USA: il progetto TIA
Total Information Awareness - Totale Consapevolezza dell'Informazione

Il Pentagono ha allo studio un sistema di computer che formi una rete informatica segreta capace di accedere a informazioni personali e banche dati di tutto il mondo. Il progetto, battezzato Total Information Awareness, è inquadrato all'interno della Darpa (Defense advanced research projects agency), l'agenzia militare americana che lavora ai progetti di difesa e di intelligence. Il sistema di computer a cui si sta lavorando permetterebbe di ottenere accesso istantaneo a dati sensibili come le email, i dati su conti correnti o documenti di viaggio. Miliardi di dati catturati in tutto il mondo che la nuova rete informatica segreta permetterebbe di elaborare e collegare tra loro.


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Il terrorismo come scusa per controllare il mondo
di Fabrizio Marchese
ZEUS News, 15 novembre 2002

Rilanciato Carnivore, il sistema di monitoraggio mondiale.

La scusa è quella di contrastare il terrorismo, la realtà è che ogniqualvolta vengano messi a punto nuovi strumenti di comunicazione il Governo più potente del mondo decide di imbrigliarli e metterli sotto osservazione. Il Pentagono - organo di controllo incaricato - comunica che presto verrà utilizzato un sistema di intercettazione delle comunicazioni di tutto il mondo. Il vicedirettore della Defense Advanced Research Projects Agency John Pointdexter dichiara che le motivazioni sono di difesa.
     Il progetto si chiama Total Information Awareness ed è stato descritto sul New York Time qualche giorno fa. Consiste appunto nella creazione di una rete telematica in grado di accedere a messaggi di posta elettronica, telefonate, fax, conti correnti bancari e documenti di viaggio senza autorizzazione di chi custodisce quei dati.
    

"Stiamo sviluppando tecnologie e sistemi informatici per rivoluzionare la capacità di trovare, classificare e identificare terroristi stranieri", dice un portavoce della difesa, "Questo ci permetterà di decifrare i loro piani e permettere di prevenire in tempo reale azioni terroristiche".

     La nostra fortuna nasce dal fatto che i governanti si stanno rendendo conto che un sistema del genere mette in dubbio la sicurezza nazionale di tutti gli Stati, se consideriamo che tutto ciò che viaggia sulle reti sarà monitorato: poniamo l'esempio di discussioni private fra ministri, di e-mail fra assistenti e tutto ciò che riguarderà argomenti scottanti. I nostri Senatori hanno deciso di presentare un'interrogazione parlamentare rivolta al Presidente del Consiglio e ai Ministri Pisanu, Martino e Stanca per sapere quali saranno le misure che verranno prese a tutela della privacy dei cittadini italiani.
     Il progetto Total Information Awareness preoccupa i nostri parlamentari. Come abbiamo già detto, questo programma è stato presentato con la scusa della prevenzione di attacchi terroristici. Quello che ci disturba è il fatto che vengano di prepotenza anche a casa nostra a dettare legge e a fare controlli. Non gli basta il loro territorio, si sono eletti a protettori del mondo.
     "La Costituzione tutela la segretezza della corrispondenza", si legge nell'interrogazione parlamentare, che continua dicendo: "la legge italiana proibisce l'acquisizione di dati sensibili senza la previa autorizzazione dell'interessato". Come dire: se a casa loro non gli interessano i diritti dei cittadini, a casa nostra abbiamo una Costituzione, troviamo il modo di fargliela rispettare, visto che per spiare l'e-mail il Pentagono non chiederebbe il permesso non solo al diretto interessato, ma neanche all'autorità giudiziaria dei singoli paesi.
     Certo, pensate ad una richiesta che parte dall'America per ogni e-mail che intercettano: pare un'idea ridicola, inapplicabile. Al momento, anche se il progetto è stato presentato, non è ancora attivo a causa di una legge simile alla nostra vigente negli States e che il Congresso dovrebbe modificare per poter mettere in funzione questo nuovo sistema. È una legge che in realtà ha alte probabilità di venire modificata, visto che il Governo americano ha come leader e come maggioranza persone appartenenti allo stesso schieramento politico, cioè con le stesse idee e gli stessi progetti.
     Anche in America comunque, le voci sono discordi: mentre il progetto del nuovo Echelon è approdato sul tavolo del segretario della difesa Donald Rumsfled, il direttore dell'Electronic Privacy Information Center di Washington Marc Rotenber ha tuonato: "Verrebbero messi in crisi i diritti civili degli americani". Ma intanto il piano di difesa va avanti.


