Scuola: contratto; raggiunto accordo, 300.000 lire aumento La trattativa vista dall'ANSA, 15 febbraio 2001
(ANSA) - ROMA, 15 FEB - è stato raggiunto da pochi minuti all'Aran l'accordo per il rinnovo contrattuale del secondo biennio economico 2000-2001 del comparto scuola. L'aumento retributivo medio per gli insegnanti sarà di 300.000 lire lorde mensili, con un incremento variabile su tre fasce di anzianità.
Gli aumenti dovrebbero essere in busta paga già dal mese di marzo o aprile. Lo hanno reso noto i sindacati della scuola al termine della trattativa, una no stop durata circa 10 ore.
Al fondo delle scuole, vale a dire le risorse legate al merito, sono invece destinati 416 miliardi di lire, che andranno direttamente agli istituti. Ecco i principali punti dell'accordo:AUMENTI RETRIBUTIVI SU TRE FASCE ANZIANITA'
Alla valorizzazione della funzione docente sono destinati complessivamente 2.110 miliardi. Gli incrementi retributivi saranno differenziati su tre fasce di anzianità di servizio (fermo restando l'attuale sistema di progressione economica previsto dai cosiddetti gradoni): circa 120 mila lire per la fascia 0-14 anni; 173 mila lire per la fascia 15-27 anni, e 205 mila lire per la fascia 28-35 anni.
A tali cifre va aggiunta la quota per il recupero dell'inflazione (da 80.000 a 117.000 lire), per un incremento medio complessivo pari appunto a 300.000 lire lorde mensili, comprensive di aumento accessorio e recupero dell'inflazione.RISORSE MERITO: 416 MILIARDI ALLE SCUOLE
La somma destinata alle singole scuole autonome è pari a 416 miliardi. Si tratta delle risorse legate al merito e finalizzate a retribuire il maggiore impegno professionale nella didattica, legato alla flessibilità didattica e all'ampliamento dell'offerta formativa. La decisione sulla destinazione dei nuovi fondi è affidata al collegio dei docenti che predispone il piano dell'offerta formativa.IL RUOLO DELLE RSU
Le rappresentanze sindacali unitarie diventano pienamente soggetti contrattuali anche sulle retribuzioni, nella definizione, ad esempio, della voce legata alla flessibilità didattica.PERSONALE ATA: 185 MILIARDI AGGIUNTIVI (sic! N. d. R.)
Si avvia l'inquadramento dei direttori dei servizi e vengono destinati, oltre le risorse per l'inflazione programmata, circa 185 miliardi per riconoscere le specificità della funzione del personale tecnico-amministrativo (Ata).
Si traducono inoltre contrattualmente diritti introdotti da leggi recenti quali i congedi parentali.
La trattativa per il rinnovo del biennio economico è durata varie settimane e ha visto impegnati l'Aran e i sindacati della scuola Cgil, Cisl, Uil scuola, Gilda, e Snals.(ANSA).
15 febbraio 2001------------------------------------------------------------------------
Scuola: Contratto, soddisfazione Bassanini per accordo
(ANSA) - ROMA, 15 FEB - Il ministro della Funzione pubblica, Franco Bassanini, ha espresso "soddisfazione" per la conclusione dell'accordo.
Questo - afferma in un comunicato - "riconoscendo aumenti retributivi superiori all'inflazione, testimonia la scelta fondamentale del Governo di cominciare ad adeguare le retribuzioni italiane alla media di quelle europee e di individuare, anche mediante ulteriori finanziamenti affidati alle scuole dell'autonomia, l'istruzione e la formazione come investimento strategico in una società sempre più attenta e sensibile alla crescita culturale del paese, anche per potenziarne la competitività nell'ambito europeo". (ANSA).
15 febbraio 2001Scuola: De Mauro, accordo è punto di arrivo e partenza
(ANSA) - FIRENZE, 15 FEB - L'accordo siglato questa notte è "un punto di arrivo e di partenza". Lo ha detto stamani il ministro Tullio De Mauro, a margine del convegno "La parola Italia" promosso dal gabinetto Viesseux di Firenze.
L'accordo "è punto di partenza perchè i soldi devono andare rapidamente in busta paga" e punto di arrivo perchè nell'accordo "ci sono varie cose davvero interessanti".
Secondo De Mauro, l'accordo è un passo deciso "verso l'adeguamento alle medie europee", combinato con un dato che lo stesso ministro dice "importante: la parte di aumenti che potranno essere destinati al merito passa attraverso le scuole.
Non c'è una gestione centralizzata, alle scuole viene data una somma non irrilevante che le scuole stesse possono destinare agli aumenti per quei tanti docenti che lavorano con impegno particolare. Questa - ha detto ancora il ministro - è l'unica via, perché sono genitori, famiglie, colleghi, dirigenti scolastici quelli che sanno chi è che lavora con più impegno 'quantiqualitativo', come dicono i sindacalisti, e questo mi pare un passo in avanti. Le scuole dovranno mandare al ministero i criteri in base a cui hanno assegnato questi aumenti, in modo che si faccia una sorta di censimento dei criteri in base a cui sarà poi possibile in futuro pensare a una differenziazione stabile di merito delle retribuzioni".
Ma questo - ha concluso De Mauro - "è un problema degli anni a venire". (ANSA).