Gli italiani si pronunciano sulla scottante questione degli stipendi degli insegnanti, che oggi ha fatto scendere in piazza migliaia di docenti, ed a vincere e' la posizione di quanti ritengono giusto premiare gli insegnanti piu' bravi.
Il 61,2% degli italiani infatti - secondo un'indagine del Censis tutt'ora in corso su un campione di 2.000 soggetti sopra i 18 anni - per migliorare il sistema scolastico considera giusto pagare di piu' i docenti, ma sulla base del merito di ciascuno. Sono invece in minoranza (38,8%) coloro che ritengono giusto aumentare lo stipendio degli insegnanti sulla base dell'anzianità di servizio. L'orientamento verso il merito come criterio per l'aumento delle retribuzioni dei docenti, rileva il Censis, prevale nelle città medio-grandi (71%) e nel Nord-est (66,5%), mentre il parametro dell'anzianità di servizio è maggiormente indicato nelle aree metropolitane (42,3%) e nel Centro Italia (42,7%). In particolare, sono i capifamiglia e i nuclei familiari con un solo genitore a ritenere opportuno il collegamento tra retribuzione e merito (63%), mentre si orientano verso aumenti dettati dall'anzianità di servizio il 42,9% dei coniugie il 43,1% delle coppie senza figli. Dall'indagine del Censis emerge inoltre la scarsa conoscenza che gli italiani hanno delle recenti riforme che hanno cambiato il volto della Scuola italiana. Solo il 35,8% degli intervistati, ad esempio, conosce la legge per il riordino dei cicli, mentre l'autonomia e la parità scolastica sono note rispettivamente solo al 31,1% e al 37,7% del campione. La "scarsa conoscenza delle riforme - sottolinea il Censis - emerge in modo ancor più netto se si considerano le coppie con figli (direttamente interessate dalle conseguenze delle recenti normative): di queste, solo il 41,8% conosce la riforma dei cicli, il 35,9% l'autonomia e il 43% la legge sulla parità".
Pagella da dieci e lode ai professori; bocciate invece inesorabilmentele strutture, con aule carenti ed edifici che lasciano a desiderare; eppoi, una richiesta su tutte: servono più informatica e computer, più lingue straniere ed anche più sport.
Ecco cosa pensano i genitori italiani della Scuola, almeno stando ai risultati del primo Rapporto di "customer satisfaction" del settore, elaborato da Databank intervistando un campione di genitori con figli che frequentano le secondarie superiori. Nella "mappa degli umori" dei genitori verso la Scuola, sono dunque gli insegnanti la componente di gran lunga più apprezzata (registrando l'indice di soddisfazione più alto, pari a 83,3). In particolare, ai genitori piacciono la disponibilità dei "prof" all'incontro con i familiari (88,2%), la competenza e capacità di legare con i ragazzi (84,6%) e la loro preparazione scientifica (85,1%). I voti più alti, nelle pagelle stilate dai genitori, vanno però soprattutto ai docenti degli Istituti tecnici. Note dolenti, invece, per quanto riguarda la qualità delle strutture scolastiche, che registra l'indice piu' basso di gradimento (65.9). Cosi' come per il gradimento dei "prof", anche riguardo alle strutture gli istituti tecnici battono i licei.
Tra i diversi tipi di strutture infatti, è il giudizio dei genitori, i servizi migliori sono offerti proprio dalle scuole professionali e quelli peggiori dai licei. In testa alle critiche, la scarsa funzionalità delle aule e il ridotto uso di computer e tecnologie informatiche (aspetti criticati dal 44,2% dei genitori).
Nella Hit-parade di ciò che non va, seguono l'inadeguatezza delle attività sportive (per la quale si lamenta il 42,3% degli intervistati) e l'insufficienza delle attrezzature scientifiche e didattiche (32%). Il malumore dei genitori verso la Scuola cresce in modo significativo al Sud, mentre le cose sembrano andare molto meglio nelle Regioni settentrionali. Al Sud e nelle isole, ad esempio, l'insoddisfazione per la funzionalità delle aule raggiunge il 55%, mentre nel Nord-est è solo del 33%. Anche la pratica sportiva lascia insoddisfatto il 53% dei genitori meridionali, contro il 32% di quelli del Nord-est. L'indagine indaga, poi, sullo stato di salute dei programnmi scolastici. Sono apprezzati di più quelli degli Istituti professionali e delle scuole del Nord-est (meno quelli dei licei e al Sud). La bocciatura dei genitori riguarda in primo luogo, ancora una volta, l'uso delle tecnologie informatiche: il problema è sentito soprattutto nei licei (55%) e al Sud (52%). Per i licei, infine, dai genitori giunge un'altra critica: il 32% lamenta l'inadeguato insegnamento delle lingue straniere.