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NOTIZIE EST #104 - JUGOSLAVIA
5 novembre 1998
NEL "PARADISO" DI MILOSEVIC: CRONACHE DEL DOPO HOLBROOKE
ARRESTATI QUATTRO STUDENTI
Nella notte tra il 3 e il 4 novembre quattro studenti di Belgrado sono stati arrestati per avere disegnato su un muro un pugno chiuso accompagnato dalla scritta "Resistenza" (un simbolo e una parola evidentemente delittuosi per il regime "socialista"). I quattro sono membri della gioventù socialdemocratica e partecipavano alle lezioni che si tengono nella piazza antistante l'Università da quando numerosi professori sono stati licenziati per non avere firmato i contratti previsti dalla nuova legge sull'insegnamento universitario, legge che impone uno stretto controllo da parte degli organi di governo sulle nomine accademiche e sui programmi di studio. Gli studenti sono stati rilasciati ieri nel tardo pomeriggio e saranno presto interrogati da un magistrato che, ironia della sorte, si chiama Slobodan Milosevic. L'Unione Socialdemocratica ha emesso un comunicato di dura condanna degli arresti, aggiungendo che "le misure dell'attuale regime, che continua a prendersela con chi ha posizioni diverse dalle sue, dopo avere colpito i professori, ora prendono di mira gli studenti che vogliono resistere al soffocamento delle università".
I SINDACATI DEGLI INSEGNANTI DICHIARANO GUERRA AL GOVERNO DI BELGRADO
Il Sindacato degli Insegnanti ha dichiarato che ricorrerà alle più estreme forme di lotta sindacale, fino ad ottenere le dimissioni del ministro dell'educazione Todorovic e del vice primo ministro Bojic, responsabile del settore insegnamento, se il governo della Serbia continuerà a rifiutarsi di parlare con i lavoratori del settore e di spiegare perché non sta rispettando l'accordo preso il 15 agosto sugli aumenti di stipendio e il pagamento degli arretrati. "Il governo non ha mantenuto la promessa di firmare un Contratto collettivo prima dell'inizio dell'anno scolastico ad ottobre e di pagare gli stipendi arretrati", ha affermato Jagos Bulatovic, presidente del Comitato repubblicano dei Sindacati degli insegnanti. Ad ottobre gli insegnanti hanno ricevuto solo la seconda metà dello stipendio d'agosto e rimangono quindi più di due mesi d'arretrati.
CONTINUANO LE MISURE CONTRO I GIORNALI D'OPPOSIZIONE
Ieri forze della polizia serba hanno bloccato e respinto un camion proveniente dal Montenegro e diretto verso Belgrado che trasportava copie del quotidiano "Danas", fatto chiudere alcuni giorni fa dal governo di Milosevic per avere "diffuso il disfattismo e minato il consenso nazionale". Il quotidiano aveva deciso di fare stampare le proprie copie in Montenegro, dove il decreto del governo serbo contro i media non viene applicato, per poi distribuirle anche in Serbia, ma nemmeno questa soluzione ha funzionato. Intanto, i giornalisti di "Nasa Borba", un altro giornale d'opposizione chiuso per decreto, hanno annunciato che se non cambierà la legge sull'informazione entro la fine di quest'anno, la testata verrà definitivamente chiusa. Va notato tuttavia che i redattori del giornale, insieme a quelli di Radio B92, erano arrivati nei giorni scorsi a chiedere aiuto al segretario della NATO Solana, un'iniziativa assolutamente impopolare nel momento in cui il paese era ancora sotto un ultimatum di bombardamento da parte del Patto Atlantico. "Nasa Borba" e "B 92" hanno sempre potuto contare in passato su importanti finanziamenti occidentali, ma nel corso di quest'anno hanno avuto seri problemi finanziari ("Nasa Borba" ha dovuto sospendere le pubblicazioni per alcune settimane) dovuti in parte anche all'interruzione di questi flussi di finanziamento. In realtà l'Occidente sembra essere molto più interessato a mantenere rapporti cordiali con Milosevic, in questo momento delicato, e quindi a parte qualche dichiarazione di facciata non è stata esercitata alcuna seria pressione contro le scandalose misure censorie adottate nelle ultime settimane.
UN CORSIVO DELLA REDAZIONE DI "DANAS":
ODORE DI MISERIA
Se si seguono le orme del cosiddetto jugoslavo medio, si vedrà che egli passa otto ore sul luogo di lavoro (o in permesso forzato) e successivamente ancora un po' di ore per la strada a trattare del tabacco di contrabbando o altre merci da quattro soldi. In tale modo riesce a ottenere i soldi per fare tirare a malapena la giornata alla sua famiglia media composta da quattro persone.
L'odore di miseria ha coperto tutti gli strati della popolazione, con l'eccezione di una piccola quota di persone estremamente ricche che, secondo le ultime statistiche, costituiscono il 5% della popolazione attiva. I ricercatori dell'Istituto di Economia di Belgrado hanno affermato che tre quarti degli jugoslavi riescono a sopravvivere grazie a un secondo lavoro nell'ambito della cosiddetta "economia nera", mentre un altro sesto di loro trova nei canali illegali i soldi per uno standard di vita superiore. Un'immagine ancora più sconvolgente la dà l'inchiesta lampo condotta dai sindacati, secondo cui più della metà di coloro che formalmente hanno un posto di lavoro "vive" da un anno con stipendi minimi di trenta marchi pagati in ritardo. La rimanente parte costituisce la cosiddetta media che deve mettere da parte più di due stipendi al mese per riuscire ad arrivare appena ad avere un potere di acquisto sufficiente per un paniere dei 65 generi di prima necessità.
Questa nera statistica sulle condizioni di vita viene completata dall'aumentare tra la popolazione impoverita di svariate malattie, che vanno dalla più pericolosa tubercolosi, a quelle meno gravi, ma altrettanto fastidiose e costose da curare come i pidocchi, i carcinomi galoppanti e l'ipertensione, per le quali nelle farmacie statali non ci sono medicine sufficienti. Seguono la "peste bianca", neonati con deformazioni, bambini iponutriti, pensionati che sopravvivono grazie a pillole per dormire e, all'apice della miseria quotidiana, la sepoltura per la quale gli eredi devono pagare interi mesi di stipendio. Sia a livello individuale, che a livello collettivo, la povertà raramente risparmia qualcuno, penetra nei villaggi, negli uffici, ha invaso le fabbriche, gli ospedali, le scuole elementari e quelle superiori. E in virtù della legge dei vasi comunicanti, si riversa su tutte le professioni e le generazioni, dalla culla fino alla tomba...
Ma a quanto pare risparmia il mondo politico, sia quello ufficiale sia quello alternativo, nella medesima misura, perché i politici e gli uomini di stato passano accanto alla vita con la stessa indifferenza, senza registrare le cause e le conseguenze delle loro azioni.
(tutti i materiali da "Danas", 5 novembre 1998 - traduzione dal serbo di A. Ferrario)
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