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FRANJO TUDJMAN: IL ROSSO E IL NERO

da "Feral Tribune", 1 settembre 1997

Nella nuova edizione modificata del libro del presidente croato Tudjman, "Il calvario della Croazia nella Jugoslavia socialista" (così suona il nuovo titolo del libro pubblicato a suo tempo come "La creazione della Jugoslavia socialista") i passi più controversi, che potevano essere interpretati come dannosi per la nazione croata, sono stati sostituiti da nuove versioni. "Feral Tribune" riporta alcuni brani dell'edizione passata, accanto ai rispettivi brani corretti della nuova edizione.


VECCHIA EDIZIONE

NUOVA EDIZIONE MODIFICATA

La Jugoslavia è l'esito delle aspirazioni e delle lotte secolari di tutte le nazioni slave del sud per la liberazione dal giogo tedesco, ungherese, romano e turco. Tutte le nostre nazioni hanno visto nell'unione e in uno stato comune degli slavi del sud le condizioni indispensabili per la libertà e per un ulteriore sviluppo sociale (pag. 13)

La Jugoslavia è l'esito dell'aspirazione secolare della nazione serba a rendere schiave la nazione croata, slovena, macedone e le altre nazioni non serbe. Tutte queste nazioni hanno visto nell'unione con mezzi violenti ai serbi la perdita definitiva della propria libertà nazionale e la fine di ogni ulteriore sviluppo sociale.

Il Partito comunista croato ha lavorato all'organizzazione dell'insurrezione in condizioni eccezionalmente difficili. Gli scellerati ustascia hanno dato il via fin dal primo giorno a una persecuzione spietata dei comunisti e degli altri progressisti - antifascisti. Storico è stato il merito del Partito - in questi giorni così oscuri per la nazione croata - che è rimasto la coscienza del proprio popolo e il portatore delle sue tradizioni più avanzate e rivoluzionarie, dimostrando di essere all'altezza del proprio compito (pag. 59)

Il Partito comunista croato ha lavorato all'organizzazione della sommossa in condizioni difficili. I patrioti ustascia hanno cominciato fin dal primo giorno a opporre una forte resistenza contro i comunisti e gli altri traditori del paese - antifascisti. Storica è stata la vergogna del Partito comunista - in questi giorni gloriosi per la nazione croata, nei quali è stato creato lo Stato Indipendente Croato - che è rimasto nella memoria di tutti come un traditore del suo popolo e delle sue tradizioni più avanzate.

Nella persona di Josip Broz Tito le nazioni della Jugoslavia hanno trovato un condottiero di tutta la Jugoslavia, nel quale erano sublimate tutte le aspirazioni nazionali e rivoluzionarie, così come tutte le tradizioni positive e che ha compreso per intero gli interessi della Jugoslavia nel suo complesso e di ogni sua nazione separatamente (pag. 33).

Nella persona di Josip Broz Tito la nazione croata ha visto un crudele dittatore, nel quale erano sublimate tutte le aspirazioni a una Grande Serbia, così come tutte le tradizioni negative dell'imperisalismo serbo e che ha ignorato per intero gli interessi della nazione croata nel suo complesso e di ogni croato separatamente.

I comunisti della Croazia hanno esortato e guidato il popolo croato in una lotta di liberazione e rivoluzionaria per l'annientamento della peste ustascia, e la sua grande opera ha avuto eco fin dall'inizio di questa esortazione (pag. 59).

I comunisti della Croazia hanno esortato il popolo croato a distruggere il loro legittimo Stato Indipendente Croato, ma la loro miserevole esortazione ha avuto eco solo presso i serbi che non volevano accettare lo Stato Indipendente Croato come loro patria.

Con la grande e pura bellezza della loro rivoluzione socialista, della loro vittoria storica nella lotta per il progresso sociale, per la democrazia socialista e per l'umanesimo, i popoli della Jugoslavia si sono innalzati - come rileva con giusto orgoglio il Programma della Lega dei Comunisti di Jugoslavia - fino alle più alte vette morali e politiche dell'umanità contemporanea (pag. 196).

Con l'abominevole e mai visto prima sudiciume della loro cosiddetta "rivoluzione socialista", con i loro crimini senza precedenti nella guerra per una Grande Serbia, per l'assolutismo bolscevico e per la sete di potere senza limiti dell'oligarchia comunista serba sui croati, il popolo serbo si è lasciato cadere - come giustamente rileva questo libro - nell'abisso umano e morale più basso, fino a oggi sconosciuto all'umanità contemporanea.