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"Grande Fratello" in Virginia: una banca dati per spiare il mondo
di Gianni Riotta
Corriere della Sera, 28 novembre 2002

FORT BELVOIR (Virginia) - I soldati arrivarono nella penisola di Belvoir, alla vigilia della Prima guerra mondiale: tra questi alberi e prati vivevano i Quaccheri pacifisti, ma l'esercito aveva bisogno di spazio per addestrare le reclute alla minaccia dei gas asfissianti e li sfrattò. Da allora Fort Belvoir è casa per migliaia di uomini e donne, militari che nella base giocano a golf, partecipano a corsi di francese, assistono agli spettacoli della Filodrammatica. Un solo edificio è diverso dagli altri, ai vetri delle finestre minuscoli sensori, adatti a confondere le spie nemiche che, traducendo le vibrazioni del cristallo in onde per il computer, volessero ascoltare i dialoghi segreti.
     È la sede discreta dell'Army Intelligence and Security Command, comando militare per lo spionaggio e la sicurezza. Qui, secondo i piani approvati dalla Casa Bianca e dal Pentagono, sorgerà il cervello della banca dati più grande del mondo, capace di registrare la nostra vita quotidiana in ogni sua minuscola azione. Il discusso contrammiraglio John Poindexter ha organizzato l'Information Awareness Office, Iao (ufficio per la consapevolezza dell'informazione), un ramo della leggendaria Darpa, Defense Advanced Research Projects Agency, l'ufficio studi del Pentagono.
     Vuol far convergere tutte le banche date del pianeta in una sola, gigantesca, biblioteca elettronica, capace di archiviare le ricevute dei biglietti aerei, gli scontrini alla cassa del supermercato, le telefonate fatte con cellulare o scheda, le pagelle scolastiche, gli articoli dei giornali, gli itinerari ai caselli autostradali, le ricette mediche, ogni transazione privata o di lavoro.
     Si chiamerà Tia, sigla di "Sistema di conoscenza totale dell'informazione": "Come è possibile scovare i terroristi, se non seguiamo le loro tracce? - chiede Poindexter a un'attenta assemblea pubblica di informatici -. Pensate al commando di Osama. Pensate al cecchino di Washington: se la polizia avesse collegato grazie a Tia la sua targa con le sparatorie, l'avremmo preso subito".
     Tia sarà un sistema per aiutare gli analisti dell'antiterrorismo a verificare, attraverso parole chiave, le informazioni sulle zone a rischio, le e-mail, le "transazioni" sospette, come ricercare su Internet dati sull'antrace alla vigilia dell'attacco con le spore velenose. Steven Wallach, consigliere del presidente George Bush, spiega: "Tia assocerà un cognome ignoto con una foto scattata in Malesia, una telefonata a Francoforte, un accredito bancario dal Pakistan a Chicago". Il contrammiraglio Poindexter, 65 anni, porta al dito l'anello con il sigillo di primo della classe 1958 all'Accademia navale di Annapolis, ai polsini i gemelli con lo stemma della Casa Bianca e ama i classici: "Combatteremo le ombre dall'ombra", assicura.
     Come motto per la sua agenzia ha scelto Scientia est potentia, Sapere è potere. "La chiave per battere il terrorismo è l'informazione", detta al sito Internet dell'Iao (www.darpa.mil/iao). "Tia sarà una banca dati onnicomprensiva - dice Jan Walker, portavoce dell'Iao -, lavorerà con giornali, tv, radio e Internet, filtrando e integrando. Gli analisti potranno pensare insieme al computer. Stiamo creando una tecnologia rivoluzionaria".
     "Ma perché mai i militari devono sapere che cosa mi sbafo a colazione?", protesta John Pike, vulcanico direttore del gruppo di ricerca GlobalSecurity.org. "Se il governo accumulerà queste informazioni sul nostro conto, presto o tardi, arriveranno abusi e deviazioni", lamenta Charlotte Twight, docente alla Boise State University. La senatrice Dianne Feinstein promette un'inchiesta per proteggere la privacy dei cittadini contro Tia: "Sento odore di Grande Fratello". Il sottosegretario alla Difesa Pete Aldridge è invece entusiasta: "Basta connettere le varie transazioni, passaporti, visti turistici, permessi di lavoro, patenti di guida, carte di credito, biglietti aerei, auto a noleggio, acquisti di armi da fuoco o di prodotti chimici, con i mandati di cattura e le attività criminali. Abbiamo un oceano di dati e non lo sfruttiamo. E non parlatemi di speculazioni industriali: se un soldato sta per morire in guerra e c'è un'azienda che guadagna vendendo il computer che gli salva la vita, quel soldato è felice".
