IL PRECARIATO: DALLA SCUOLA DELL'AUTONOMIA ALLA SCUOLA DELLA PRIVATIZZAZIONE

Comunicato dell'area programmatica "LAVORO SOCIETA': CAMBIARE ROTTA" nella CGIL SCUOLA

Roma, 28/6/2001

 

IL MINISTRO MORATTI VUOLE
ABOLIRE I DIRITTI ACQUISITI DEI DOCENTI PRECARI
RADDOPPIARE I PUNTEGGI DEI DOCENTI DELLE SCUOLE PRIVATE
INTRODURRE L'ASSUNZIONE DIRETTA DEL PERSONALE DA PARTE DELLE SCUOLE

Dall'incontro con i segretari generali dei sindacati scuola, confederali e non, emerge l'intenzione del Ministro Moratti di emanare un decreto sulle graduatorie permanenti che prevederebbe:

  • la salvaguardia di prima e seconda fascia e la fusione della terza e della quarta fascia e di seguito l'iscrizione dei nuovi arrivati senza più nessuna distinzione d'annata;
  • la riapertura ogni anno delle iscrizioni e degli aggiornamenti alla graduatoria permanente;
  • il raddoppio del punteggio attribuito al servizio nelle scuole non statali, parificandolo a quello delle scuole statali, a partire dal 2002 ma con conteggi del pregresso dal 2000;
  • l'abolizione di fatto del conferimento delle supplenze annuali da parte dei provveditorati e l'attribuzione di questa competenza direttamente ai dirigenti scolastici mediante lo scorrimento delle graduatorie permanenti.
  • Il decreto

  • va in senso opposto a quello richiesto da Cgil Cisl e Uil anticipando la sentenza del Consiglio di Stato sulla sentenza Tar Lazio, eliminandone gli elementi più insostenibili (l'affermazione che la legge non prevedesse assolutamente le precedenze) ma lasciandone in piedi l'effetto complessivo, senza per altro eliminare gli elementi di polemica legati alla strutturazione in fasce, che anzi risultano accentuati con la prevedibile polemica tra appartenenti alle fasce non salvaguardate e appartenenti alle fasce salvate;
  • impegna annualmente gli uffici periferici in un lavoro improbo che già quest'anno è costato notevole difficoltà con le conseguenze che tutti abbiamo avuto sotto gli occhi;
  • regala alle scuole private il raddoppio del punteggio, beffandosi della nutrita giurisprudenza già esistente in proposito che aveva confermato la legittimità della scelta in atto dal 1990 e avvantaggiandosi dell'introduzione della parità scolastica, operata dal precedente governo, facendo coincidere nel 2002 l'entrata in vigore di entrambi i provvedimenti;
  • avvia il trasferimento delle competenze circa le assunzioni, dal livello provinciale a quello di scuola, con un indubbio effetto di immagine in direzione dell'obiettivo della chiamata diretta da parte dei dirigenti scolastici, ma con una dubbia efficacia per l'apertura del prossimo anno scolastico dovuta all'impraticabilità della chiamata di tutte le scuole da un'unica graduatoria provinciale, a cui corrisponderà l'intasamento delle convocazioni per gli uffici di segreteria e al tempo stesso la casualità delle scelte per i convocati.
  • Una volta scremata la testa delle graduatorie permanenti, la perversa combinazione di questi elementi farà della scuola privata e delle sue assunzioni prive di regole un canale riservato di reclutamento a discapito di coloro che, assunti attraverso graduatorie pubbliche e trasparenti, hanno prestato servizio nella scuola pubblica. Nello stesso tempo renderà meno controllabile la regolarità delle convocazioni nelle stesse scuole pubbliche, affidandole sempre più alla discrezionalità dei dirigenti scolastici. Non a caso la scelta dell'affidamento ai presidi delle supplenze annuali ha trovato il plauso dell'ANP.

    Restano perciò incomprensibili, se non su un piano puramente politico la disponibilità della CISL e il consenso della Gilda. La CGIL-scuola ha espresso una posizione contraria che deve però tradursi in azione sindacale concreta per fermare questo processo di vera e propria privatizzazione in atto.


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