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Corriere della sera, 10 novembre 2000

De Mauro: se il Parlamento ce lo chiede, la riforma può slittare

«Per elaborare e fare entrare in vigore i programmi delle superiori abbiamo bisogno di un anno»

ROMA - «Possiamo anche rimandare la partenza della riforma dei cicli se il Parlamento ragionatamente ce lo chiede». Lo ha detto il ministro della Pubblica Istruzione, Tullio De Mauro, durante la registrazione della puntata di «Porta a Porta» dedicata alla scuola che andrà in onda oggi, in seconda serata. Camera e Senato stanno per prendere visione del piano di attuazione della Riforma dei cicli. Il Parlamento ha 45 giorni di tempo per valutarlo e suggerire eventuali modifiche. Verranno discussi i vari aspetti della riforma, sulla quale nel mondo della scuola si registrano pareri discordi. Da un sondaggio realizzato per il settimanale l'Espresso dal Cirm emerge, per esempio, che l'unificazione dei primi due cicli scolastici convince poco o nulla il 55 per cento dei docenti delle elementari, il 50 per cento dei professori delle medie e il 49 per cento di quelli delle superiori. Nel dibattito che investe l'intero Paese si sta facendo strada anche l'ipotesi di un rinvio. Lo chiedono i sindacati - oggi la Cisl scuola dovrebbe annunciare delle iniziative per raccogliere e manifestare il dissenso e per denunciare l'impraticabilità della riforma a partire dal prossimo anno - e lo chiede Confindustria, che suggerisce l'avvio dei cicli sotto forma di una sperimentazione nella scuola di base. Il ministro dell'Istruzione, di fronte alle riserve e alle incertezze che riguardano i cicli, sembra non escludere l'ipotesi di uno slittamento della riforma, per arrivare al varo in un clima più disteso. Ma solo per quanto riguarda il ciclo della secondaria. «Per elaborare e fare entrare in vigore i programmi delle scuole superiori abbiamo bisogno di circa un anno - ha osservato il ministro -. Quindi l'ipotesi che abbiamo dato al Parlamento di partenza dal prossimo anno anche per le scuole superiori è un'ipotesi forzata». «Mentre la partenza della scuola di base dal 2001 è invece realizzabile», ha aggiunto De Mauro. Nei primi due anni della scuola di base, infatti, i curriculum resterebbero quelli della riforma del 1985. Intanto sono in arrivo i primi scioperi contro la riforma dei cicli. Sono stati proclamati dai sindacati di base. La Cub Scuola ha indetto una giornata di protesta per giovedì 7 dicembre. L'Unicobas ha annunciato uno sciopero nazionale per venerdì 1 dicembre.

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