     Poindexter è andato al Pentagono a presentare il progetto al ministro della Difesa Donald Rumsfeld e l'ha poi esposto ai capi dell'Fbi. "Ho incontrato l'ammiraglio Poindexter, stiamo ragionando a fondo sulla banca dati Tia", riconosce il generale Dale Meyerrose, responsabile della tecnologia dell'informazione all'U.S. Northern Command, il comando militare cui è affidata la difesa del territorio nazionale USA dopo l'attacco al World Trade Center.
     L'idea che Washington abbia accesso illimitato alla vita privata dei cittadini fa rivoltare, con i progressisti, il decano conservatore Bill Safire, columnist del New York Times ed ex consigliere del presidente Richard Nixon: "L'idea è da buttare, farà un terrorista di ciascuno di noi, è terribile che a proporla sia Poindexter, un vero bugiardo". John Poindexter, consigliere per la Sicurezza nazionale di Ronald Reagan, fu travolto dal bizzarro scandalo Iran-Contras (armi vendute illegalmente agli ayatollah, in cambio di promesse sulla liberazione degli ostaggi in Libano, dirottando ai ribelli antisandinisti in Nicaragua i fondi neri, con tanto di Bibbia e torta al cioccolato in dono ai mullah).
     Condannato nel 1985, fu poi prosciolto grazie all'immunità della commissione parlamentare.
     Tia vorrebbe schedare, entro il 2007, tutti i cittadini, americani e non (gli italiani che usano carte di credito, viaggiano, acquistano online, usano telefonini e Internet sono candidati a Tia), salvo poi introdurre dei "filtri", programmi informatici per "distinguere gli innocenti dai terroristi", C'è chi, come il sociologo Amitai Etzioni, non si scandalizza più, rassegnato alle continue violazioni della privacy: "I nostri diritti sono già calpestati dalle compagnie che vendono gli indirizzi alle vendite per catalogo e tv. Tolleriamo il traffico a scopo di lucro, perché non nell'interesse della sicurezza nazionale?". "Un conto è buttare nel cestino qualche depliant pubblicitario non richiesto, un conto è essere arrestati, ignari, in un'inchiesta sul terrorismo", ribatte Mihir Kshirsagar dell'Electronic Privacy Information Center. La magistratura sta esaminando dossier su 75 casi di intrusioni illecite, via banca dati e su un racket criminale di "vendita delle identità". Finora reagiscono pochi intellettuali, l'opinione pubblica resta sconvolta dall'11 settembre 2001, il terrorismo è il nemico principale. "Temo che il governo baratti libertà con sicurezza e che la gente non protesti", confessa il costituzionalista Robert Levy.
     Già il presidente Lincoln, durante la Guerra Civile, aveva permesso al detective Pinkerton di invadere la privacy nell'interesse delle armate del Nord. E Roosevelt non aveva esitato a far schedare giapponesi, italiani e tedeschi dopo Pearl Harbor.
     L'Information Awareness Office, però, cambia prospettiva radicalmente, non inquisisce i sospetti, registra le attività dei normali cittadini e, solo dopo, punta a setacciare i terroristi. Il diritto alla sfera privata si perde davanti al potere segreto dello Stato. Per capire a fondo la "rivoluzione Iao" lasciamo Fort Belvoir e torniamo ad Arlington, non lontano dal cimitero degli eroi, con le tombe di John e Bob Kennedy.
     Al 3701 di Fairfax Drive, ha sede il quartier generale della Darpa, il centro ricerche del Pentagono da cui dipende Tia. Nessuno stemma, nessun gagliardetto militare al vento, come al Comando di Belvoir. I 240 impiegati sono in borghese, lavorano in uffici anonimi, piccole stanze per le riunioni, fotocopiatrici.
     All'ingresso, il piantone del Visitor Control chiede monotono "Classified? Not classified?", per informarsi se l'ospite è autorizzato a consultare informazioni top secret. I visitatori devono depositare il codice fiscale, seguire percorsi prestabiliti, attendere in salette con videocamera. Ogni telefono ha una nota esplicita: "Le conversazioni sono registrate". Senza lasciapassare magnetico, si fa poca strada.
