CGIL, CISL E UIL FIRMANO DI NOTTE IL CONTRATTO PER LA SCUOLA-AZIENDA

Piero Bernocchi - Esecutivo nazionale Cobas - Roma, 15 febbraio 2001

I docenti e gli Ata hanno lottato strenuamente lo scorso anno contro la trasformazione della scuola-in azienda e contro i conseguenti tentativi di gerarchizzare e frantumare l'unitarietà del lavoro didattico, richiedendo anche il pieno riconoscimento del valore della propria attività mediante il raggiungimento, in tempi brevi, di uno stipendio europeo (media degli stipendi dei docenti nei principali paesi della Comunità europea) per il personale della scuola. Per questi obiettivi, hanno effettuato ben cinque scioperi, con grande partecipazione, e quattro manifestazioni nazionali.

Il contratto firmato stanotte da Cgil-Cisl-Uil non rispetta né rappresenta queste lotte e queste volontà. Le cifre degli aumenti medi (intorno alle 150 mila nette mensili) sono ben lontane dalle richieste dei lavoratori/trici e rappresentano solo quanto perso per l'inflazione reale nell'ultimo biennio: altro che stipendio europeo sbandierato dal ministro De Mauro! Inoltre, anche se è stato, grazie alle formidabili lotte dello scorso anno, abbandonata - speriamo per sempre - ogni idea di "concorsaccio"e di aumenti differenziati per presunto merito, ciò che esce dalla porta rischia grandemente di rientrare dalla finestra, perché alle singole scuole viene assegnato un fondo di circa 500 miliardi che verrà dato al personale mediante trattativa tra i dirigenti scolastici e i sindacati. Va precisato, infatti, che il potere delle neo-elette RSU è irrisorio, perché il contratto ribadisce che i delegati "esterni"dei sindacati firmatari di contratto avranno gli stessi poteri degli eletti: ed essendo da tre a cinque gli "esterni"e solo tre gli interni, le volontà dei sindacati concertativi (che farà a proposito lo Snals? E la Gilda si piegherà anch'essa e firmerà?) finiranno per prevalere sempre. E' prevedibile, dunque, che si cerchi di utilizzare isoldi per costringere i docenti a piegarsi a logiche aziendali, di privatizzazione e frantumazione dell'unità della scuola pubblica.

Gli organi esecutivi dei Cobas si riuniranno in serata per prendere le opportune decisioni: ma fin d'ora va detto che i firmatari del contratto hanno l'obbligo politico, sindacale e morale di sottoporre tale accordo a referendum vincolante tra i docenti e gli Ata.

 

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