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![]() L'Italia e i BalcaniNOTIZIE EST #500 - ITALIA/KOSOVO 28 novembre 2001 IL POVERO SIG. ROSSI / L'ARIA FRITTA "ALLA SCAJOLA" due commenti di Andrea Ferrario 1) IL SIG. ROSSI E IL DR. RUGOVA Il signor Rossi è una persona che ci tiene ad essere informata. Per questo ogni mattina si reca all'edicola, compra un bel pacco di giornali e li legge tutti con grande attenzione per intero, notizie internazionali comprese. Il signor Rossi, inoltre non ha pregiudizi politici, motivo per cui oltre ai principali quotidiani nazionali, come "La Repubblica", e alle più autorevoli testate locali, per esempio "Il Piccolo", legge regolarmente anche giornali di estrema destra ed estrema sinistra come, rispettivamente, "La Padania" e "Il Manifesto". Certo, gli costa molto tempo e non pochi soldi acquistare e leggere da cima a fondo tutta questa carta stampata, ma, pensa il simpatico e lodevole signore, almeno così è possibile garantirsi un'informazione completa e affidabile su quanto avviene nel mondo. La settimana scorsa, tuttavia, il povero Rossi è trasecolato: quasi tutti i giornali riportavano la notizia della netta vittoria del partito di Rugova alle elezioni kosovare e della possibile imminente elezione di quest'ultimo a presidente del Kosovo. Come se non bastasse, subito dopo le elezioni, Rugova, secondo quanto scrivevano alcuni dei giornali, aveva avanzato in pubblico con energia delle battagliere richieste di indipendenza per il Kosovo. "Ma come è possibile?", si è domandato l'esterrefatto Rossi, memore delle notizie da lui lette sulla stampa italiana nelle ultime settimane. "Questo Rugova deve essere allo stesso tempo un pazzo e un superman. Nel giro di tre settimane è riuscito ad abbandonare la politica ritirandosi a vita privata, a essere ricoverato in gravi condizioni a Parigi per un infarto in seguito a uno sciopero della fame e, inspiegabilmente, a vincere le elezioni generali. E tutto questo dopo avere fatto da editorialista per un giornale della Lega Nord e avere condotto la campagna elettorale alla guida di un partito spaccato in due per colpa di infiltrati dell'UCK al soldo di Bin Laden...". Da allora il povero signor Rossi passa giorno e notte a sfogliare gli arretrati di tutti i giornali comprati negli ultimi mesi, nella convinzione che evidentemente qualcosa deve essergli sfuggito, ma ancora non riesce a trovare dove si nasconde l'inghippo e a darsi così pace... Stiamo esagerando? Forse, ma sinceramente il caso dell'ipotetico signor Rossi non ci sembra così irrealistico. Fino a oggi, infatti, nessuna delle fonti citate ha ancora pubblicato una riga di smentita delle notizie non vere comparse sulle proprie pagine (si veda tutta la serie dei numeri di "Notizie Est" sul "giallo Rugova") e che fanno letteralmente a pugni con la realtà della vittoria di Rugova... 2) ARIA FRITTA "ALLA SCAJOLA" L'8 novembre scorso il "Corriere della Sera" ha pubblicato un articolo in cui si riferisce di un rapporto del ministero degli interni italiano sulla "minaccia del terrorismo islamico nei Balcani" (lo abbiamo inserito, a titolo documentativo, nel sito "I Balcani" e lo potete leggere a: http://www.ecn.org/est/balcani/italia/soldiemoschee.txt). Il rapporto di cui riferisce il "Corriere" si aggiunge alla lunghissima serie di materiali dai chiari fini politici fatti circolare in questo periodo in cui, in seguito agli attentati negli Stati Uniti, la politica internazionale e locale nei Balcani deve essere evidentemente ricalibrata per l'ennesima volta. A partire da tutta la faccenda del "giallo Rugova", nella sua parte più politica, cioè quella della (falsa) denuncia dei nessi tra UCK e Bin Laden, fino alle notizie, poi rivelatesi false, pubblicate da grandi testate britanniche e tedesche, come quella relativa a "scuole per estremisti islamici" in Bulgaria, o ancora al falso dell'agenzia russa Novosti sui campi di Al Qaeda in Kosovo nei quali sarebbero stati addestrati