     Chi scambia Darpa per il Cerbero telematico, commette però un errore vistoso. Perché, ecco il paradosso, l'agenzia chiamata a creare a Fort Belvoir l'enciclopedia segreta dell'informazione, è la madrina della libertaria Internet. Fondata nel 1958, "per contrastare la spinta tecnologica dell'Urss dopo il lancio del satellite Sputnik, Darpa ha contribuito a disegnare il Web, come ragnatela di resistenza dopo l'attacco atomico", ricorda il professor Herbert York, pioniere dell'agenzia. Anche il mouse che usate con il vostro pc è Made in Darpa. Eppure, non ci sono laboratori a Fairfax Drive, microprocessori e designer di software. Sotto la guida del dottor Tony Tether, i funzionari distribuiscono dollari per la ricerca, approvando solo i progetti più innovativi: nel 2001 oltre due miliardi di euro, una cifra che surclassa il budget italiano Cnr. L'Information Awareness Office riceverà 210 milioni di euro, il Pentagono ha già concesso il primo finanziamento, 65 milioni di euro a una azienda informatica della Virginia per disegnare la superbanca dati dove il conto della spesa farà da esca per Osama.
     Accanto a Tia, nasceranno "Babilonia", "un traduttore elettronico dall'inglese all'arabo, cinese, il pashto (lingua afghana) e il farsi iraniano", racchiuso in un minuscolo palmare che i marines stanno già testando, con mediocri risultati. "Ears" (orecchie) è un programma computerizzato per trasformare subito in testo le conversazioni: una telefonata intercettata diventa pagina in tempo reale. Eeld è un sistema di intelligenza artificiale per connettere gli elementi della superbanca dati: se un certo numero di lavoratori di origine irakena viene assunto da centrali nucleari, Eeld alza la bandierina di allarme e l'Fbi controlla.
     "Genisys" farà da architettura per la banca dati globale e "Genoa II" permetterà a tecnici e computer di "pensare insieme" durante le indagini. Funzionerà? "Magari no, l'85% delle idee non va in porto, ma quelle che funzionano sono straordinarie", riconoscono all'Iao.
     Due operazioni sono state, per adesso, fermate. Il progetto della dottoressa Victoria Stravridou, un'affascinante informatica californiana, collaboratrice di Poindexter, di creare eDna, un'Internet segreta a disposizione degli apparati di sicurezza, obbligando gli utenti del Web tradizionale a rilasciare un'"impronta digitale virtuale", per rendere riconoscibile ogni operazione online.
     Bocciata anche la fine di "Giasone", il gruppo di studiosi indipendenti che, da decenni, funge da cervello civile di Darpa. I militari volevano integrare in "Giasone" tre loro candidati sconosciuti, ma i docenti hanno protestato: "Non saprei pensare a un momento più stupido di questo per i litigi tra Pentagono e scienziati", si arrabbia il fisico di Princeton Will Happer, membro di "Giasone".
     Poindexter ha ragione: sapere è potere. Ma è il libero flusso dell'informazione, non il suo controllo centralizzato che rafforza le democrazie. Raccogliere in una biblioteca immensa ogni minuto gesto del nostro agire creerà una rigida rete burocratica, impotente contro la duttile rete del terrore. Tia sarà un vero paradiso per i patiti del complotto: digitate su Internet www.conspiracyarchive.com, la banca dati delle paranoie cospiratorie. I dietrologi hanno scoperto che il simbolo dell'Information Awareness Office è la piramide massonica, con l'occhio onnisciente della Setta degli Illuminati e scalpitano. Quanto alla sigla Iao, il reverendo Gregory Markle, non ha dubbi: "Rileggete gli scritti mistici di Aleister Crowley. I sta per la dea Isis la Natura, A per Apophis, il Distruttore e O per Osiris, la Redentrice. Il Pentagono vuole esorcizzare il Male. Secondo la magica formula di Tifareth, I è invece la Madre Isis, A il Padre Amfortas e la O di omicron, simbolo di Satana, distruttore del genere umano". Tutto chiaro no? Come pensano di controllare esseri umani del genere, i dirigenti raffinati di Fairfax Drive e i militari disciplinati di Fort Belvoir?
     Impresa impossibile, per un computer quanto per il mago Tifareth.


