il cemento del tipo 400, uno di quelli di qualità più scarsa. In precedenza gli stessi stabilimenti producevano dieci tipi diversi di cemento. Il settore della produzione del cemento è stato creato in Albania nel 1928, quando a Scutari è stato aperto il primo stabilimento con tecnologia tedesca. (Fonte: ATA)
- Petrolio colonizzato
- Il direttore della compagnia petrolifera inglese "Premier Oil", Steve Lauden, ha trattato con il presidente della repubblica albanese Mejdani un contratto per espandere il programma di investimenti della società, che nel giro di cinque anni dovrebbe raggiungere $240 milioni di dollari. Lauden ha affermato che il suo progetto consentirebbe di triplicare l'estrazione di petrolio e di aprire la strada a collaborazioni con altre potenti aziende inglesi e tedesche. Alle trattative ha partecipato anche Dimitris Tsisiragos, uno dei rappresentanti di un'affiliata della Banca Mondiale nel settore privato (molto attiva nei Balcani), la IFC. Tsisiragos ha inoltre detto che la sua organizzazione è pronta a incentivare anche i piccoli investimenti in varie aree del paese e ha proposto dei progetti per la privatizzazione del settore bancario albanese. (Fonte: ATA).
- Acqua colonizzata
- La settimana scorsa sono ripresi i lavori presso il serbatoio idrico di Bovilla, vicino a Tirana, considerato l'opera idrotecnica più importante dell'Albania. I lavori erano stati sospesi sei mesi fa. L'impianto dovrebbe fornire l'anno prossimo a Tirana un approvvigionamento idrico 24 ore su 24. I lavori a Bovilla sono cominciati nel 1990 con fondi del governo albanese. Ora le opere sono finanziate dal governo italiano, sulla base di una convenzione finanziaria stipulata con la banca Mediocredito Centrale. Il relativo progetto è stato finanziato nel novembre 1992 da una commissione congiunta albanese-italiana. Il governo italiano si è impegnato a fornire circa 218 miliardi di lire in finanziamenti, parte dei quali come credito diretto a Bovilla. (Fonte: ATA)
- E nella vicina Macedonia...
- Il governo macedone e la Banca europea per il rinnovo e lo sviluppo (EBRD) stanno per stipulare un contratto che prevede la partecipazione della banca dell'UE alla privatizzazione della "Makedonskite Telekomunikacii", la società di telecomunicazioni statale, con una quota di 50 milioni di dollari. La EBRD avrà un suo membro nel Consiglio di Amministrazione della società. Nel giro di qualche giorno verrà scelta una società occidentale che farà da consulente per la scelta dei futuri azionisti cui verranno vendute le rimanenti azioni. (Fonte: MILS)
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