Cari colleghi, dopo la lettura integrale del nuovo contratto collettivo (lo trovate in tutti i siti sindacali, datevi una mossa a leggerlo se non l'avete ancora fatto), credo sia il caso di confrontarci sul che fare, perciò vi invio le mie considerazioni sperando di contribuire ad un dibattito che mi sembra fondamentale.
Credo che occorra al più presto diffondere le informazioni che molti non sanno e chiarificare, per quanto possibile, il "fumo" che gira sui giornali e che presto sarà ulteriormente amplificato dai confederali. Alcuni punti, alla rinfusa:DEMOCRAZIA SINDACALE 1
Dopo aver imposto la consultazione per le Rsu non a livello provinciale, ma di singola istituzione scolastica (così da poter "vincere" le elezioni poiché solo chi gode di burocrazia e distacchi ha potuto organizzare liste in tutte le scuole), i sindacati confederali hanno firmato un accordo che (art.4) affianca ora alle Rsu (3 lavoratori scelti dai loro colleghi a rappresentarli nella contrattazione d'istituto; era per questo che abbiamo votato!) anche i rappresentanti delle sole organizzazioni sindacali firmatarie dell'ultimo contratto, senza alcuna limitazione né di numero né di potere (potranno votare e quindi determinare accordi anche contro il volere dei rappresentanti eletti di quell'istituto!). Sono talmente "convinti" della loro vittoria elettorale che dopo aver enfatizzato la democrazia rappresentativa delle Rsu (una testa un voto), ora ne affossano il significato e gli effetti con una procedura sbalorditivamente antidemocratica e sostanzialmente illeggittima: l'art. 4 dà la possibilità ai confederali di intervenire nelle scuole dove non hanno la maggioranza nelle Rsu (forse allora non sono così poche), o dove temessero un'eventuale infedeltà degli eletti nelle loro liste (tre anni sono lunghi, non si sa mai); basterebbe mandare al massimo quattro burocrati sindacali e non ci sarebbe più problema di maggioranza. Sicuramente non lo farebbero mai e si indigneranno solo a sentirselo dire, ma allora perché hanno firmato un contenuto simile? E come se eleggessimo il Parlamento e poi potesse andare a votare le leggi qualunque persona non candidata e non votata, purché iscritta solo ad alcuni dei partiti che hanno partecipato alla competizione elettorale (una sorta di "marcia su Roma" legalizzata!). Scusate, ma che abbiamo votato a fare?
Non solo, ma all'art.13, c'è un'altra bella botta antisindacale (ormai che c'eravamo): le assemblee d'istituto non possono più essere indette anche disgiuntamente dai singoli eletti Rsu, ma solo dalla Rsu nel suo complesso; anche ciò, com'è ovvio (anche per loro), va contro tutte le norme vigenti in relazione alle prerogative sindacali le quali prevedono (fin dallo Statuto dei Lavoratori del 1970) il diritto disgiunto delle singole rappresentanze sindacali di indire assemblee (CCNL 1995, CCNL 1998 e CCNQ del 7 agosto 1998).
Tempi bui; fin che possiamo proviamo ad illuminarli almeno un po' facendo conoscere a tutti questi begli esempi di democrazia sindacale?AUMENTI
Tolto quello che già ci spettava (sia per il recupero dell'inflazione che per quanto già stanziato dai precedenti contratti) il denaro che questo contratto ci riconosce per adeguare il nostro stipendio a quello europeo è la strepitosa cifra che va da un minimo di 74.000 lire nette (per chi ha fino a 14 anni di anzianità) ad un massimo di 126.000 (per chi ha almeno 28 anni di anzianità). Un altro po' di denaro (intorno ai 500 miliardi) 300 dei quali fanno parte dei 1260 ml. già stanziati per il "concorsone" rifiutato ed affossato dalla categoria in nome di un aumento dignitoso per tutti - è stato destinato non "alla qualità ed alla quantità dell'impegno di alcuni docenti" come ministro ed altri affermano sui giornali, ma solo ad un aumento quantitativo del carico di lavoro (art.15: "ad un ulteriore impegno didattico rispetto a quello normalmente dovuto"). Tradotto: (invece che darvi altre 40.000 lire a testa, vi abbiamo già "europeizzato" fin troppo) dovrete inventarvi nuovi progetti e pagare lautamente poche persone (così un po' di filosofia-concorsone si salva, come la Cgil ha sempre preteso).
