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![]() NOTIZIE EST #77 - JUGOSLAVIA/KOSOVO COSA DICE L'UCK [Vista la scarsità d'informazioni sull'Esercito di Liberazione del Kosovo (UCK) in un momento critico come questo, "Notizie Est" pubblica a titolo informativo il testo integrale dei due ultimi comunicati dell'organizzazione, presi da una testata albanese pubblicata in Svizzera dal Movimento Popolare del Kosovo in esilio, che ha legami diretti con l'UCK. Segnaliamo in particolare il secondo dei due comunicati (il n. 9) nel quale si prendono chiaramente le distanze dalle recenti azioni di Berisha, criticando subito dopo in maniera neanche tanto velata il suo alleato di lunga data Rugova (accusato di "sostenere di fatto, nel nome di una vaga 'umanità', forze antipatriottiche e antidemocratiche che desiderano e cercano il proseguimento dell'agonia dell'Albania...") - a.f.] Esercito di Liberazione del Kosova Dichiarazione politica n. 8 Il popolo albanese del Kosova e l'Esercito di Liberazione del Kosova (UCK) si trovano da un certo periodo di tempo ad affrontare offensive del nemico su vasta scala. L'UCK, riorganizzato e ristrutturato nel contesto di nuove circostanze, continua la propria resistenza. Le uniche aree nelle quali il nemico non ha ancora incontrato resistenza sono quelle in cui i pacifisti e gli elementi "professionisti" (ex membri della polizia) sono dominanti. Questi elementi, in nome della "difesa del popolo", hanno abbandonato tale "difesa" alla mercé della macchina militare del nemico, come si è potuto vedere a Sferke te Gashit, Llapqeve e Panorc. L'UCK e il popolo albanese vengono ora aggrediti alle loro spalle da elementi collaborazionisti e pacifisti. Battendosi in condizioni avverse, l'UCK, nato dal popolo, continuerà a lottare per la libertà nelle fiamme della guerra, fino a quando la vittoria non sarà raggiunta. La macchina militare e propagandistica del nemico ha intensificato la montatura di accuse false contro l'UCK per le presunte uccisioni di massa e le fosse comuni, prima a Klecka e poi a Gllogjan. Naturalmente si tratta di affermazioni costruite da questa macchina e basate sulla scoperta di crimini e fosse che sono opera degli stessi ormai specializzati ed esperti criminali di Milosevic. Se questi crimini sono stati commessi dall'UCK, perché il governo di Belgrado rifiuta i visti alle organizzazioni internazionali specializzate? Il Quartier Generale chiede alla Comunità internazionale di formare un Gruppo Specializzato che possa investigare sulle tracce dei crimini commessi in Kosova. La Comunità internazionale avrà a tale fine ogni assistenza da parte dell'UCK. Il Quartier Generale dell'UCK chiede all'intero popolo albanese e in particolare a quello del Kosova, di non lasciarsi ingannare in alcun modo dal nemico e dalla nauseante disinformazione pacifista, perché l'UCK non ha preso le armi solo per poi arrendersi e consegnarle, ma per combattere per la libertà. Se qualcuno oserà compiere un gesto così disonorevole, ne risponderà di fronte a un tribunale e alla storia. L'UCK non è entrato in questa guerra timidamente; vi è entrato con il motto: il Kosova sarà nostro o sarà cenere e polvere, con la convinzione che sia più onorevole morire nella ricerca della libertà, piuttosto che vivere sotto il giogo (l'occupazione). Non lottiamo per interessi di partito o ideologici (come fanno i partiti e i leader politici in Kosova e in Albania). La nostra guerra è mirata unicamente alla liberazione e all'unità, per l'onore e la dignità nazionale, per il futuro e la democrazia della nostra patria. Tutti coloro che oggi vengono sacrificati e cadono per il Kosova, sono martiri ed eroi della libertà e del futuro, che non hanno bisogno di essere pianti. Le lacrime dovrebbero essere invece riservate unicamente ai miserabili pacifisti, anche se ancora in vita. Onorati connazionali e compatrioti, unitevi ovunque e una volta per tutte, dando il vostro sostegno all'UCK. Solo coloro che appoggiano l'UCK appoggiano la libertà e l'indipendenza del Kosova. Prishtina, 10 settembre 1998 