È saltato il velo di menzogne steso dal Ministero PI e dalla triplice sindacale sulla riforma dei cicli e sulla volontà di non regolarizzare i contratti di lavoro di decine di migliaia di precari che da anni mandano avanti la scuola senza nessun riconoscimento.
Da alcune settimane, soprattutto dopo lo sciopero 16 Ottobre che ha visto scendere in piazza decine di migliaia di insegnanti in tutta Italia, il ministro della PI Tullio De Mauro va dichiarando pubblicamente che la riforma dei cicli comporterà addirittura nuove assunzioni nella scuola e via vaneggiando.
Ma le affermazioni del ministro sono solo menzogne elettorali: il quotidiano economico Italia Oggi del 21/11/00 riporta un carteggio tra il ragioniere generale dello stato Monorchio, il ministro del tesoro Visco e il Ministero della PI dove si evince chiaramente la scelta di bloccare le assunzioni nella scuola ricorrendo strutturalmente ai precari.
Nel carteggio si argomenta senza mezzi termini che l'assunzione in ruolo comporterebbe non solo un aggravio di spesa per lo Stato (ricordiamo che il ricorso al personale precario fa risparmiare dai 15 ai 20 milioni l'anno per lavoratore) ma pregiudicherebbe anche la possibilità di ricorrere alla riduzione degli organici, che rimane il principale strumento per la "razionalizzazione" della spesa pubblica. Ma la vera chicca è contenuta nella lettera del 6/10/2000 dove il Monorchio afferma testualmente: "In particolare sono da valutare gli elementi di novità rappresentati dalla riforma dei cicli scolastici che prevede la riduzione della durata della scuola di base da otto a sette anni, con possibili effetti riduttivi sulle dotazioni organiche necessarie. Sempre a tal proposito, vanno altresì considerati gli effetti relativi al passaggio allo stato del personale ATA proveniente dagli enti locali".Ci pensa il ragioniere a smascherare, se mai ve ne fosse stato bisogno, i politici mentitori!
Ecco spiegato perché per ben 10 anni (dal 91 al 2000) non ci sono stati concorsi di abilitazione, perché a fronte di 140.000 posti vacanti (90.000 per i docenti e 50.000 per gli ATA) si autorizzano soltanto 40.000 assunzioni, perché si è di fatto liberalizzata l'abilitazione dei docenti di ruolo che si sposteranno in massa dalle scuole medie inferiori a quelle superiori.
Quando tra qualche anno la riforma dei cicli sarà a regime, i 60/70.000 posti in meno saranno ricoperti da docenti precari che verranno progressivamente eliminati senza troppi problemi.
Con buona pace di tutti coloro che hanno riposto nei concorsi (ordinari o riservati che siano) le speranze di un posto di lavoro. Il precariato non scomparirà. Esso è necessario al dominio, fa parte della sua sostanza e del suo credo.È questa la new-scuola di qualità, l'azienda snella con docenti flessibili e piazzisti della merce cultura a studenti/clienti stipati in classi sempre più numerose; è questo il frutto avvelenato che il centro sinistra, in concertazione con CGIL-CISL-UIL e SNALS, lascia in eredità con la scuola dell'autonomia.
Con un contratto scaduto, nella parte finanziaria, il 1 Gennaio 2000, con l'indegna mancetta proposta come aumento salariale non ci resta che continuare la nostra lotta ed opposizione a questo governo, alle riforme infami che ha partorito ed ai sindacati di stato che lo hanno spalleggiato.