Forse non tutti sanno che lo Stato, nel primo radioso anno dell'autonomia, ha ridotto di due terzi gli stanziamenti destinati alle scuole proprio per i progetti legati alla sua realizzazione: beh, è come se avesse ora deciso di finanziare l'autonomia non più con i propri soldi, ma con i soldi degli insegnanti!.
Tutto ciò conferma ancora una volta che non si vuole valorizzare la funzione docente per il suo intrinseco valore professionale, ma solo in ragione di un maggior numero impiegatizio di ore lavorate. Io credo che siano ormai molti i docenti che non ne possano più, scusate la brutalità, di "far marchette" (oltretutto gravate di burocratiche progettazioni e relazioni) per guadagnare qualche lira in più per tirare avanti.DEMOCRAZIA SINDACALE 2
Tutti ricorderanno che i confederali, a concorsone affossato, promisero che sull'utilizzo di quei 1260 miliardi avrebbero sottoposto a referendum "preventivo e vincolante" di tutti i lavoratori le nuove proposte che si sarebbero individuate (basta guardare sui loro siti, prima che vengano eventualmente "ripuliti"). Questo era sicuramente democratico. Come sarebbe ora a maggior ragione democratico (anche per via delle altre "cosucce" di cui al punto "democrazia sindacale 1") sottoporre a referendum questo accordo, che comprende in maniera sostanziale l'utilizzazione di quei 1260 miliardi. Ho però il fondato sospetto che avendo (ancora una volta) già "preventivamente" firmato il contratto, quel referendum non lo faranno, neppure "non vincolante"; o meglio lo faranno (ancora una volta) solo fra i loro iscritti, che non è proprio il massimo della democrazia sindacale (e della coerenza con quanto sostenuto fino a qualche mese fa). Suvvia, non dovrebbe esserci alcun timore a far votare tutti gli insegnanti (cioè tutti gli interessati al contratto, iscritti o no) solo pochi giorni dopo aver "stravinto" le elezioni per le Rsu. O no?CHE FARE?
Io la vedo così:
a. Convocare assemblee di tutti i lavoratori in tutte le scuole: non assemblee "targate", ma indette unitariamente dalle Rsu (a meno che sia impossibile fare altrimenti): dobbiamo arrivare a tutti gli insegnanti, anche agli iscritti confederali. I contenuti reali dell'accordo devono essere evidenti a tutti; non mi sembra si possa aver timore di ascoltare chissà quali convincenti difese dei sindacati firmatari (facile indovinare la prima strofa, ormai storica, recitata a memoria ad ogni rinnovo contrattuale: "se non firmavamo perdevamo i soldi, meglio pochi che niente!"; più difficile indovinare la replica sui diritti sindacali: "è stato l'Aran che ci ha costretto" mi sembrerebbe francamente un po' esagerata e difficilmente credibile, ma non riesco ad immaginarne altre, confido nella loro fantasia).
b. Convocare le assemblee presto e nello stesso periodo (se ce la facciamo propongo gli ultimi tre giorni di febbraio) sia perché a marzo potremmo avere bisogno di fare un'altra assemblea, sia per evitare che le assemblee siano tutte "cammellate" da funzionari sindacali (di solito pure molto prolissi), così che tutti abbiano possibilità di esprimersi.
c. Proporre mozioni che denuncino le intollerabili misure antisindacali, intervengano nel merito delle decisioni monetarie e chiedano di sottoporre il contratto a referendum per tutta la categoria (cercando di non differenziarsi troppo a livello di base, perché a questo temo provvederanno già, con tutte le loro buone ragioni, gli organismi direttivi di Gilda, Cobas, Unicobas, ecc.)
d. Cominciare a discutere - nel caso (non proprio del tutto da escludere) che non si sia venuti a capo di nulla - su cosa proporre ai Collegi docenti riguardo ai soldi legati all'ulteriore impegno didattico: rifiutarli? cercare di smontare il meccanismo riuscendo a suddividere equamente i soldi disponibili facendoci pagare attività più o meno sommerse che già facciamo od organizzando attività alle quali possano partecipare tutti? o cos'altro?Io la mia l'ho detta. Grazie dell'attenzione.
Giovanni Cocchi, insegnante elementare di Bologna