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Non avendo una ricetta facile, e non volendola forse nemmeno trovare per non ridurre l'esistenza, pur antagonista, a una pura efficienza illuminata dalla luce al neon di qualche dogma , abbiamo deciso di dedicare quest'ultima parte , forse la più importante, sicuramente la più attiva per il lettore, a una casistica delle più disparate azioni, progetti, proposte volte al fine di porre un freno, se non addirittura una retromarcia, alla McInvasione. Una summa che ha la pretesa di spingere a una rivolta globale alla globalizzazione distruttrice di cultura, differenze, umanità. Ci siamo permessi di dare più spazio al caso - Bové, in omaggio a questo contadino francese attualmente in prigione per essersi opposto in maniera eclatante, trattore alla mano e folla al seguito, alla costruzione dell'ennesimo McDonald's.
Manifestazioni ed altre (forti) espressioni di dissenso
Sono sicuramente quelle a più elevato impatto mass - mediatico, le più coreografiche, spettacolari, coinvolgenti. Vanno organizzate a tavolino, valutandone ovviamente pregi e rischi. Occorre innanzitutto chiarezza, occorre che la gente, il passante, capisca cosa sia in atto, e perché sia in atto. La più clamorosa protesta anti McDonald's, la cui notizia fu massmediaticamente diffusa in ogni parte del globo grazie all'uso di Internet, fu lo smontaggio di un McDonald's in costruzione ad opera di oltre trecento persone, metà contadini aderenti alla Confederation paysenne, metà cittadini a loro solidali, "capitanate" dal contadino situazionista José Bové. Tutto accadde il 12 agosto 1999, come protesta per le ritorsioni americane contro i prodotti agricoli francesi, in particolare il formaggio roquefort. Un passo indietro. Nel febbraio 1988, la caritevole e democratica Organizzazione Mondiale per il Commercio (OMC) condannò l'Unione Europea per essersi rifiutata d'importare la gustosissima carne agli ormoni dello zio Sam. Scaduti i termini per mettersi in regola, l'OMC (leggi Stati Uniti) come ritorsione piegò a una sovratassazione del 100% una lunga serie di prodotti europei, tipici e genuini, ogni qual volta essi entrano negli USA. Tra questi, appunto, il roquefort (prodotto nella zona dove avvenne la protesta), che nel paese della libertà passò da 30 a 60 dollari al chilo. Insomma, un "democratico" modo per impedirne la vendita. E così fu protesta. McDonald's venne preso di mira -guarda un po'- come simbolo dell'agricoltura e dell'alimentazione industriale che annulla cultua, gusto, salute e tradizioni per vendere un prodotto standardizzato, neutro, portatore solo del suo grigiore esistenziale, della sua precisione così simile a un bullone, a una vite appena uscita da una fabbrica. Per l'azione José Bové venne arrestato assieme ad altri contadini. Incarcerato, fu temporaneamente liberato, uscendo di prigione come un eroe, grazie a un'imponente campagna di solidarietà che da locale divenne internazionale (cercando in rete Confédération paysenne o José Bové si può aderire alla campagna d'appoggio degli imputati) Per chi ne volesse sapere di più su questa bella fiaba contro globalizzazione, McDonald's e OGM, una fiaba che vive e lotta ancora (come tutte le belle fiabe), consigliamo vivamente l'opera scritta dallo stesso Bové assieme al portavoce della Confederation paysenne, Francois Dufour, dal singolare titolo "Il mondo non è in vendita", uscita da poco per Feltrinelli. Anche l'Italia enumera episodi simili; a Napoli, fine 1998, un corteo del Movimento Antagonista attacca un McDonald's; il giorno seguente il portavoce di McDonald's Italia afferma nelle interviste che la sua azienda viene erroneamente (?) identificata con l'imperialismo USA nel mondo. A Locarno, il 16 settembre, in occasione della Giornata mondiale antiMcDonald's di cui tra breve parleremo, una cinquantina di studenti del Liceo di Locarno che fanno parte del Kollettivo Studentesco ed una quindicina di giovani del csoa il Molino di Lugano hanno occupato la sede della ultinazionale del fast food in pieno centro locarnese e distribuito volantini ai passanti. Alla presenza di stampa e televisione il gruppo è entrato nell'edificio e dopo essersi seduti ai tavolini ha estratto ortaggi freschi ed ha dato avvio ad uno spuntino al naturale ( www.disinfo.net). Nel 1995, nell'ambito della 11a giornata mondiale anti McDonald's (World Food Day), si sono avute manifestazioni pacifiche di protesta un po' in tutto il mondo: In Inghilterra sono stati volantinati oltre 600 McDonald's, e alla protesta hanno aderito anche alcuni McImpiegati, lamentandosi per le loro basse paghe.
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