Iniziative unitarie
appello di Giordana Andrina, Diego Giachetti, Mara Gianolio, Dario Molino, Pierino Onesti, Umberto Ottone, Carla Pagliero, Cosimo Scarinzi della CUB SCUOLA, 20 novembre 2001
Riteniamo evidente che
il governo sta conducendo la sua offensiva, per quel
che riguarda la scuola, utilizzando una tecnica classica ma che
rischia ,
se non ci muoveremo con chiarezza e determinazione, di essere
efficace.
La sua tattica è stata questa:
1. aprire il gioco con "proposte" palesemente provocatorie
anche se, per l'essenziale, corrispondenti al progetto governativo
2. "trattare" su queste proposte e concedere qualcosa
rispetto agli "eccessi" fornendo ai sindacati più
"ragionevoli" l'occasione per dirsi soddisfatti della
"vittoria" ottenuta
3. tenere duro sui suoi obiettivi essenziali:
· il sostegno alla scuola privata, basta pensare alla scandalosa
immissione in ruolo di 14.000 insegnanti di religione selezionati
dalla curie a fronte del taglio di decine di migliaia di posti
di lavoro:
· la riduzione delle retribuzioni e degli organici e il
tentativo di imporre una logica cannibale ai lavoratori della
scuola (prolungamento "volontario" dell'orario ed eliminazione
di decine di migliaia di posti di lavoro).
I lavoratori della scuola hanno dimostrato, nonostante la difficile
situazione, che l'esperienza della mobilitazione contro il concorso
indecente è un importante punto di riferimento. È
convincimento diffuso che è possibile vincere se la categoria
mostrerà
unità e disponibilità all'azione.
Nelle assemblee dei lavoratori della scuola la richiesta di unità
è emersa con forza. Si tratta di una richiesta profondamente
corretta e che il sindacalismo di base deve fare propria.
Crediamo, però, che l'unità non possa essere solo
contro la Dama di Ferro ma debba individuare delle questioni precise
sulle quali tutti i sindacati devono esprimersi:
1. retribuzioni: la categoria ha posto all'ordine del giorno la
rivendicazione di forti aumenti sintetizzata con la parola d'ordine
delle "retribuzioni europee". Nei fatti, questo obiettivo,
rompe la gabbia della concertazione impostaci con gli accordi
scellerati del 1992 e 1993. A maggior ragione questa rottura va
esplicitamente rivendicata;
2. va rifiutata l'ipotesi del contratto cannibale. La solidarietà
verso i precari non è, solo, un dovere morale ma la cartina
di tornasole di una pratica sindacale non corporativa e attenta
alla qualità del servizio
3.
la difesa intransigente del carattere pubblico della scuola a
fronte delle attuali concessioni al blocco sociale (Confindustria
e Compagnia delle Opere) della quale Letizia Moratti è
organica espressione
4. la conquista di una libertà sindacale oggi inesistente:
diritto di assemblea, confronto
vero sulle piattaforme contrattuali, referendum vincolante sugli
accordi.
La CUB Scuola ritiene che, su questa base minima, sia possibile
la più larga unità nella definizione delle scadenze
d lotta e, in primo luogo, quella del sindacalismo di base in
categoria ed è disponibile ad un confronto senza alcuna
pregiudiziale esclusione.