RSU E INTESA DEL 15 DICEMBRE LAVORO SOCIETA', Cambiare rotta - Area programmatica della CGIL-Scuola, Roma, 17 gennaio 2001 I 25.000 delegati eletti nelle elezioni del 13 dicembre rappresentino un fatto di assoluta rilevanza per i lavoratori della scuola e per il movimento sindacale generale.
La vittoria della Cgil Scuola in questo contesto è un risultato eccezionale che è frutto sia delle scelte di fondo del nostro sindacato a difesa della scuola pubblica e per l'affermazione di un modello di democrazia sindacale di cui le RSU sono l'espressione, sia dell'impegno generoso dei tanti militanti che si sono resi disponibili a candidarsi e a ricercare il consenso facendo vivere e valorizzando, nel confronto con i lavoratori, il pluralismo della CGIL.
Interpretare questo risultato come sostegno ad una linea già battuta dalla mobilitazione dei lavoratori, che nella sostanza si vorrebbe riproporre, rischia di portare il sindacato a ripetere errori drammatici come quelli derivati dalla formulazione dell'art. 29 del contratto e al conseguente isolamento.
In questo contesto riteniamo che l'intesa raggiunta tra OO.SS. Confederali e governo il 15 dicembre 2000, circa le risorse da destinare al personale della scuola, non consente di rispondere alle aspettative suscitate dai due grandi scioperi del 9 ottobre e del 7 dicembre:
Per le ragioni su esposte riteniamo che in questa fase le risorse non consentano di fare alcuna politica di differenziazione salariale. Tanto più che allo stato attuale della discussione e dell'elaborazione questa sarebbe fine a sé stessa. Pertanto tutti i 1260 miliardi, già stanziati per l'art. 29 del CCNL, devono aggiungersi alle altre risorse per rispondere almeno in parte alle aspettative dei lavoratori. Solo a queste condizioni essi beneficerebbero di circa 100.000 nette medie mensili, aggiuntive rispetto al recupero dell'inflazione programmata.
Inoltre i 35 miliardi (aggiunti ai 50 miliardi già acquisiti) per il personale ATA sono sicuramente insufficienti per operare una politica contrattuale adeguata a valorizzare il lavoro di questo settore di personale riconoscendogli un ruolo importante ai fini dello sviluppo della qualità del progetto di scuola.
Per questo diventa centrale, accanto alla quantità delle risorse, la ricomposizione di un quadro contrattuale unitario in cui ricollocare correttamente ruolo e funzione delle figure uniche, evitando il rischio di una impostazione contrattuale corporativa.
Per il raggiungimento di questi obiettivi sarà decisivo il ruolo politico che le RSU sapranno svolgere, in termini di iniziativa e di protagonismo, nella gestione di questa fase contrattuale.
Ribadiamo comunque che l'accordo dovrà essere convalidato da un referendum che onori gli impegni di democrazia sindacale che anche recentemente il nostro sindacato ha assunto.