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Il Grande Fratello vi guarda
di Suzanne Goldenberg
The Guardian, 3 Dicembre 2002

Nel 1986, quando il mondo sentì parlare per la prima volta degli eventi adesso noti come l'affare Iran-Contra, John Poindexter, allora consigliere per la sicurezza nazionale, distrusse più di 5.000 email compromettenti. Sfortunatamente per Poindexter, esistevano i file di back-up.
     Non commetterà di nuovo lo stesso errore, né dovrebbe commetterlo nessun altro, dopo l'inaugurazione questa settimana di un progetto di ricerca del Pentagono, diretto da Poindexter stesso, che è dedicato a setacciare ogni singolo indizio elettronico generato in America, al fine di scovare i terroristi.
     "Prende quello che fino ad ora era stato nell'ambito della teoria del complotto più paranoica e lo colloca nell'ambito di una potenziale realtà -- qui e ora", ha detto Jody Potilla, consulente della società di sicurezza digitale @Stake ed ex-analista dell'agenzia per la sicurezza nazionale.
     "Negli anni '50 e '60 ci sono stati molti abusi da parte del governo federale nel sorvegliare i cittadini statunitensi. Ci avevano detto molto chiaramente più e più volte in quali circostanze si potevano raccogliere informazioni sulle persone. Questo è un cambiamento molto grosso."
     Le dimensioni del progetto, chiamato Total Information Awareness (TIA - Totale Consapevolezza dell'Informazione) sono allucinanti: verranno sviluppati dei computer per passare al setaccio l'enorme quantità di dati generati dai civili americani nelle loro vite quotidiane.
     Statini accademici, ricevute del bancomat, medicine soggette a prescrizione, telefonate, patenti di guida, biglietti aerei, permessi di parcheggio, pagamenti del mutuo, emails, visite a siti web e ricevute delle carte di credito potranno essere tutti monitorati.
     Altrettanto allucinante è il livello di intrusione che imporrebbe: un livello di sorveglianza e di controllo di ordinari cittadini che non ha precedenti in tempi di pace, e non era possibile prima dell'era digitale.
     Questa mossa ha messo sul chi vive anche i sostenitori dell'Amministrazione Bush.
     Trenta gruppi per i diritti civili hanno scritto alla Casa Bianca opponendosi al progetto così come al ritorno di Poindexter al governo, ed i commentatori hanno accusato il governo di volere creare un'America orwelliana.
     Sebbene manchino ancora degli anni prima che possa essere operativa, la TIA è vista come un prodotto dell'era post-11 Settembre e della strumentalizzazione, da parte del governo Bush, di questioni di sicurezza nazionale per far passare ampi provvedimenti legislativi come la Homeland Security Act, che fornisce la base legale alla TIA.
     Il progetto ha un budget iniziale di soli 10 milioni di dollari, ma sono stati concessi appalti a società informatiche per decine di milioni di dollari.
     La TIA richiede che sia sviluppato del software così che, per esempio, gli archivi delle assicurazioni sulla vita, vecchi di decenni, possano facilmente accessibili come una foto contenuta su una recente patente d'auto.
     La TIA si baserebbe sui filmati delle telecamere a circuito chiuso dei caselli autostradali e dei rilevatori automatici di velocità, analizzati secondo le ultime tecniche di riconoscimento facciale, per rintracciare eventuali sospetti.