terroristi albanesi (in zone rivelatesi poi abitate esclusivamente da serbi!), in questi due ultimi mesi abbiamo assistito a una vera e propria valanga di notizie allarmistiche prive di ogni riscontro o tendenziose, oppure di pure e semplici veline basate su "aria fritta", tutte relative al pericolo del terrorismo islamico nei Balcani. Come ormai si è purtroppo dimostrato in questi anni, la quantità fa la qualità e replica se stessa: ogni nuovo articolo sull'argomento servirà come riferimento per altri articoli analoghi... Il contenuto del rapporto di cui riferisce il "Corriere della Sera" non dice nulla che non sia stato già ripetuto centinaia di volte: nei Balcani operano ONG islamiche che sotto la copertura degli aiuti umanitari starebbero organizzando una micidiale rete terroristica guidata da Bin Laden. Si parla di "colonizzazione islamica in atto nei Balcani", di "giovani convertiti all'islamismo" e di "centinaia di soldati già reclutati da Al Qaeda tra il Kosovo e l'Albania". Si grida al pericolo della "estensione dell'area di influenza islamica verso l'Occidente" e del "fiorire nelle immediate adiacenze delle nazioni europee [evidemente per il ministero i paesi balcanici non sono 'nazioni europee'] di nuovi gruppi integralistici". Spuntano anche i riferimenti alla minaccia della creazione nei Balcani di una "dorsale verde", termine di milosevicana memoria. Le prove? Gli indizi? Qualche dato concreto che giustifichi l'allarme? Nei brani del rapporto che vengono riportati dal quotidiano milanese non ne troverete nemmeno uno. Questo rapporto, che per i contenuti che ne vengono riferiti potrebbe essere stato scritto anche da uno scolaretto delle elementari, basa la sua credibilità solo ed esclusivamente sull'autorevolezza della fonte: il ministero degli interni. Un'autorevolezza che evidentemente dovrebbe essere garantita dalla figura al di sopra di ogni sospetto di colui che guida il ministero, lo Scajola di "genovese" memoria, membro dell'esecutivo di un altro personaggio al di sopra di ogni sospetto, il cavalier Silvio Berlusconi. Se nel "rapporto" brillano per la loro assenza i dati, gli indizi e le prove, non mancano però delle vere e proprie perle. Il "Corriere" riporta un brano del rapporto in cui si scrive che "la base per portare a termine" il progetto della creazione di una dorsale verde terroristica "è stato l'esodo degli albanesi dopo l'ultimo conflitto che ha dato la possibilità di canalizzare il flusso degli albanesi verso Montenegro, Macedonia e Bosnia e dunque di rafforzare la presenza musulmana in queste aree". Secondo il ministero degli interni, l'esodo degli albanesi sarebbe avvenuto "dopo l'ultimo conflitto"! La verità è esattamente opposta, l'esodo si è verificato durante il conflitto e dopo c'è stato il rientro totale dei profughi albanesi "portatori di terrorismo islamico" (li si potrebbe forse definire anche "islamicopositivi"?). Secondo la logica del ministero, quindi, la base della dorsale verde dovrebbe essersi da tempo vanificata... Ma chi ha organizzato questo esodo, "canalizzandone" il flusso? I pericolosi eversori islamici dell'UCK? In realtà l'organizzatore dell'esodo è stato un ben noto signore serbo, attualmente domiciliato all'Aia... La strada delle indagini qui potrebbe farsi un po' scivolosa, perché se si andasse a vedere chi alla vigilia dello scoppio del "conflitto" ha rimpinzato le casse di tale signore che si deve desumere per via logica, stando a quanto scrive il ministero dell'interno, essere la mano lunga di Bin Laden nei Balcani, si arriverebbe direttamente in Italia e a una nota azienda allora a partecipazione statale... Quindi, se si dovesse seguire la logica assurda del "rapporto" del ministero degli interni, tra i principali mallevadori del terrorismo islamico nei Balcani andrebbero annoverate le autorità italiane che all'epoca detenevano la quota di controllo di tale nota azienda. Come dire: dateci un Bin Laden, e faremo del mondo intero una barzelletta... |