Il GOM (Gruppo Operativo Mobile)

Informazioni e riferimenti web sul Gruppo Operativo Mobile responsabile della gestione della caserma di Bolzaneto (Genova 2001)

E' un gruppo scelto di agenti di Polizia Penitenziaria che opera alle dipenze dirette del Direttore del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria presso il Ministero di Giustizia.
Questo corpo speciale nasce da un decreto interno al Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria nel 1997, sulla base di indicazioni già contenute in un decreto del 1994, dopo che era scoppiato lo scandalo dei pestaggi nel carcere di Napoli Secondigliano - dossier del Comitato "Liberiamoci dal carcere" di Napoli  "Da Sassari a Poggioreale" del 2000(http://www.ecn.org/ska/carcer/dossier.html).
Tra le finalità ufficiali di questa struttura vengono indicate il mantenimento dell'ordine e della disciplina negli istituti penitenziari, con priorità a interventi in occasione di 'gravi situazioni di turbamento'; inoltre i Gom sono impegnati nel garantire la sicurezza delle traduzioni e piantonamento relativi a detenuti ed internati definiti ad altissimo indice di pericolosità e con particolare posizione processuale (collaboratori di giustizia e altri), che possono essere effettuati, per motivi di sicurezza e riservatezza, in deroga alle vigenti disposizioni amministrative in materia, con particolari modalità operative. Il GOM ha inoltre provveduto, sia in via esclusiva che di concorso, secondo specifiche disposizioni impartite dal Direttore Generale, al servizio di custodia dei detenuti sottoposti al regime di cui all'art. 41 bis dell'Ordinamento Penitenziario (carcere duro), laddove esista l'opportunità di ulteriori misure di sicurezza, e dei "collaboratori di giustizia" in stato di detenzione, ritenuti maggiormente esposti al rischio di aggressioni.
Infine al GOM competono i servizi di tutela e scorta del personale in servizio presso l'Amministrazione penitenziaria esposto a particolari situazioni di rischio personale (effettuati dal Nucleo Tutela e Scorte costituito da circa 50 unità), la traduzione di tutti i detenuti "collaboratori di giustizia", ad altissimo rischio, la gestione del servizio di multivideocomunicazione (processi in videoconferenza) e gli interventi disposti dal Direttore Generale nei casi di emergenza previsti dall'art.41 bis (irruzioni nelle celle, intercettazioni). Il GOM, diretto dal Generale Alfonso Mattiello, è costituito da circa 600 uomini alle dirette dipendenze della Direzione del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria. Ufficialmente ha compiti di sorveglianza e protezione dei detenuti di massima pericolosità. Come già scritto, il GOM nasce nel 1997, dalle ceneri dello Scop (Servizio coordinamento operativo), un corpo composto da 500 uomini sparsi in tutta Italia e pronti a correre da un carcere all'altro in caso di rivolte o di particolari necessità.. Lo Scop infatti, oltre a sedare le proteste ha avuto la funzione, poi ereditata dal Gom, di acquisire informazioni.
Il corpo speciale del GOM è il fiore all'occhiello del corpo di Polizia Penitenziaria -si veda il sito http://www.poliziapenitenziaria.it - e gode di cospicui finanziamenti. In realtà l'operato degli agenti GOM si contraddistingue dalla particolare brutalità nelle ispezioni che regolarmente si trasformano in devastazioni delle celle, degli oggetti personali delle persone recluse, nonchè maltrattamenti e soprusi nei loro confronti. Proprio per questo si era pensato a un coinvolgimento dei GOM nel pestaggio del carcere di Sassari dell'aprile 2000, sebbene sia poi emerso che la presenza di agenti GOM fosse limitata a poche unità. I GOM sono coperti dalla più