Quartier Generale dell'Esercito di Liberazione del Kosova. -------------------------------------- Esercito di Liberazione del Kosova Dichiarazione politica n. 9 E' da lungo tempo che il popolo albanese si trova a un pericoloso incrocio e i soggetti politici non sono stati in grado di scegliere coscientemente e con decisione la strada giusta e desiderabile. L'Esercito di Liberazione del Kosova (UCK) ha scelto fin dall'inizio coscientemente e con decisione la strada della libertà e dell'indipendenza, invitando a più riprese le forze politiche, intellettuali e professionali a unirsi intorno all'UCK per la realizzazione della volontà del popolo. L'UCK non solo ha optato per la libertà e l'unità, ma sta anche attualmente combattendo con determinazione e con misure concrete che vanno in questa direzione, per risolvere la non ancora risolta questione albanese. Per l'UCK e il suo Quartier Generale ogni soluzione a breve termine che possa lasciare il Kosovo sotto o all'interno della Serbia è inaccettabile. Consideriamo e dichiariamo ogni accordo firmato che ponga il Kosova in una tale posizione come un tradimento contro la nazione. Il Quartier Generale e ogni soldato dell'UCK ha osservato con grande preoccupazione gli ultimi eventi in Albania; ha denunciato e sempre denuncerà ogni atto di violenza che possa essere imposto agli individui e/o allo stato e alle istituzioni culturali della nazione. Siamo convinti che in un paese libero, come è l'Albania, ogni conquista del potere che non avvenga con un processo democratico (il voto del popolo) debba essere denunciato e affrontato con le leggi dello stato. Se i soggetti politici del Kosova e dell'Albania parlassero con una sola voce e agissero come una sola nazione, il Kosova non starebbe bruciando e cadendo, né alcuna sfavorevole soluzione per esso verrebbe discussa o presa in considerazione. Siamo convinti che questi recentissimi eventi in Albania, con tutta la loro complessità, siano stati preparati al di fuori dell'Albania, per infliggere in maniera non casuale un colpo alle spalle del Kosova e della sua eroica lotta. Gli albanesi che lottano in Kosova, le loro tragedie e sventure, le case saccheggiate e rase al suolo, così come i paesi deserti, sono campanelli d'allarme che chiamano la coscienza nazionale a rinunciare a ogni forma di conflitto che possa mettere fratello contro fratello, così come alla guerra per il potere. Partendo da questo punto di vista, denunciamo ogni sforzo o appoggio, anche se dato nel presunto nome della democrazia, che aumenti il vandalismo e il banditismo contro lo stato o la proprietà personale. Dobbiamo appoggiare tutti, e promuovere, la libertà e l'indipendenza del Kosova e del suo popolo, la causa più importante della nostra nazione. Coloro che non lottano per la libertà e per l'indipendenza delle istituzioni del Kosova, sfortunatamente non trovano sbagliato sostenere di fatto, nel nome di una vaga "umanità", forze antipatriottiche e antidemocratiche che desiderano e cercano il proseguimento dell'agonia dell'Albania e della causa albanese in generale. Il Quartier Generale dell'UCK richiede al popolo dell'Albania e al suo intero spettro politico di impegnarsi in passi pacifici verso il rafforzamento dello stato albanese, l'Albania, senza il quale non avremo mai libertà, democrazia e prosperità nazionale. Solo un'Albania stabile, forte, libera e democratica sarà una garanzia per la vita e il benessere individuale e collettivo di tutti gli albanesi ovunque essi si trovino. Chiediamo alla Comunità internazionale di aiutare con sincerità l'Albania; di ostacolare e combattere con grande determinazione l'orco tendenzioso e oscuro che minaccia l'Albania e il popolo albanese in generale; di fornire con determinazione supporto concreto alla lotta del Kosova e di aiutare a salvare la vita e l'esistenza minacciata degli albanesi contro la barbarie serba. Prishtina, 16.09.98 Esercito di Liberazione del Kosova (da: "Zeri i Kosoves" (http://www.zik.com/), n. 35 e 36, settembre 1998 - traduzione dalla versione inglese di A. Ferrario) |