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NOTIZIE EST #4 - MACEDONIA

3 dicembre 1997

La polizia arresta due leader sindacali - Due leader del comitato di sciopero del Sindacato Indipendente dei Macchinisti macedone, Slobodan Antovski e Ljupco Velkovski, sono stati tenuti in stato di arresto per alcune ore dalla polizia di Skopje, intervenuta per porre fine allo sciopero della categoria in corso da due giorni. I macchinisti erano scesi in sciopero il 5 novembre, con regolare preavviso, chiedendo il pagamento degli stipendi arretrati, la regolamentazione della tabella oraria degli straordinari, il pagamento dei supplementi per le trasferte all'estero anche per i viaggi in Jugoslavia e, soprattutto, l'immediata apertura di trattative tra la direzione delle ferrovie statali e i dipendenti in merito alle condizioni della imminente ristrutturazione delle ferrovie, richiesta da un piano di aggiustamento strutturale della Banca Mondiale e che secondo gli organi di stampa dovrebbe portare a numerosi licenziamenti. Lo sciopero ha bloccato il traffico interno dei viaggiatori, mentre sono rimasti garantiti i servizi di trasporto per le merci deperibili e quelli internazionali. I due leader sono stati arrestati con l'inganno: il direttore delle ferrovie, in accordo con il Ministero dell'Interno, ha comunicato loro di volere intavolare trattative e li ha invitati nel proprio ufficio, dove i due hanno tuttavia trovato ad aspettarli la polizia, che li ha ammanettati e tenuti in arresto per alcune ore. La polizia ha "convinto" i due leader a recarsi, sempre in manette, presso la stazione di Skopje al fine di chiedere agli altri scioperanti la cessazione dello sciopero, pena l'intervento della polizia "anche con l'uso della forza". Gli otto membri del comitato di sciopero sono stati sospesi dal posto di lavoro. La loro azione era stata duramente attaccata dal sindacato "statale", vicino al partito SDSM al potere, mentre ci sono stati comunicati di solidarietà da parte dei sindacati dei trasporti di Serbia e Montenegro e il sindacato dei camionisti macedoni ha organizzato addirittura alcuni blocchi stradali a sostegno dello sciopero dei macchinisti.

La Macedonia in generale è attraversata da un'ondata di scioperi, proprio mentre è imminente l'approvazione di un piano di privatizzazione e di un programma di aggiustamento strutturale che prevede tagli ai posti di lavoro, alla sanità e alle pensioni. Due grandi ditte di Skopje sono in sciopero: la Hemteks e la Frinko - in quest'ultima i 1.300 dipendenti non ricevono lo stipendio da 16 mesi. Hanno manifestato di fronte alla sede del governo anche i lavoratori dell'industria meccanica 11 Oktomvri, cui le banche statali hanno negato finanziamenti per il risanamento. La settimana scorsa il paese è stato nuovamente bloccato da uno sciopero nel settore dei trasporti - questa volta a opera dei camionisti. Perfino i poliziotti hanno incrociato le braccia per un giorno, ricevendo, a differenza dei macchinisti, il plauso del governo e del Presidente della Repubblica. Infine, si sono nuovamente mobilitati i risparmiatori truffati dalla finanziaria TAT, che chiedono allo stato di assumersi l'onere del rimborso delle somme fatte sparire dalla proprietaria della società - in caso contrario daranno il via a manifestazioni di piazza e scioperi della fame. Questo luglio i risparmiatori truffati, quasi tutti della città di Bitola, nel sud della Macedonia, erano scesi in massa in piazza, con cartelli tra cui ne spiccava in particolare uno con la scritta "Bitola, seconda Valona".

(selezione e traduzione a cura di Andrea Ferrario, da "Dnevnik", MILS, MIC)