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NOTIZIE EST #37 - JUGOSLAVIA
2 aprile 1998

AUMENTANO I PREZZI DOPO LA SVALUTAZIONE DEL DINARO JUGOSLAVO
da "International Herald Tribune"

[Il governo jugoslavo ha deciso ieri una pesantissima svalutazione del dinaro, di cui riferisce l'articolo riportato qui sotto. Richiamiamo in particolare l'attenzione sul fatto che, come spiega l'articolo, questa svalutazione renderà le materie prime e i prodotti dell'industria jugoslava tecnicamente meno avanzata esportati dal paese molto meno cari per gli acquirenti esteri. Un particolare importante perché: 1) tali prodotti e materie prime costituiscono l'unica produzione del Kosovo; 2) sta per essere avviata una radicale privatizzazione dell'economia jugoslava, alla quale ambiscono in prima fila grandi aziende italiane e greche. Un fenomeno analogo era avvenuto in Bulgaria l'anno scorso, dove una vertiginosa iperinflazione ha preceduto di pochi mesi l'avvio di una nuova ondata di privatizzazioni - a.f.]

BELGRADO - Il governo ha svalutato ieri il dinaro jugoslavo del 45%, provocando un aumento automatico della benzina e di altri prezzi nel paese, già duramente provato. Il governo federale ha spiegato la mossa come una misura mirata a stabilizzare il mercato. Il governatore della banca centrale, Dusan Vlatkovic, ha detto che la svalutazione "eliminerà il mercato nero e stimolerà le esportazioni". Ma i venditori del mercato nero non hanno fatto altro che adeguare i loro prezzi e continuano a vendere e acquistare valute straniere sulla strada. Il dinaro era scambiato sul mercato nero a un prezzo compreso tra i 5,0 e i 5,5 DM, prima della svalutazione. Dopo di essa, le sue quotazioni sono passate a un valore compreso tra 6,0 e 6,3 DM.

La svalutazione, che porta il dinaro ha 6,0 DM rispetto ai 3,3 DM prima della sua applicazione, ha fatto nascere il timore di un aumento dell'inflazione e dei prezzi. Perfino il Primo Ministro Radoje Kontic ha detto preoccupato che "l'inflazione sarà nell'immediato una conseguenza indiretta inevitabile della svalutazione".

La scossa ha avuto le sue ripercussioni fino a un posto lontano come Costa Mesa, in California, dove la ICN Pharmaceuticals Inc. [si tratta dell'azienda del miliardario serbo-americano Milan Panic, già primo ministro di Belgrado e recentemente riattivatosi sulla scena politica balcanica in sintonia con Clinton - n.d.t.] ha affermato di attendersi per il secondo trimestre una perdita di ben $27 milioni in seguito alla svalutazione. La ICN, che realizza circa il 30 per cento delle vendite in Jugoslavia, ha detto che aumenterà immediatamente i propri prezzi nel paese.

La riduzione del tasso di cambio del dinaro potrebbe aiutare a breve termine gli esportatori, perché producono per la maggior parte merci di bassa qualità, che richiedono poche materie prime importate, e merci costose, che avranno così all'estero un prezzo più interessante. Ma per il cittadino medio, il nuovo tasso comporterà una notevole diminuzione del proprio già magrissimo reddito mensile, che prima della svalutazione ammontava a circa 200 marchi ($109).

Gli economisti jugoslavi hanno chiesto per la prima volta al governo di svalutare la moneta nel novembre scorso, quando la forbice tra il tasso di cambio ufficiale e quello del mercato nero ha cominciato ad allargarsi. Hanno insistito affermando che il vecchio tasso di 3.3 dinari per un marco non poteva essere sostenuto dallo stato, che ha un debito estero di $10 miliardi, un deficit commerciale di $2,4 miliardi e un debito interno di più di 100 miliardi di dinari.

Gli economisti hanno spesso sostenuto che le riserve di valuta pregiata in possesso della banca centrale sono troppo scarse per difendere il denaro su qualsiasi tasso, visto che il loro ammontare non è nemmeno sufficiente a fare fronte a un mese di importazioni. La banca centrale non rivela l'ammontare delle proprie riserve valutarie, ma secondo stime non governative il loro ammontare a febbraio sarebbe stato di circa $250 milioni. Le importazioni mensili complessive della Jugoslavia ammontano ad almeno $400 milioni.

(da "International Herald Tribune", 2 aprile 1998)