totale impunità in quanto non rispondono delle loro azioni nè alla Direzione nè al Comando delle guardie dell'Istituto penitenziario in cui intervengono e godono dell'autorizzazione a intervenire direttamente dal Ministero. Vengono anche utilizzati in modo mirato per colpire i traffici che vedono il coinvolgimento di agenti penitenziari locali. Durante gli anni '90 furono aperte due grandi inchieste per maltrattamenti avvenuti nelle carceri di Secondigliano e Pianosa. Vennero rinviati a giudizio 65 agenti dello Scop diretti dal generale Enrico Ragosa, poi passato al Sisde e adesso alla direzione dell'UGAP (Ufficio Garanzie Penitenziarie) che dirige l'attività dei GOM (http://www.giustizia.it/guidagiustizia/dap_ugap.htm).
Il carcere di Pianosa venne in seguito chiuso per intervento dell'ex direttore del Dap, Alessandro Margara, all'epoca magistrato di sorveglianza a Firenze. Oggi il ministro della Giustizia Castelli chiede la riapertura del carcere di Pianosa, insieme a quella di altri istituti dismessi. Lo Scop fu poi disciolto ma il suo posto fu preso dal Gom, dove confluirono gli stessi agenti.
Nel 1998, 15 agenti GOM entrano nel carcere milanese di Opera per effettuare una perquisizione straordinaria. Anche in quell'occasione si utilizzò il paragone cileno: "Detenuti spogliati, qualcuno anche tre volte, costretti a ripetuti piegamenti, pure i cardiopatici e gli anziani; quindi raggruppati nel cortile, al freddo dalle 9.30 alle 13.30, chi in accappatoio, chi scalzo, mentre le celle venivano perquisite". "Alcuni agenti di Opera erano sconcertati, ed hanno raccontato di aver rischiato di arrivare alle mani con i loro colleghi del Gom". Le richieste di scioglimento dei GOM in quell'occasione non portarono a nessun risultato, anche se, come in passato per gli scandali riguardanti lo Scop, nacque l'esigenza di cambiare la sigla del corpo, o confonderla in quella di un ufficio di coordinamento.
Nel 1999 Diliberto, ministro della Giustizia del governo D'Alema, dopo aver posto ai vertici dell'Amministrazione Penitenziaria Giancarlo Caselli in sostituzione di Margara, fa nascere l'UGAP (Ufficio Garanzie Penitenziarie) che attualmente dirige l'attività dei GOM. A capo dell'UGAP viene messo il generale Enrico Ragosa, già degli Scop e del SISDE, che guiderà anche la spedizione di funzionari del ministero di giustizia italiano in Kossovo per procedere alla ricostruzione e riorganizzazione post-bellica del sistema penitenziario kosovaro.
Nel febbraio del 2000 il GOM ottiene un distintivo di appartenenza, nel marzo 2000 agenti dei GOM intercettano, in palese violazione della legislazione vigente, le comunicazioni tra un imputato e il suo avvocato durante un processo per associazione camorristica.
Il Gruppo Operativo Mobile dispone di automezzi e autovetture, anche protette. Il perfetto stato di efficienza dei mezzi, per l'immediato impiego, è garantito dal Centro Servizi, ove opera personale di polizia penitenziaria con specifica esperienza nel settore (circa 15 unità), per il quale l'aumento delle esigenze operative, unitamente al potenziamento della dotazione di veicoli, ha comportato un incremento notevole delle attività.
Il GOM ha operato ed opera presso le Case Circondariali di Roma "Rebibbia Nuovo Complesso", Roma "Regina Coeli", Velletri, Viterbo, L'Aquila, Ascoli Piceno, Pisa, Cuneo, Napoli "Secondigliano", Catanzaro, Agrigento, Palermo "Ucciardone", Palermo "Pagliarelli", Trapani, Novara, Tolmezzo, Alessandria, nonché presso le Case di Reclusione di Spoleto, Sulmona e Parma.
(http://coordinamento.mininterno.it/sitocoord/pubblicazioni/penitenziaria.htm )

A cura di Out.out


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