Il contratto scuola firmato questa notte nel, solito, clima di disinformazione è presentato come la concessione di forti aumenti ai docenti e come un primo, importante, passo nella direzione delle "retribuzioni europee".
La CUB Scuola rileva che:
- negli "aumenti" viene calcolato quanto previsto dal contratto del 1999 come recupero della quota di retribuzione sottrattaci con il taglio degli scatti d'anzianità del 1995;
- non vi sono aumenti per il 2000 che pure, formalmente, è compreso nel biennio coperto dal contratto integrativo;
- gli aumenti reali netti delle retribuzioni, se si sottrae quanto già ci spettava e quanto era già in busta paga, si riducono a cifre assolutamente modeste,
- il personale amministrativo, tecnico ed ausiliario non riceve alcun reale aumento e vede, anzi, ridotte le proprie retribuzioni;
- le libertà sindacali vengono ulteriormente limitate.
In realtà, il contratto integrativo copre, a malapena ed in ritardo, quanto abbiamo perso con l'inflazione negli ultimi anni.
Di conseguenza, la CUB Scuola:
- s'impegna ad organizzare, scuola per scuola, un referendum sul contratto e chiede ai delegati eletti nelle Rappresentanze Sindacali Unitarie di assumere quest'iniziativa;
- indice lo stato di mobilitazione e propone agli altri sindacati non concertativi, ai delegati, ai coordinamenti di definire assieme una giornata di sciopero per la riapertura del contratto;
- delibererà nel corso del proprio coordinamento nazionale, che si terrà il 25 febbraio, tutte le necessarie iniziative di lotta.