Il Manifesto, 31 ottobre 2000

 

"Snobbati"
DANIELA COLTURANI. La segretaria della Cisl scuola contesta il governo

di Cosimo Rossi


"Quelle del ministro sono posizioni offensive e burocratiche al massimo. Avevamo chiesto un coinvolgimento, invece poi apriamo i giornali...". Nel bel mezzo della difficile trattativa per il rinnovo contrattuale Daniela Colturani, segretaria della Cisl scuola, non ha apprezzato affatto le anticipazioni sul riordino dei cicli.

Qual è il motivo della vostra irritazione.
Abbiamo fatto due incontri come sindacati confederali e di categoria in cui ci hanno dato i materiali della commissione. La commissione ha evidenziato dei problemi, proponendo soluzioni alternative tra loro. Se effettivamente si chiedeva il supporto dei sindacati di categoria occorreva capire l'orientamento del governo. Invece lo leggiamo sui giornali.

Ma la riforma nel suo complesso riguarda il parlamento...
Ma quando si dirà ai docenti come si articola il ciclo di base, cosa ne sarà del posto di lavoro? Al di là delle rassicurazioni del ministro, siamo in assenza del decreto che deve sabilire numero di posti in ruolo ed è difficile non stabilire un nesso con una riforma che provocherà un decurtamento dell'organico.

Il riordino, però, era contenuto nel patto di Natale...
Non con questa articolazione. L'unica cosa era sì la richiesta di riformare il sistema scolastico e eventualmente con la riduzione di un anno del percoso formativo. Ma non certo in questo modo.

Vi riferite al fatto che la Cisl non digerisce l'eliminazione della scuola elementare.
L'abbiamo digerita sempre male. La nostra posizione non nasce oggi. Ritenevamo che se il sistema formativo esigeva modifiche, dovevano avvenire in particolar modo nella scuola secondaria. Invece si è andati ad azzerare l'esperienza della scuola elementare riformata nel '90 con consensi e apprezzamenti da tutto il mondo.

Non sarà che le elementari sono il bacino della Cisl?
Per carità, la nostra consistenza associativa è particolarmente forte nelle elementari. Ma non è campato in aria che la scuola elementare aveva dato gradi risultati.

Dunque proponete di rimandare tutto?
Io la battaglia contro l'ho fatta fino all'ultimo. Ora questa è legge dello stato. Al di là della debolezza di una legge approvata a colpi di maggioranza, adesso si aggiunge il problema del Polo che dice che cambierà la legge. Non mi pare che si possa giocare sulla pelle della scuola in questo modo. Noi vogliamo dare garanzie e tutele al personale, dato che è il nostro mestiere, e concertare su contenuti intorno a cui ci sia il consenso. Perché se non sarà così la riforma non decollerà.

 

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