     L'obiettivo finale del TIA sarebbe quello di identificare potenziali terroristi seguendo su fogli elettronici le tracce di movimenti apparentemente innocui di tutta una vita.
     Molta dell'inquietudine circa il progetto nasce dal ricordo di Poindexter. È stato lui ad avere l'idea e "si è appassionato al progetto", hanno detto questa settimana dei funzionari del Pentagono.
     Ma la maggior parte degli Americani lo associano con Iran-Contra, in cui fondi dalle vendite illegali di armi all'Iran venivano segretamente incanalati verso i ribelli Nicaraguensi. Nel 1990, venne trovato colpevole di cospirazione e di ostruzione alla giustizia, ma il verdetto venne ribaltato in appello.
     È improbabile che il logo scelto per l'Information Awareness Office di Poindexter, un occhio onniveggente vagamente massonico in cima ad una piramide, o il motto "scientia est potentia", riusciranno ad alleviare questo senso di disagio.
     Fondamentalmente la TIA ribalta la nozione di una presunzione di innocenza, dicono i sostenitori delle libertà civili, perché esercita una tecnica che si basa sull'uso più ampio possibile di informazione: la manipolazione dei dati. Sostengono che tutti i dati raccolti sono già disponibili dopo l'emissione di un mandato o nel corso delle indagini. L'idea dietro il progetto è che i terroristi mostrano alcuni modelli di comportamento che possono essere identificati estraendo ed analizzando gigabytes e gigabytes di dati relativi ad attività apparentemente banali.
     Ma anche come applicazione scientifica è altamente controversa.
     Steven Aftergood, della Federazione degli Scienziati Americani, ha detto: "Può anche essere che non esista nessun modello comportamentale identificabile che si possa associare ai terroristi. Potrebbe non essere vero che i terroristi preferiscono volare da certi aeroporti utilizzando certe linee aeree ed usando biglietti pagati da certe carte di credito, o che tutti comprano libri da amazon.com o che vengono tutti da particolari paesi.
     Tutte queste ipotesi potrebbero essere infondate, nel qual caso non esiste alcun motivo ricorrente e significativo da individuare attraverso questo database universale."
     Il problema è, tuttavia, che una volta che ci sono degli algoritmi impostati per cercare un particolare tipo di persona, potrebbe essere difficile resettarli.
     Ci sono anche montagne di dati corrotti, con nomi ed indirizzi sbagliati. Questo aumenta il rischio di abusi, e la possibilità che individui innocenti si ritrovino imbrogliati nei motori ricerca-terroristi del governo.
     I brontolii contro il Grande Fratello erano cresciuti a tal punto che il Pentagono è stato costretto ad intervenire per calmare l'ansia. Il Sottosegretario della Difesa per la tecnologia, Pete Aldridge, ha detto ai giornalisti questa settimana che le prove di laboratorio della TIA faranno uso di dati prefabbricati.
     "Ci sono alcuni dati reali che usiamo, ma sono dati normali che sono legalmente disponibili," ha detto. "La maggior parte dei dati sono sintetici. Sono generati solo per fare esercizi di analisi."
     Ha anche precisato che Poindexter non avrebbe deciso chi spiare.



Fonte: articolo originale Big Brother Will be Watching, ripubblicato su ZNet all'indirizzo:
http://www.zmag.org/content/showarticle.cfm?SectionID=43&ItemID=2691
Traduzione di Melippa




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